Ci incamminiamo verso un museo. -Andiamo dai!-
Omar mi prende per mano e si mette a correre. Rido per la sorpresa.
Siamo quasi all'entrata che vado a sbattere contro qualcuno.
Non so che lingua parli, quindi vado per l'inglese.
-Oh, sorry.- la guardo.
Ha gli stessi occhi di.. Non lo so, ma gli ho già visti.
Non mi risponde e se ne va.
-Dai entriamo!- mi chiama Omar, così vado verso di lui.
Dopo qualche ora usciamo.
-Cosa vuoi mangiare?- mi chiede.
-Non lo so, non ho molta fame e questa notte non ho dormito molto.- dico mettendomi una mano sulla testa.
Scotto.
-Forse ho la febbre, non sono abituata a dormire così poco.. Forse è meglio se vado a casa.- così ci incamminiamo verso il piccolo appartamento.
-Chiamami se stai meglio.- mi dice Omar poi chiudo la porta.
Mio papà è al lavoro, ho la casa tutta per me.
Decido di chiamare Tommaso.
-Buongiorno principessa.- mi saluta.
-Giorno. Come va lì?- dico sorridendo, è così dolce.
-Se non ci sei tu qui, è tutta un'altra cosa.
Mi manchi.-
-Anche tu mi manchi, ma mancano solo 28 giorni. Credi di potercela fare?- dico ridendo.
-Non credo di reggere ancora per molto, al massimo ti raggiungo.- sento dalla voce che sta sorridendo.
Adoro il suo sorriso.
-Non credo che i tuoi ti lascerebbero venire qui.- dico ridendo.
-Forse. Comunque dove pensi di stare quando tornerai?- mi domanda.
-Andrò a stare da Giulia.-
-Ma i suoi sono a Los Angeles.- dice.
-Si, saremo solo io, lei, voi ragazzi e tante feste.- sorrido all'idea.
-Allora non vedo l'ora di festeggiare nella piccola camera degli ospiti di Giulia.- dice malizioso.
-Tommaso!- dico ridendo. -Non mi avevi mai detto queste cose!-continuo a ridere.
-Non le dico ma le penso.- ride anche lui.
-Dovresti dirlo più spesso.- dico senza pensare.
-E poi sarei io il pervertito.- si mette a ridere.
-Ho parlato senza pensare!- dico imbarazzata.
-Okay okay!- dice cercando di calmarsi.- Quindi tu vorresti che ti dicessi queste cose più spesso.- dice con voce roca.
-Beh, si, potresti anche..- dico imbarazzata.
-E cos'altro vorresti che ti dicessi?-
Così però mi mette in difficoltà!
-Ti chiederei di baciarmi e di starmi vicino, di abbracciarmi e di dormire insieme. Ho davvero bisogno di te.-
-Non dire così che poi mi fai eccitare e mi tocca fare da solo.-
-Tommaso! Sono davvero basita da quello che mi stai dicendo!- mi metto a ridere.
Sarò diventata tutta rossa in questo momento.
-Io ti ho detto solo quello che farei!- ride anche lui.
-Mi manchi.- dico dopo una pausa.
-Anche tu, non vedo l'ora di prenderti per la seconda volta.- dice malizioso.
-Tommaso! Hai finito di fare il pervertito?- dico ridendo.
-L'ho detto senza pensare scusa.- ride anche lui.
Sento qualcuno entrare in casa. Mio papà sarà tornato.
Strano, è ancora presto.
-Tommaso, scherzavi quando dicevi che saresti venuto qui, vero?- sento ancora un rumore.
-Certo, perché?- mi domanda serio.
-Sento dei rumori strani di sotto, ma papà dovrebbe tornare sta sera.- dico aprendo la porta della camera.
-Magari è uscito prima, tu comunque rimani in camera.- dice serio.
-Aspetta, voglio andare a vedere.-
-Giulia, sono serio, potrebbe essere un ladro, rimani lì.- si sente che è allarmato.
-Dai Tommaso, tranquillo, sicuramente non è..- mi interrompo.
-Tu che cosa ci fai qui?!-
Jessicah è in piedi, davanti a me, mi punta una pistola addosso.
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fine capitolo💞
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Baciami.
RomanceGiulia è una ragazza italiana che vive con suo papà. Tante persone ci sono nella sua vita, ma solo poche sono davvero importanti. Ad esempio Tommaso. La sua salvezza, il suo tutto. Ma ci sono delle complicazioni nella loro storia e una persona met...