parte 6

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-Posso sapere dove sei stata? Questo film più che d'azione è mostruoso, ci sono delle scene orribili, ed è iniziato da soli venti minuti.- mi dice Giulia appena prendo posto a fianco a lei.
-Scusa, io e Tommaso ci siamo fermati ad aiutare una bambina.- dico io a mo di scusa.
Sento un urlo e una bomba esplodere.
Questo film è davvero violento cavolo.
-Ragazzi, vado in bagno.- dico e mi alzo. Quando sono fuori dalla sala guardo il telefono. Cavolo, quattro chiamate senza risposta di mio papà. Lo richiamo.
-Giulia, dove sei? perché non sei a casa? Non ti ho dato il permesso di uscire!- mi urla lui. Mio papà non vuole che esca senza il suo permesso e mi sono dimenticata che lui oggi finiva prima il lavoro.
-Si, scusa papà. Mi sono dimenticata di avvisarti.- mi scuso.
-Vieni immediatamente a casa. Ovunque tu sia.- e attacca.
-Giulia! Aspetta, dove vai!- mi chiama Tommaso.
-Devo andare, mio papà mi vuole a casa, scusa. Ciao.- e corro a casa.
-
-Papà, sono a casa.- dico mentre apro la porta con il fiatone.
-Dove sei stata? Con chi?- mi chiede lui dalla cucina.
-Ero al cinema.- dico io chinando il capo.
-Con chi?-
-Con amici.- dico io mentre mi siedo su una sedia.
-I vicini mi hanno detto che hai fatto entrare un ragazzo in casa, e poi te ne sei andata in moto.- dice lui.
-Lo so papà, era Tommaso, mi ha accompagnata al cinema..- dico.
-Beh, sappi che per una settimana non uscirai più. Lo sai che non mi piace metterti in punizione, ma non sopporto quando fai così.- dice lui. In punizione?
-Ma papà.. - cerco di difendermi ma lui non mi lascia finire.
-Mi dispiace Giulia.- e se ne va.
Ma perché? Non capisco il perché ce l'abbia così con me. Da quando la mamma è morta si comporta sempre così. Vuole sapere sempre dove sono e con chi. Quando fa così lo odio.
Mi suona il telefono.
-Pronto?- dico arrabbiata.
-Ciao, sono Tommaso. Volevo solo sapere cos'è successo.- mi chiede.
-Ma niente, solo che mio papà è iper protettivo.- dico sempre arrabbiata.
-Beh, ma non puoi uscire?- mi chiede speranzoso.
-No, non vuole, sono in punizione.-
-Ah. va bene. Allora ci sentiamo.-
-Ehm, okay. Ciao.- e attacco.
*quella sera*
-Papà, vado a letto. Non venirmi a disturbare, almeno in camera mia.- dico e salgo le scale.
Non ho sonno così mi metto le cuffie e ascolto un po' di musica. Neanche dieci minuti dopo sento picchiettare sulla finestra. Mi tolgo una cuffia ma non sento niente. Strano, devo essermelo immaginato. Rimetto la cuffia ma qualche secondo dopo risento il picchiettio. Questa volta mi alzo e guardo giù dalla finestra.
-Tommaso? Cosa ci fai qui?- dico io cercando di non farmi sentire né da mio papà né dai vicini.
-Sono venuto a salvarti.- mi dice lui.
-Dai, vieni, ti porto a fare un giro poi torniamo.- mi supplica lui.
-Tu sei pazzo.-
-Di te? Forse.- dice. -Allora?-
-Arrivo.-
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fine capitolo💞

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