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È tutta la notte che il telefono vibra per causa sua. Tra chiamate e messaggi, mi chiedo se il mio telefono esploderà prima o poi...o se esploderò prima io.

Non riesco a dormire per colpa di ciò che è successo prima. Le parole del ragazzo che amo, mi tormentano continuando a rimbombare nella mia stupida testa.

Un'altra chiamata persa. Non ho il coraggio di leggere il suo nome e non ho voglia di sentirlo. Non mi aiuta per niente se non smette di contattarmi.

Il mio corpo steso sul letto nella stessa posizione da cinque ore. Gli occhi stanchi, ma senza voglia di riposarsi. Calo le palpebre piano fino a serrarle, ma nel momento in cui le mie pupille vedono buio, compaiono immagini del mio passato: i bulli.

Li riapro di scatto e mi costringo a non chiuderli più.

Gli incubi stanno tornando.

Ormai erano mesi che non succedeva. Ho sempre avuto un senso di pace e serenità da quando io ed Harry stiamo insieme. Riuscivo solo a pensare al presente, a vivermi ogni attimo con lui.

Ma ora che sono uscite quelle parole dalla sua bocca cogliendomi di sorpresa, un peso familiare è tornato a trovarmi, seguito dai suoi cari amici incubi.

Ho di nuovo paura.

Il silenzio viene assorbito dai muri della mia stanza, rendendola fredda e cupa. Il mio respiro è inesistente, tanto quanto il battito del mio cuore. Il rumore continuo della vibrazione del cellulare, rimbalza tra le pareti, non colpendomi mai. Le mie orecchie sono sorde. La mia bocca socchiusa solo per respirare debolmente. La gola secca quasi a farmi male, ma il dolore fisico ormai fa parte di me, mi avvisa che sono ancora qui per soffrire in questa vita. I muscoli atrofizzati. Provo a muovere la punta delle dita, ma non ne ho la forza e mi arrendo.

"Sono inutile"

Fisso il soffitto immaginando miliardi di stelle che prendono ogni piccolo spazio del cielo nero, riempiendolo. Proprio come la mia mente in questo momento: nera, ma a differenza del cielo, senza una minima luce di speranza, nemmeno in lontananza.

"Sono invisibile"

Una vecchia compagnia è tornata da me. Una piccola voce conosciuta sta iniziando a sussurrarmi dentro alla testa. Un sussurro che dopo pochi secondi diventa più forte, sino a diventare un urlo fastidioso e convincente.

"Sono pazza"

Forza che pensavo se ne fosse andata, mi fa alzare pur non avendone la voglia.

Vado verso il bagno.

"Un errore"

Mi chiudo dentro.

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POV di Harry

"Rispondi, ti prego.."

"Segreteria telefonica.."

"Cazzo!"

È tutta la notte che provo a chiamarla. Il telefono squilla, ma non ha intenzione di rispondere. Non mi sono mai sentito così in colpa, per delle parole che poi non ho nemmeno finito di dire. Non le penso minimamente quelle cose. Ero solo incazzato.

Sono preoccupato, non vorrei che facesse qualcosa di stupido.

Deve sapere che non sono andato da zia Beth, che aveva ragione su tutto, che sono uno stupido egoista, che Sarah è adulta per scegliere da sola e che la amo.

Ho una voglia matta di sentire la sua pelle a contatto con la mia, sentire la sua risata, vedere i suoi occhi di nuovo felici. Nel momento in cui l'ho ferita, sono diventati colmi di tristezza, odio, delusione, e questa cosa mi sta distruggendo mentalmente. È come se stessero prendendo a bastonate la mia testa, ma sopratutto il punto del petto dove è piazzata quella merda chiamata cuore.

Hold Up  ||  H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora