La storia di Katherine e Jace,due ragazzi newyorkesi ricchi e viziati che hanno tutto,che frequentano il terzo anno dell'università di medicina fino a quando un avvenimento importante e allo stesso tempo triste gli sconvolgerà la vita...
Riusciranno...
-Ho un regalo per te-mi dice Jace quando finalmente Stefano si è addormentato.
Oggi è domenica mattina e le nostre cameriere hanno il giorno libero,quindi ci siamo dovuti occupare noi del nostro piccolino tutto il giorno.
Sono ormai passate 2 settimane dal funerale e io e Jace stiamo diventando dei bravi genitori.Diciamo che per ora tranne la domenica lo tengono sempre le baby-sitter però noi stiamo con lui la sera.I nonni e gli zii lo viziano tantissimo e anche i nostri amici.Gli vogliono molto bene,visto che come noi non credono che sia lui la causa della morte della sua vera madre,a differenza di Jacob....
Jace mi allaccia al collo una collana fredda. Abbasso lo sguardo e vedo la collana di "Bebè",con un omino maschio e con dietro inciso il nome del nostro piccolino.
-L'ho vista esposta nella vetrina di una gioielleria ed ho subito pensato a te-mi sussurra -È bellissima-mi giro e lo bacio-Grazie-gli dico tra un bacio e un altro. -Dai ora andiamo a fare colazione-mi prende la mano e iniziamo a scendere le tante scale che ci portano in sala da pranzo -Hai preparato tu la colazione?-gli domando e lui mi annuisce solamente-Ma potevamo andare al bar- -Sì,ma io preferisco fare colazione a casa mia-mi risponde semplicemente e io gli sorrido come per dirgli "Sono d'accordo con te"
Arriviamo in sala da pranzo e il tavolo è pieno di cibo.Ci sediamo sorridendo e iniziamo a mangiare mentre io accendo il mio iPhone per guardare le ultime novità,che sono tante visto che ho tenuto spento il mio smartphone per molto tempo...
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Ho un sacco di messaggi su whatsapp di condoglianze e persone che vogliono dei favoritismi in ospedale.
-Piccola per domani sera i miei genitori ci hanno invitato nella loro casa a Times Square che rispondo?-mi dice Jace -Digli che andiamo-alzo gli occhi dal telefono e vedo che lui mi guarda sorridendo. Ha dei denti bianchissimi visto che ha fatto da poco lo sbiancamento come me,d'altronde.Lo facciamo una volta al mese. -Senti ti devo dire anche un'altra cosa-diventa d'un tratto cupo -Dimmi-cerco di non preoccuparmi -Il 14 luglio devo andare a Londra per un congresso d'aggiornamento-
Ma certo come ho fatto a scordarmelo,col dire che l'ho detto io a tutti i neurochirurgi essendo il capo dell'ospedale.Menomale che il mio congresso è a settembre.
-Vero,scusami che l'ho scordato-mi rattristisco-È il giorno dopo che Stefano fà un mese-noto -Già menomale che ci sono-sospira
Sentiamo dai walkie-talkie sparpagliati per casa che Stefano ha iniziato a piangere.Mi sa che è l'ora di colazione per lui.
-Preparo il latte e tu lo porti qua-ordino e lui scappa di sopra a calmare nostro figlio.
Prendo il biberon che ho comprato ieri pomeriggio con Amber e verso il latte per poi metterlo sopra il fuoco
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