~Capitolo quarantotto~

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'Minjeen, non sono stata del tutto sincera con te. Sei stata la persona ad essermi stata più vicina, ed io ti ho ripagata tacendo su molte cose. Ti ho messo in pericolo più di quanto avrei voluto e non oso immaginare a cosa sarebbe potuto succederti se ti avessi raccontato tutto. Forse il problema sono soltanto io, sono troppo testarda ed impulsiva e credevo di poter risolvere tutto da sola. Ma mentivo a me stessa, perché in realtà ho sempre avuto bisogno di te perché sei la mia migliore amica.'

Alcune lacrime caddero sullo schermo del telefono ticchettando.

Taeyoun non riusciva a fermare le lacrime che continuavano a scorrere copiose sul suo viso e in breve si ritrovò le guance completamente inumidite dal loro gusto salato.

Non riusciva a capire nemmeno lei da dove arrivasse tutta quella forza che dentro di sé le urlava di aver bisogno di Minjeen. La ragazza si diceva che non avrebbe avuto bisogno di nessun altro vicino al suo cuore come lo era Minjeen, se lei continuava ad essere sua amica. Avrebbe potuto conoscere milioni di altre persone con cui farci amicizia, ma niente avrebbe potuto sostituire Minjeen.

Chissà se era arrabbiata con lei, chissà se avrebbe risposto a quella email.

Hana bussò alla porta.

-Youn.-

Taeyoun si asciugò frettolosamente le lacrime.

'Io non piango mai...'

-Dimmi Hana.- parlò cercando di mascherare il fatto che aveva pianto.

-C'è qualcuno che vuole vederti.-

Chi poteva essere?

Taeyoun si alzò dal letto e si avviò verso la porta della camera, aprì la porta da cui fece capolino il viso di Hana.

-Di chi si tratta?-

-Vieni.- disse semplicemente la donna.

Youn ubbidì, rimandando l'invio della email a Minjeen.

Hana l'accompagnò sul retro della villa, dove alcuni frassini la nascondevano da occhi indiscreti.

Un ragazzo seduto sui resti di quello che era stato un muretto, aspettava impaziente battendo a piccoli colpi il tallone sulla terra.

Taeyoun si fece spazio tra i cespugli, fino a raggiungere il ragazzo, mentre Hana aspettava in disparte.

-Ja...- si fermò. Non era Jackson.

Il ragazzo si voltò abbassandosi il cappuccio della felpa.

-Jiho? Che ci fai qui?-

-Ho pensato fosse meglio che ti avvertissi io.- spiegò il ragazzo.

Taeyoun lo guardò pensierosa.

Era curiosa di sapere che cos'avesse da dirle, eppure si sentiva ancora arrabbiata con lui.

-Ti ascolto.- acconsentì stringendosi nel golfino che aveva indossato in fretta per proteggersi dall'aria fresca della notte.

Jiho si schiarì la voce.

-Presto sarai salva.- disse.

-No... che stai dicendo?-

Jiho sembrava essere serio eppure ciò che stava dicendo non aveva senso.

-Si, tuo padre e Niro, verranno a prenderti tra tre giorni. Tieniti pronta.-

Le sembrò di non riuscire più a reggersi in piedi da sola. Sarebbe dovuta sentirsi felice, invece era angosciata. La sua vita distrutta era appena ricominciata, sperava di far pace con Minjeen e di riconciliarsi con Jackson, e così in cambio di qualche favore per il Mae, sarebbe riuscita a superare tutto.

My Declared Love [Jackson Wang] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora