parte 30

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-NO!- urlo mettendomi a correre. Non può portare via Giada così. Tommaso fa come me e poco dopo li prende.
Giada viene verso di me.
-Giulia! Ma cos'è successo? Non stava facendo niente di male, ha solo detto che era meglio andare in un altro posto, qui c'era troppa gente.- mi guarda impassibile. Non sa che lui è Simone, non le ho mai fatto vedere com'è in viso, è per questo che non l'ha riconosciuto.
-Giada, quello è Simone.- mi guarda.
-C-come? Ma-ma mi ha detto di chiamarsi Matteo.. Sembrava così dolce..- è confusa.
-Lo so, ma non ho ancora capito come ha fatto ad uscire dal carcere minorile..- dico io pensando.
-Gli hanno dato un giorno di libertà. O almeno, come dice lui.- Tommaso viene verso di noi con la mano destra rossa e gonfia.
-Cos'hai fatto alla mano?- domando prendendola, ma mi pento perché appena la tocco dalla sua bocca esce un gemito di dolore.
-Cavolo. Andiamo al pronto soccorso.- dico io pendendo l'altra mano.
-Non mi serve, sto bene! Guarda come la muovo.- prova a piegare le dita ma quando lo fa sbuffa e fa un gemito.
-Andiamo al pronto soccorso.- dico tranciandolo con l'altra mano. Dieci minuti dopo siamo in sala d'aspetto.
-Tommaso Bianchetti?- un'infermiera esce da un ufficio. Ma una più brutta? Ci è capitata quella più sexy del reparto? Andiamo bene..
-Allora, dimmi cos'hai Tom.- gli domanda lei.
Solo io e i suoi amici possiamo permetterci di chiamarlo "Tom", tu no stupida oca.
-Ho tirato un cazzotto al muro e mi sono fatto male alla mano.- gliela porge. Sembra piuttosto imbarazzato. Che carino.
-Lei è la dottoressa..?- domanda Giada guardandola male.
-Sono Amanda, la dottoressa Amanda De Carlo.- la guarda dal basso verso l'alto.
La odio già.
-Bene Tom, ti sei rotto la mano e il dito indice e medio. Devi avere dei bei muscoli per aver tirato un pugno tanto forte da farti così tanto male.. Posso?- chiede indicando il bicipite deserto. Alzo gli occhi al cielo.
Eh no eeh.
-Dove dobbiamo andare per fargli ingessare la mano?- domando io in tono piatto.
-Certo, ora vi accompagno.- va verso la scrivania, apre un cassetto e si sporge per vedere cosa c'è dentro mettendosi a novanta.
Ma ti sembra il caso?!
Milf del cazzo.
Mentre si abbassa si può tranquillamente vedere il tanga rosa da sotto la gonna.
Ma dai!
Tommaso fa di tutto per non guardarla, sa che sto osservando ogni suo movimento. 
-Eccolo!- tira fuori un foglio e ce lo mostra. -Venite con me.- dice e sculetta verso l'uscita. Tommaso mi prende per mano mentre la seguiamo. Mi sorride e lo faccio anche io.
Arriviamo in uno studio. Amanda La Milf sistema tutto il necessario per ingessargli la mano.
Dopo un quarto d'ora siamo fuori dall'ospedale.
-Ma quanto era troia quella?- dice Giada ridendo.
-Già! Ti giuro che stavo per riderle in faccia!- dice Tommaso stringendomi la mano.
-L'avrei presa a sberle quella se non avesse smesso di comportarsi da Milf fallita.- dico io senza pensare. Tommaso e Giada ridono e io mi unisco a loro.
-È meglio se torno a casa, domani mattina presto dobbiamo partire..- li guardo entrambi.
-D'accordo.. Ti accompagno a casa?- dice Tommaso.
-Certo, ci vediamo Giada.- la abbraccio. -Mi mancherai.- la guardo.
-No!.-
-Cosa?- dico ridendo.
-Non farmi piangere! Ti ribalto!- mi sorride con gli occhi lucidi.
-E dai! Ci vediamo tra un mese!- le accarezzo la spalla.
-Lo so!- mi abbraccia.
-Davvero Giada! Torno presto! E ora stai facendo piangere anche me!- la stringo più forte.
-Ehm.. Ragazze..?- ci richiama Tommaso.
-Allora ciao.- mi saluta lei mentre si incammina verso casa sua.
-Ciao..- la saluto con la mano e io e Tommaso ci dirigiamo, mano nella mano, verso casa mia.
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fine capitolo💞

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