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"Harry posso raccontarti tutto, giusto?" l'insicurezza si sente nella mia voce. Devo avere la certezza prima di sfogarmi.

"Si piccola. Puoi fidarti di me!" ha un sorriso bellissimo e naturale. Quando mi chiama così, mi sento al sicuro, protetta da lui in qualche modo. È sempre disponibile per tutto.

"Penso tu abbia capito, che non ho avuto un passato facile.." diventa serio, prestando attenzione a ciò che sto per dire e annuisce soltanto.

Alzo il viso verso il cielo limpido, lasciando che i raggi del sole penetrino nella mia pelle. Prendo un respiro profondo e inizio ad aprirmi.

"Sono stata vittima di bullismo per più di tre anni. Non ero brava a scuola e stavo sempre in disparte, obbligata a preferire la solitudine. Ogni volta che venivo interrogata o avevo qualche compito, i miei compagni mi prendevano in giro per i voti bassi. Si sono sempre sentiti superiori. Ero letteralmente schiacciata, soffocata da quella classe.." ricordi di quei giorni, tornano alla mia mente, facendomi fermare e riprendere fiato.

"Poi, passarono agli insulti. Mi davano della falsa, della puttana e della stupida. Io subivo, lasciandoli fare. Non ero in grado di farmi rispettare, non lo sono mai stata. Mi sono sempre lasciata mettere i piedi in testa, da tutti. Avevo paura di andare contro, chissà fin dove potevano spingersi. Così, ho mandato giù gli insulti e le cattiverie per anni, tenendomi tutto dentro.." mi fermo qualche secondo per respirare. Guardo il riccio seduto vicino a me e vedo che sta ascoltando in silenzio. Mi lascia parlare, senza interrompere. Forse sa che ho davvero bisogno di sfogarmi.

Mi prende la mano e la stringe tra le sue.

"Continua pure. Non fermarti!" è rassicurante sapere che qualcuno vuole aiutarti, anche solo ascoltandoti. Gli sorrido e continuo.

"Ho tentato il suicidio quattro volte in quel periodo.." le sue mani scivolano via dalle mie. Torno ad osservare il suo viso, ed è diventato pallido. Ha gli occhi sbarrati e le sue labbra sono unite in una linea sottile.

Riprendo le sue grandi mani, accarezzandogli le dita.

"Non è più successo, se è questo che ti stai chiedendo." sta sudando, lo sento dalle sue mani. Non pensavo potesse reagire così.

"Ti prego...non farlo più." sussurra mentre abbassa la testa e chiude gli occhi.

Porto una mia mano sul suo viso, marcando con il mio pollice le sue labbra. Sono morbide e fredde. Avvicino il mio volto al suo, fino ad arrivare ad un soffio dalla sua bocca.

"Non succederà. Ora non sono più sola!" mi lascia un bacio dolce sulle labbra. Una piccola dose di adrenalina, passa per le mie vene, facendomi sentire quel delicato formicolio allo stomaco.

Interrompe il bacio, e già mi manca la nostra vicinanza. Prende una ciocca dei miei capelli e inizia a giocarci. Ha un'espressione più serena adesso.

"Devi dirmi qualcos'altro?" mi chiede continuando a fissare la ciocca tra le mani.

"Un passo alla volta, ti scoccia?" lo imito passando una mia mano tra i suoi ricci, cominciando a massaggiarglieli. La sua gola, crea un verso di piacere, facendomi mordere il labbro come risposta.

"Non c'è fretta. Quando sei pronta tu, sono pronto io" sussurra avvicinandosi al mio collo, lasciando dei piccoli baci sul mio punto debole.

"Ci sono dei bambini!!" mi giro e vedo una donna con due bambini. Uno nel passeggino e uno un po' più grande agganciato alla mano della madre.

Ci scusiamo e scoppiamo a ridere, beccandoci delle occhiatacce dalla signora.

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"Harry, penso che mia nonna abbia una cotta per te. Non fa altro che nominarti!" urlo attraverso la porta del bagno, ridendo. Sento la risata del riccio, riempire la mia camera.

Hold Up  ||  H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora