58 - Un volo di illusioni

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Agata si avvicinò allo Gnomo Nhyn Tray per salutarlo. «C'è una cosa che devo restituirti...» disse armeggiando con i bagagli.

«Tienila» la fermò la creatura. «La guerra è appena iniziata, ne avrai ancora bisogno, purtroppo».

La ponentina si inchinò esageratamente, quasi all'altezza del Goblin. L'armatura d'oro aveva un valore inestimabile e non c'era modo di ringraziare adeguatamente la comunità degli Gnomi per quel dono, senza il quale non avrebbe potuto cavalcare Tseren in battaglia.

«Buona fortuna, Agata. Guariscilo presto!» le raccomandò Shuiní, mentre il volto pesantemente truccato si deformava in uno dei primi sorrisi che le rivolgeva da quando si erano conosciute. L'Ascendente pensò che senza quintali di mascara e rossetto la levantina sarebbe stata molto più attraente.

Holly Dee era scoppiata in lacrime, e il piccolo Basil, spaventato dal pianto improvviso della madre, aveva fatto altrettanto. Commosso, Gregor li aveva racchiusi entrambi in un abbraccio.

«Sono sicuro che Tseren la terrà al sicuro, tesoro mio» sussurrò alla moglie per calmarla, facendo cenno ad Agata di unirsi all'abbraccio di gruppo.

L'altra non se lo fece ripetere e si gettò tra le braccia dell'amico, stampando un lungo bacio sulla fronte di Holly Dee.

«Ti prometto che saremo prudenti, Holly!» tentò di tranquillizzarla.

Quando fu il momento di salutare Harris, Agata esitò, non sapendo come comportarsi, ma il ponentino non avrebbe, per nessun motivo al mondo, rinunciato all'ultima occasione di stringerla a sé e così prese l'iniziativa.

Appoggiò il capo di Agata sul suo petto, scostandole delicatamente la criniera di ricci in modo che lei potesse udire il ritmo frenetico a cui batteva il suo cuore.

«Attenderò il tuo ritorno ogni giorno. Sarai il primo pensiero ogni mattina. Mi mancherai in ogni istante» le sussurrò stringendola con sempre più foga.

Agata ebbe la percezione che l'abbraccio stesse durando un po' troppo e cercò di allontanare l'amico, ma la presa di lui era troppo serrata.

Harris non riusciva a lasciarla andare. Il comando che mandava alle braccia si perdeva a metà strada e solo quando sentì qualcosa premere insistentemente per separarli si decise ad aprire gli occhi. Il muso di Tseren si era insinuato tra loro e con un ringhio poco gentile, il drago lo allontanò.

A quanto pareva, la seconda natura di Tseren era molto meno accomodante. Harris si ritrovò sovrastato dalle fauci spalancate del suo rivale e alzò le mani in segno d'arresa.

Agata percepì il fastidio di Tseren, la sua gelosia infantile, e non riuscì a trattenere un sorriso.

«Ti diverti, eh?» la sgridò il ponentino offeso.

«Perdonami, Harris! Ma sento le sue emozioni come se fossero le mie...» si giustificò l'Ascendente.

«Deve essere una sensazione meravigliosa!» commentò Holly Dee.

«Impareggiabile!» esclamò l'altra, accarezzando ancora Tseren tra gli occhi.

Poi si arrampicò agilmente su di lui, e legò saldamente i bagagli a sé, voltandosi a guardare uno a uno gli amici da cui si stava separando per chissà quanto tempo, forse per sempre.

«Faremo di tutto per tornare il prima possibile! Non fate niente di azzardato e aspettateci, perché torneremo! Sicuramente torneremo!» gridò per sovrastare il battito d'ali sempre più rapido di Tseren.

«Torneremo!» gridò la ragazza un'ultima volta, mentre le zampe del drago si sollevavano da terra e la creatura si alzava in volo.

***

Il primo degli Alicanti [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora