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La sua mano stringe la mia, senza lasciarmi nessuna via di fuga.

Nessuna parola. Solo il rumore delle onde che raggiungono la sabbia o si scontrano con i scogli della piccola diga. I gabbiani che volano liberi sopra il mare, aspettando l'arrivo di qualche pesce.

Il silenzio in questo caso è rilassante, e mi fa pensare ad alcune cose.

Sono passate circa due settimane da quando è uscito l'argomento 'incubo' con Harry. Gli devo ancora delle spiegazioni. L'ho avvisato che ne avrei parlato al momento giusto, e penso che sia adesso.

"Harry...ti ricordi di quel messaggio che ti inviai di notte per sbaglio?" la mia voce è insicura, finché guardo la sabbia sotto i nostri piedi.

"Si..vuoi parlarne?" il ragazzo alto al mio fianco, mi stringe di più la mano per darmi coraggio e sostegno.

"Penso di si.." continuo a tenere gli occhi fissi sulla spiaggia dorata.

"Non sei obbligata se non vuoi" è rassicurante il tono in cui lo dice, dandomi la forza e la decisione di raccontare.

"A-alla scuola materna..." appena inizio a far uscire le parole, mi si forma un nodo in gola, impedendomi di continuare.

Posso farcela. Io sono più forte di quel mostro.

Harry appena si accorge del mio stato, si ferma e appoggia le sue mani sopra le mie spalle, cercando i miei occhi.

"Ei..tranquilla. Puoi fidarti di me, ricordi?" sollevo il viso incontrando i suoi occhi. Sono di un verde chiaro adesso, speranzosi e pazienti.

Annuisco, prendendo quanto più ossigeno possibile dentro ai miei polmoni.

"Venivo a-abusata da un maestro.." il riccio si pietrifica di fronte a me, continuando a fissarmi assente.

"Quante volte è successo..?" mi chiede con tono basso e duro appena torna in sè.

Noto le sue braccia irrigidirsi lungo ai fianchi, e le nocche diventare bianche a causa dei pugni stretti.

"Ogni giorno...più volte al giorno..." sono stupita da quanta forza sembra esserci nella mia voce.

Harry alza di scatto il suo volto, guardandomi con occhi scioccati e vendicativi.

"Una parte dei miei incubi, rappresentano quei momenti.." continuo terminando la mia confessione.

"Una parte? C'è qualcos'altro?" Prende le mie mani tra le sue, e sembra terrorizzato al pensiero di qualcosa di peggiore nel mio passato.

"Si..ma per ora può bastare, scusami." immagini della mia vita schifosa, rovinata da loro, mi passano davanti agli occhi. Cerco di trattenere le lacrime, ma bruciano. Scendono sulle guance senza il mio consenso, e mi maledico per non essere capace di controllarle.

Allunga le sue mani verso il mio viso, e asciuga i segni della mia sofferenza interiore.

Mi lascia un piccolo bacio sulla punta del naso e mi abbraccia calorosamente, facendomi tornare il sorriso e facendomi sentire al sicuro.

"Sshh..è tutto finito. È passato, piccola. Ora ci sono io." dice dolcemente tra i miei capelli. Lo abbraccio forte e sento i nostri cuori battere insieme, uno sopra l'altro.

"Torniamo da quei due stupidi, ok?" sorrido e lo seguo.

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Sam è corsa a casa mia appena ha saputo della mattinata passata al mare.

Ora siamo qui, sedute sul mio letto a raccontarci pettegolezzi e stupidate, come ai vecchi tempi.

"E quindi lui ti ha detto quelle cose?" mi chiede la bionda tutta emozionata.

Hold Up  ||  H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora