30 - Incontro (parte 1)

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POV di Sarah

Sono agitata, non so cosa aspettarmi. Mi chiedo come possa essere, se un uomo rozzo e scorbutico oppure elegante e cortese.

Luke non me ne ha mai parlato ed io non ho mai chiesto informazioni per paura di sapere la verità.

Non riesco nemmeno ad immaginarmelo.

Andremo a cena in un ristorante costoso a quanto pare. Allo Skylon, di alto livello, insomma un posto non adatto a una come me. Se può permettersi una cena di quel tipo, dev'essere una persona abbastanza importante o almeno non con uno stipendio miserabile.

"Sarah sei pron-ta.." Luke entra senza nemmeno bussare e rimane a fissarmi con occhi spalancati perlustrando ogni centimetro del mio corpo. Essendo una cena abbastanza importante, ho deciso di indossare un vestitino corto azzurro con uno scollo a V chiusa da un girocollo fatto di pietruzze bianche e nere, lo amo da morire. Poi non sapendo quanto caldo faccia all'interno del ristorante, ho scelto una giacchetta bianca elegante, lasciandola aperta nel davanti. Un paio di plateau nere con cinturino a fibbia sottile, e infine una pochette nera da sera.

"Sei stupenda" sorrido imbarazzata e lo fulmino subito dopo.

"Grazie, ma magari la prossima volta potresti bussare invece di entrare senza problemi. E se fossi stata ancora nuda?" chiedo puntandogli un dito contro.

"Si, scusa hai ragione...e comunque ti ho già vista nuda se non sbaglio" dice malizioso riportandomi in mente l'episodio alla festa di Ash. Il cuore mi sale in gola.

"I-io non ero totalmente nuda, ero in intimo.." rispondo a voce bassa e arrossendo per la vergogna. Il ragazzo di fronte a me inizia a ridere e per il fastidio lo supero dirigendomi verso il soggiorno. Poco dopo lo sento raggiungermi soffocando le risate, mi giro di cattiveria verso di lui e alza le mani in segno di arresa.

"Ok la smetto!" mi rigiro sorridendo soddisfatta e infilo il cappotto nero che amo tanto.

Luke apre la portiera della sua Audi R8 bianca, come un vero gentleman ed io gli scoppio a ridere in faccia, dandogli una forte spinta sulla spalla. Perde l'equilibrio e lo prendo in tempo dalla sua felpa prima che cada a terra. Se solo le sue chiappe fossero arrivate ad un contatto prepotente con il cemento freddo, io sicuramente avrei dato buca a nostro padre e sarei rimasta a casa appositamente per prendere per il culo mio fratello.

Merda, rido solo al pensiero.

"Wow, lo stile di stasera ti rispecchia parecchio. Una vera donna di classe!" ride anche lui e posso solo dargli ragione. A volte sembro tutt'altro che fine.

"Dici?" continuo a sorridere mentre salgo in macchina. Adoro mio fratello, riesce a smorzare la tensione ogni volta.

Il viaggio in macchina lo passiamo in silenzio, io non riesco a parlare, faccio addirittura fatica a respirare da quanto sono tesa. Guardo il paesaggio illuminato dai lampioni fuori dal finestrino e continuo a sperare che il tragitto non finisca mai. Voglio tornare a casa.

"Vuoi rilassarti?" rompe il silenzio appoggiando una mano sulla mia gamba. Non mi ero accorta di muoverla per il nervoso.

"Ma sono rilassata" rispondo frettolosamente.

"No, non lo sei. Non ti mangia, tranquilla." mentre cerca di rassicurarmi, comincia ad accarezzarmi la gamba, proprio dove manca il tessuto. Il ricordo delle sue mani che si muovono sul mio corpo, crea brividi ovunque. Chiudo gli occhi e mi godo il piccolo contatto, ma la dolce sensazione si interrompe nel momento in cui sposta la sua mano sul volante.

"Mi spieghi come hai fatto a procurarti questo gioiellino?" deglutisco a fatica e cambio discorso indicando la macchina con cui stiamo viaggiando.

Hold Up  ||  H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora