Capitolo 7

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Venerdì arrivò più in fretta di quanto desiderassi.

Ero intenta a mordermi il pollice mentre facevo su e giù per la mia stanza, coi piedi scalzi e la mano libera sul fianco. Mi voltai verso Kylie, intenta a leggere una rivista sul mio letto, mentre masticava un chewingum con la schiena poggiata alla testiera. L'ansia cresceva in me se solo facevo attenzione al ticchettio dell'orologio che si trovava in salone. Ormai mancava poco, ed ero nel mio vestito già da un'ora, se non di più.

Harry mi aveva detto che avrei dovuto indossare qualcosa di elegante ma non troppo esagerato. Avevo immediatamente pensato ad una cena in uno di quei costosissimi ristoranti del centro.

Quando avevo dato l'importante notizia del mio appuntamento con Harry alla rossa sul mio letto, lei aveva letteralmente saltato di gioia. Mi aveva dato delle dritte, spiegato come muovermi ed atteggiarmi in particolari casi e, ovviamente, mi aveva accompagnata a scegliere l'abito che avrei indossato: secondo i gusti di entrambe, avevo comprato un vestito bianco che arrivava poco più sopra della metà della mia coscia. Sopra di esso scendeva un leggero velo ricamato, che scendeva lungo le braccia formandone le maniche leggere. Ai piedi un paio di scarpe con tacco dodici di pelle, color sabbia. Avevo indossato un bracciale dorato per completare il tutto. I capelli li avevamo resi lisci e per il trucco poco ombretto con dell'eyeliner.

Tornando in me, e scacciando via l'ansia con tutta la forza di volontà che possedevo, mi sedetti sul materasso ed afferrai le scarpe, infilandole. Quando mi rialzai in piedi, ero diventata più alta di dodici centimetri e mi sembrava di essere una gigante. Ma, nonostante questo, non avrei superato l'altezza di Harry. Aprii l'armadio e mi specchiai, passando le mani sul tessuto bianco. Mandai i capelli dietro le spalle ed afferrai il profumo, spruzzandone poco. Mi voltai verso Kylie e la guardai, posizionando le mani sui fianchi. Mi schiarii la voce, facendo sì che si accorgesse di me.

«Oh mio Dio.» Si portò le mani sulle labbra, lasciando perdere la rivista e raggiungendomi. Nonostante le mie scarpe, rimaneva lo stesso di poco più alta di me. Nota per me: l'altezza, con mia sfortuna, non era nei miei pregi. «Sei... Cazzo, sto per emozionarmi.»

Risi e l'abbracciai quando fece finta di asciugare le lacrime. «La figura di una mamma ci vuole proprio in questi casi.»

Ascoltò con attenzione le mie parole e mi abbracciò. «La ritroveremo. È una promessa.»

La ringraziai e corsi in bagno a lavarmi i denti. Minuti dopo riaprii l'armadio e ne trassi una giacca nera elegante e abbastanza pesante, data la brezza che cominciava a farsi sentire assieme all'autunno. Pettinai i capelli con le dita per il nervosismo. Il mio telefono che trillava mi fece sussultare; corsi a prenderlo e, con mio dispiacere, notai non fosse Harry. Ma, ancora, era quell'insistente numero sconosciuto. Sempre lo stesso indirizzo. Sempre le stesse parole. Decisi d'ignorare per l'ennesima volta e, poco dopo, venni distratta dal campanello. Mi precipitai verso la porta e la aprii con vigore. Harry e Niall erano fermi sulla porta. Mi soffermai sul riccio, intento a ridere col suo compagno: indossava un pantalone con giacca nera e una camicia bianca sbottonata sul collo. Riuscii a sentire la sua colonia fresca e la inspirai, senza potermi fermare. Harry si piegò leggermente in avanti e mi scoccò un bacio sulla guancia. Rabbrividii al contatto con le sue labbra e, tirandolo per la giacca affinché le nostre labbra si scontrassero, lo sentii ridacchiare mentre avvolgeva le mani attorno al mio torace. Poco dopo mi scostai, lasciando passare Kylie per gettarsi fra le braccia di Niall. Io ed Harry li scrutammo ridendo.

«Sia chiaro: voglio questo appartamento libero entro le undici e trenta.» Annunciò Harry con tono serio. Lo guardai sorridermi malizioso e poi fare l'occhiolino a Niall.

«'Sta tranquillo amico.» Niall diede una pacca sulla spalla di Harry e ci chiusero letteralmente fuori.

Sentimmo le loro risate provenire dal mio appartamento. Harry fece un inchino e mi afferrò la mano, facendomi ridere.

The showgirl [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora