parte 37

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Manca ancora un mese al mio ritorno in Italia. Sono stanca di Berlino, sono successe troppe cose.
Omar. Il mio amico Omar, si è suicidato davanti a me. Sono ancora sconvolta. È successo solo ieri. È come se il tempo si fosse fermato.
Sono le 5:40 del mattino.
Non ho chiuso occhio.
Quando provo a dormire mi torna in mente il viso di Omar che mi guarda.
Quando provo a dormire mi torna in mente il corpo di Omar sdraiato per terra in una pozza di sangue.
Mi alzo dal letto e vado in cucina a farmi una tisana.
Qui a Berlino non fa troppo caldo la sera, o almeno, la mattina presto, si sta bene.
Mi siedo sul divanetto e accendo la tv. Faccio zapping tra i canali mentre faccio piccoli sorsi. È bollente.
Trovo un programma che mi piace e mi metto a guardarlo.
Lo trasmettono anche in Italia solo che qui è in tedesco. Bello, non capisco un tubo.
Prendo il telefono, entro su WhatsApp e vedo che Tommaso è online. Mi manda un messaggio.
Già sveglia? ;*
Gli rispondo subito.
Si, non riesco a dormire.
Tu come mai sei sveglio?
Ci mette un po' per rispondere.
Non avevo sonno.
Oookay.
Va bene.
Esce dalla chat. Ah. Non aveva voglia di parlare con me, okay.
Finisco la tisana e provo a tornare a letto.
Finalmente riesco ad addormentarmi..
-Tocca a te Omar.- dice Jessicah passandogli la pistola. Come? No!
-Non farlo!- gli dico io.
-Mi dispiace.- mi sussurra, poi chiude gli occhi, si posa la pistola sulla tempia.
-NO!- spara.
Mi sveglio di soprassalto.
Era un incubo, è stato orribile rivivere quella scena.
Mi tocco la testa e sono fradicia. Forse stavo anche urlando. Fantastico.
Sono le 7:20, almeno ho dormito un po'.
Mi sdraio ancora e fisso il soffitto. Che brutto colore, solo ora mi accorgo di quello che mi circonda. È una stanzetta piccola, color grigio chiaro. C'è solo il letto, una scrivania e un armadio piccolissimo. Bella merda.
Decido di alzarmi a fare colazione. Scendo al piano di sotto e mi butto di nuovo sul divano mangiando qualcosa che ho trovato nella dispensa. Fa abbastanza schifo. Mi alzo, vado in cucina e lo sputo nella spazzatura facendo una faccia disgustata.
Torno sul divano e mi arriva un messaggio da Tommaso.
Come si chiama la via dove stai ora con tuo papà? I miei lo volevano sapere, sai, forse mio zio verrà li tra un mesetto e mi ha chiesto le vie più carine.
Gli rispondo e poi metto via il telefono.
Sono davvero stanca, ma ho paura di riaddormentarmi, non voglio fare i nuovo quell'incubo. Mi metto ad ascoltare la musica, il tempo passa in fretta quando lo faccio.
(prov. Tommaso)
-È questa.- mi dice il tassista.
-Grazie mille.- gli do i soldi e scendo dalla piccola macchina.
Spero sia in casa.
(prov. Giulia)
Da sotto le cuffie sento bussare alla porta. Vado ad aprire un po' con malavoglia ma quando vedo chi è rimango scioccata.
-Tommaso?! Ma cosa ci fai qui?!- lo abbraccio.
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fine capitolo💞

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