Oggi finalmente vengo dimessa.
-Vuoi sporgere denuncia?- mi domanda Giada mentre mi accompagna verso la macchina di mio papà.
-No, mio papà pensa che io sia in ospedale perché sono inciampata e ho battuto la testa, non voglio che sappia di Simone.- dico entrando in macchina.
-Ci vediamo. Stammi bene.- mi saluta.
Qualche minuto dopo arriviamo a casa, vado dritta verso camera mia e appena apro la porta vedo il mio più grande incubo da lì a due o tre giorni.
Simone è sdraiato sul mio letto.
Ha un'aria tranquilla.
Io non lo sono proprio per niente. Cerco di uscire dalla porta ma Simone mi punta una pistola. Ma sei serio?!
-Stai immobile. Non ti devi muovere. Non ho paura di spararti.- mi sorride. -Se tu ora fai come ti dico io, non accadrà niente. Mi sei scappata tre volte, ora basta.- si avvicina. Indietreggio ma sbatto contro la parete.
Simone mi mette la mano addosso e io chiudo gli occhi.
(prov. Tommaso)
Oggi voglio andare a trovare Giulia ma Jessicah non la smette di starmi addosso.
-Eh dai Tommy, ci beviamo una cosa e poi tu a casa tua e io a casa mia.- mi supplica.
-Okay.- dico spazientito. Cosa può succedere di tanto male.
Arriviamo al bar dietro casa mia.
-Due bicchieri di vodka alla ciliegia.- dice lei guardando il barista, dopo di che gli sussurra qualcosa all'orecchio e gli passa dei soldi. Che puttana.
Il barista ci dà i bicchieri, e bevo il mio tutto d'un fiato. Mi pento subito di averlo fatto. Mi gira la testa. Chiedo un bicchiere d'acqua ma non cambia nulla. Mi si offuscano gli occhi.
-Io devo..- cerco di dire ma cado a terra. Il barista, o almeno credo sia lui, mi aiuta ad alzarmi e mi porta in una macchina, dopo di che non vedo niente a parte il buio più totale.
Mi sveglio qualche ora dopo, ho il vomito, non riconosco il posto. Davanti a me c'è Jessicah.
-Cosa-cosa vuoi ancora..- cerco di dire in tono minaccioso ma dalla mia bocca esce solo un sussurro strozzato.
-Non preoccuparti Tommy, va tutto bene.
Per te, almeno.
Per la tua amichetta un po' di meno.- sta ridendo. O almeno credo.
-Cosa le avete fatto ancora?- sono legato. Sono stato uno stupido, non avrei dovuto accettare l'invito di questa strega. Ha sicuramente pagato il barista per mettermi qualcosa nel bicchiere.
-Sei una puttana.- mi tira un ceffone. Fa male, ma almeno mi ha svegliato un po'.
-È inutile negare l'evidenza.- le sorrido. Che troia.
-Mi dispiace per la tua amica, ma credo che l'ospedale non le servirà molto questa volta.- il sorriso mi si spegne dal viso e compare sul suo.
-Avresti dovuto vedere la tua faccia!- ride. -La tua amica non farà una bella fine nelle mani di Simone.. Quel ragazzo è una bomba, quando te lo mette dentro, non te lo scordi più.- sorride all'idea. È proprio una puttana.
Realizzino quello che ha detto. Simone vuole farsi Giulia.
È appena tornata a casa, sta male.
Se la tocca è morto.
Non deve toccarla. Ora sono completamente, più o meno, lucido e cerco di slegarmi le mani.
-Non sei molto brava a fare i nodi tu, vero?- la guardo ridendo, tirando fuori le mani che non sono più slegate.
-Ma come hai..- non le lascio finire la frase. Devo andare a casa di Giulia.
Corro.
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fine capitolo💞
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Baciami.
RomanceGiulia è una ragazza italiana che vive con suo papà. Tante persone ci sono nella sua vita, ma solo poche sono davvero importanti. Ad esempio Tommaso. La sua salvezza, il suo tutto. Ma ci sono delle complicazioni nella loro storia e una persona met...