My Declared Love [Jackson Wang]

~Capitolo trenta~

Jackson si nascose dietro il divano della sala prove, in cui i ragazzi si stavano riposando in attesa di provare ancora.
-Chi mi ha preso le scarpe?- esclamò Bambam entrando nella stanza furioso e scalzo.
-Che bei piedi.- commentò Youngjae ridacchiando.
Jackson si fece piccolo piccolo dietro il bracciolo del divano, nascondendo le scarpe del compagno tra le braccia.
-Non è divertente! Dove sono le mie scarpe? Conto fino al tre.-
Mark non riusciva a trattenere le risate nascondendo metá faccia dentro la felpa con le ciambelle.
-E va bene... Chi la vuole questa barretta di cioccolato?- disse Bambam sventolando l'involucro argentato di una barretta di cioccolato.
-Sei venuto attrezzato vedo.- parlò Jackson sbucando da dietro il divano.
-Ma non sarà così facile riavere le tue scarpe. Prima la barretta.-
Bambam alzò un sopracciglio.
-Metti le scarpe dove possa vederle e allontanati.-
-La barretta prima.-
Bambam ubbidì posando la barretta sul tavolo e allontanandosi con le mani in alto.
Con cautela Jackson si avvicinò al tavolo per lasciarvi le scarpe ma invece afferrò la barretta come un gatto famelico e sfrecciò via dalla stanza passando sopra il divano e sopra Jb addormentato, il quale non si svegliò neppure.
Bambam lo inseguì fino alla hall della casa discografica.
Jackson sorpassò alcune idol di un qualche gruppo kpop femminile che gli coprirono la vista finché non sbattè contro qualcuno spuntato proprio dietro di loro.
Cadde per terra, schiacciando la persona che aveva urtato.
A giudicare dalla morbidezza che sentiva sotto di sé capì all'istante di trovarsi sopra una ragazza.
Sentì uno strano rumore di qualcosa che si era rotto e si alzò di colpo.
-O mio dio ti ho uccisa!- esclamò allarmato da quel suono.
La vittima aprì gli occhi, e si rianimò. Jackson emise un gridolino spaventato.
-Zombie?-
-Credo sia stata questa a fare quel rumore.- disse la ragazza porgendo a Jackson la tavoletta di cioccolato.
-Che mi venga un colpo! Jiyun!- disse Jackson abbracciandola.
-Ahi! J-Jackson mi fai male!- obiettò la ragazza.
-Pensavo che non ci saremmo più rivisti.- piagnucolò Jackson senza lasciarla.
-Mollami adesso però.- disse Jiyun ridendo.
-Oddio devi andare subito da Mark! Ma tu parli! Mark impazzirà!-
-Oddio Jackson calmati! Mi stai facendo venire l'ansia.-
Jackson no smetteva di scuotere Jiyun per le spalle.
-Hai presente come fa Mark? Quando si mette a gridare come una ragazza? Ecco!- continuò Jackson.
-Ok ma alziamoci però adesso.-
I due si rimisero in piedi.
-Forza ti accompagno.-
-E le mie scarpe?- intervenne Bambam.
-Prendile.- disse il ragazzo lanciandogliele.
Jackson accompagnò Jiyun fino alla sala prove, ma dissero loro che Mark non c'era. Dove si era cacciato?

Mark aprì alla porta della sala, poiché qualcuno aveva bussato.
-Mark!- esclamò una ragazza inchinandosi.
-Suzy?-
La ragazza aveva un'espressione speranzosa negli occhi.
-Speravo che io... che tu...-
-Che io?-
La ragazza esitò. Chiese a Mark se poteva seguirla in un posto meno affollato così si diressero verso il tetto.
-Oh non so come comportarmi in queste situazioni. Mark mi piaci tanto!- esclamò la ragazza.
-Suzy...-
La ragazza che stava di fronte a Mark con gli occhi chiusi e le mani strette le une nelle altre, era un membro di un altro gruppo della JYP.
-Puoi dire qualcosa? Ti prego? Mi sento di svenire.- lo incoraggiò la ragazza.
Mark era rimasto a bocca aperta. Avrebbe voluto dirle tante cose, ma non riusciva a mettere in ordine i propri pensieri.
-Suzy... io...-
Balbettava confuso, ricordava vagamente le parole che gli aveva detto Youn tempo prima.
Riguardavano Jiyun. Era sempre stata lei il motivo di ogni sua decisione da un po' di tempo a questa parte. Anche conoscere Suzy. Era alla disperata ricerca di ricominciare da capo, di dimenticare una ragazza fantastica che non sarebbe mai più tornata da lui.
Non poteva spiegarlo così semplicemente a Suzy.
-Suzy anche tu piaci a me... ma non allora stesso modo temo...-
-N-non importa! P-posso aspettare! Pensavo che potremmo tenerci in contatto.- disse la ragazza.
-Perché no.- sorrise il ragazzo. Dietro la ragazza vedeva il sole tramontare lentamente. Era il sole di Jiyun che aveva brillato fino ad ora dentro di lui. Quella ragazza non esisteva più ormai. Doveva farsene una ragione. Eppure...