Oramai sono diversi giorni che ho cominciato a fumare e mi sta aiutando molto. Ora sono in camera mia, seduta alla scrivania. Mi guardo attorno mentre ascolto la mia canzone preferita: Benz Truck di Lil Peep.
La porta si apre di scatto e mio papà fa capolino nella mia stanza. Tolgo una cuffietta e lo fisso impassibile. Da quando sono chiusa in questa piccola stanzetta di casa mia, sono, diciamo, cambiata. Non sono più tanto ingenua, rubo i pacchetti di sigarette a mio papà e sto iniziando a rispondere male.
-Beh?- lo fisso -Che vuoi?-
-Non sei più in punizione, puoi andare.- dice e mi appoggia il cellulare davanti a me. Fantastico!
Mi preparo e chiamo Giulia.
-Giulia! Cazzo, quanto tempo!- dice dopo uno squillo.
-Già, vediamoci tra due minuti al nostro posto.- dico ancora sorridendo.
-E Tom?- dice lei. Non mi va di parlarne.
-Te lo dico dopo.- attacco.
Prendo le sigarette ed esco di casa in tutta fretta.
Qualche minuto dopo..
-Ei, Giulia!- mi saluta da lontano. Le vado in contro a braccia aperte.
Ci abrracciamo e cominciamo a parlare di tutto.
-Allora, con Tom? Che è successo?- dice lei.
-Non voglio parlarne.- dico e mi accendo una sigaretta.
-Adesso me lo dici.- incrocia le braccia e vedendomi con la sugaretta in mano mi domanda: -Da quando fumi scusa?- non faccio in tempo a risponderle che sento chiamarmi da una voce familiare, troppo. Tommaso. Comincio a correre
-Giulia! Ma dove vai?!- lo sento dietro di me. Non voglio vederlo, so già che se lo guarderò negli occhi, quei bellissimi occhi azzurri, mi dimenticherò tutto e non voglio. Non ora.
-Giulia, ti prego, aspetta!- corro più forte che posso ma mi si slaccia una scarpa. Cazzo, so già che con la fortuna che ho ci inciamperò. Rallento ma quando sento la mano di Tommaso sfiorarmi la schiena aumento, inciampo e faccio una capriola in avanti picchiando i gomiti e le ginocchia.
-Giulia! Cazzo, ti sei fatta male?- corre verso di me e mi posa una mano sulla guancia, anche lei graffiata e piena di sassolini.
Non guardarlo negli occhi, Giulia. Non farlo. Mi ripeto nella testa, ma quando mi posa l'indice sotto il mento e mi tira su il viso non posso distogliere lo sguardo.
-Non-non mi sono fatta niente.- dico alzandomi.
-Ehm, okay.- mi guarda in faccia, invece io fisso le mie scarpe.
-Mi dici perché sei scappata in quel modo?- fa un passo verso di me ma io mi scanso. Spalanca gli occhi sorpreso. Solo una volta mi sono spostata da lui e non aveva avuto una bella reazione.
-Giulia..- fa un altro passo ma mi sposto ancora.
-Devo andare.- ricomincio a correre e appena sono abbastanza lontana mi riaccendo una sigaretta. Mi siedo su una panchina e senza accorgermene comincio a piangere.
Perché? Perché devono capitare tutte a me?
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fine capitolo💕
Eii, scusate se in questo periodo sono stata assente, ma non ho avuto molto tempo per scrivere.💓

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Baciami.
RomanceGiulia è una ragazza italiana che vive con suo papà. Tante persone ci sono nella sua vita, ma solo poche sono davvero importanti. Ad esempio Tommaso. La sua salvezza, il suo tutto. Ma ci sono delle complicazioni nella loro storia e una persona met...