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Stiamo passando una giornata semplicemente stupenda. Riesco finalmente a sentire la libertà, la felicità che mi riempie la testa. Mentre il cuore è bloccato nel passato, fermo nelle sue parole, nel suo egoismo. Rotto e debole. Forse sto solo convincendo me stessa di essere felice, me ne rendo conto solo ora.

È tutto così surreale, lo è questa città. Le luci che illuminano le strade e le case, la rendono magica. È tutto il giorno che camminiamo tra questi splendidi palazzi storici, abbiamo visitato parchi fantastici, girato tra i vari negozi trattenendoci dal comprare qualsiasi cosa. E abbiamo riso, talmente tanto che adesso non ho nemmeno le forze per parlare. E ora siamo qui, seduti su una panchina dietro al nostro hotel, silenziosi e con in mano un gelato al cioccolato. Non parliamo da un arco di tempo così lungo che potrebbe risultare imbarazzante, ma non lo è. Al contrario, è molto tranquillo. Stiamo bene, distanti da tutto e tutti. Solo noi e la nostra piccola vacanza.

"È cosi rilassante questo posto" dico attirando l'attenzione del ragazzo seduto vicino e rompendo il silenzio intorno a noi. Subito dopo do l'ennesima leccata al cono, e il freddo invade ogni centimetro del mio corpo.

"Lo è, soprattutto se c'è una persona speciale al mio fianco" risponde lui gentilmente, e il freddo viene immediatamente sostituito da un'ondata di caldo. Perchè deve fare così? Era tutto perfetto.

"Ash.." sussurro imbarazzatissima. Sento il suo sguardo bruciarmi la pelle e mi limito ad abbassare gli occhi, notando una macchia di cioccolato sui miei pantaloni. Panico.

"Merda!" esclamo a voce alta e mi alzo di scatto, agitandomi sempre di più. Cazzo, non hanno nemmeno una settimana di vita e li ho già rovinati.

"Cosa succede?" domanda Ashton agitandosi anche lui ed alzandosi velocemente, raggiungendomi. Perché cazzo continuo a correre intorno alla panchina invece di fare qualcosa?

"I miei pantaloni...li ho macchiati, guarda!" indico allarmata la chiazza sul tessuto e vedo il ragazzo guardarmi con occhi spalancati.

"Ma sei scema? Mi hai fatto prendere un colpo, porca puttana!" mi rimprovera tornando a sedersi. Braccia incrociate, gambe aperte mettendo in evidenza tutto quello che i suoi skinny jeans dovrebbero nascondere. Deglutisco a fatica nel momento in cui i miei occhi cadono sul cavallo dei suoi pantaloni. Appena mi rendo conto di star fissando, riporto l'attenzione sul viso del ragazzo. Un ghigno malizioso e un sorriso soddisfatto, mi fanno capire di essere stata beccata.

"Cosa c'è?" chiedo sfidandolo, cercando di nascondere la vergogna che sto provando per la figuraccia appena fatta, ma so benissimo di essere diventata tutta rossa.

"Mh, nulla" dice indifferente e alzando le spalle.

"Come vuoi, ma ho bisogno di una mano. È un'emergenza, Ash!" piagnucolo nervosa come una bambina. Lo vedo ridacchiare per la scenata che gli sto regalando. Oh si, è sicuramente divertente dalla sua prospettiva!

"Calmati, basta buttarli a lavare" ovviamente.

"Stupido, il cioccolato non se ne va!" continuo a lamentarmi sbattendo il piede per terra, e ricevo uno sbufffo. È tutta la vita che sogno questi pantaloni e ora che li ho, li rovino subito.

"Che problema c'è? Ne compri un altro paio, facile" rimango stupita e impressionata dal suo modo di risolvere i problemi. Davvero?

"Sei serio?!" mi passo una mano tra i capelli, tirandoli via dalla fronte, e comincio a stuzzicarli attorcigliandoli tra le dita.

"Senti, cazzi tuoi, potevi stare più attenta!" sbotta, facendomi sussultare per lo spavento. Che stronzo.

"Wow, bel amico" affermo portando le mani sui fianchi e iniziando a fissarlo con durezza e rabbia.

Hold Up  ||  H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora