Capitolo 32

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[A/N: amo i commenti, perciò non siate timidi a lasciarne!]

Harry's POV:

Aprii lentamente gli occhi ed allungai le braccia, guardandomi intorno. Beverly era stesa con le sue gambe fra le mie, un braccio che avvolgeva il mio bacino e la guancia pressata contro il mio petto. Sorrisi alla vista.

La sera prima, dopo che Liam se ne era andato, ci eravamo messi in camera per guardare un film e lei, dopo nemmeno mezz'ora, era crollata al mio fianco; la sua pelle chiara era candida e soffice solo al guardarla, le labbra semiaperte sembravano più rosse e carnose del solito, le guance erano di un rosa vivo, le ciglia lunghe facevano ombra sui suoi zigomi e i suoi capelli erano arruffati, sparsi sul cuscino e attorno alle sue spalle. La vista era paradisiaca; avrei passato tutto il giorno a baciarla, ogni ora, minuto, secondo, ma sapevo che non mi sarebbe bastato. La amavo così tanto che a volte, durante le lezioni all'università, mi incantavo a guardare un punto qualsiasi e pensavo a lei, alle stupide foto che avevo sul cellulare che ci ritraevano insieme, a come le sue piccole dita correvano sull'inchiostro dei miei tatuaggi. Mi aveva detto che il suo preferito era sicuramente la croce che avevo sulla mano, quindi più guadavo quel tatuaggio più pensavo a lei.

Era come una cosa fra me e lei. Il nostro piccolo segreto.

Cercando di non svegliarla spostai il suo braccio e scivolai lentamente fuori dal letto. Scesi al piano inferiore e preparai del caffè, che bevvi davanti alla TV. Una volta finito tornai in camera e tirai fuori dal mio armadio dei vestiti; ero diretto da Niall, che mi aveva gentilmente chiesto di dargli una mano per il suo esame di economia. E non si dice di no a tuo fratello.

Prima di uscire di casa, infilai il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e, piegandomi sul bancone, cominciai a scrivere su un pezzo di carta.

Bev, se mi cerchi sono a casa di Niall. Tornerò per pranzo, non preoccuparti.

Ti amo, Harry

Passai una mano fra i capelli e, chiudendo la porta dietro le spalle, scesi nel parcheggio dove mi aspettava la mia auto. Il cielo era grigiastro, ma l'aria non fredda. Guidai con lo stereo acceso ad un volume minimo fino al condominio del mio amico. Lasciai la macchina lì sotto e presi le scale anziché l'ascensore. Bussai tre volte con le nocche sulla porta di legno sporco. Dall'interno si udirono dei passi felpati, poi la porta fu aperta.

«Haz, entra, entra.» Louis mi sorrise grattandosi la nuca. «Niall è in bagno.»

Annuii e lo seguii in salotto. Ci sedemmo sul divano; il moro accese la tivù e la guardò senza interesse.

«Cos'hai?» Chiesi, dopo qualche secondo di silenzio.

Louis sbuffò e non distolse lo sguardo dal programma. «Liam, che domande.»

«Oh..» Abbassai lo sguardo. «In compenso saremo al suo matrimonio... Non sei fiero di lui?»

«Ovviamente.» Disse alzandosi e dirigendosi verso la cucina. «Mi sembra solo una grande stronzata.»

Beverly's POV:

È strano quando ti svegli e la prima cosa a cui pensi è una particolare persona. Non importa dove sei, cosa stai facendo, lei riempirà di domande la tua mente. Pensavo ad Harry; avevo appena aperto gli occhi, le finestre erano ancora chiuse ma la luce filtrava da esse. Tastando il materasso, avevo scoperto che Harry non era più al mio fianco come la sera precedente ma, in compenso, io indossavo ancora la sua enorme t-shirt e quel paio di calzini pesanti. Mi misi a sedere e stropicciai gli occhi, lanciandomi una veloce occhiata allo specchio. Non mi curai del mio aspetto e scesi silenziosamente dal letto.

Chiusi la porta della stanza alle mie spalle e camminai per il piano, chiamando Harry una, due volte. Notai il suo studio chiuso, probabilmente si trovava lì dentro. Mi fermai davanti l'enorme porta di vetro e bussai con le nocche; non ottenni nessuna risposta perciò, chiudendo la mano attorno alla maniglia di ottone, entrai nella stanza. Non c'era traccia di lui.

«Harry?» Chiamai ancora una volta.

Mi avvicinai alla sua scrivania e notai una lettera su di essa. Misi i capelli dietro le orecchie e mi sedetti sulla sua sedia di pelle. Abbassai nuovamente lo sguardo su quel pezzo di carta bianco.

Mi guardai in giro, mi morsi il labbro e feci scivolare le dita sulla lettera aperta sul tavolo. La girai senza fare rumore.

Per Mr. Styles

Casa Editrice Di New York

Il cuore mi andò in gola. La aprii definitivamente. La parola "congratulazioni" all'inizio me la fece gettare nuovamente sul bancone, con le lacrime che bruciavano sul fondo degli occhi. Il suo libro sarebbe stato pubblicato e lui si sarebbe trasferito a New York, lasciandomi sola qui a Las Vegas.

Uscii immediatamente dal suo studio e camminai al piano inferiore, sentendo ancora la gola bruciare alla vista di quella lettera. Bevvi un bicchiere d'acqua ed alzai lo sguardo sull'orologio; le dodici e tre quarti. Camminai verso il bancone e, anche su di esso, trovai un biglietto. Era da parte di Harry.

Quando lo lessi mi tranquillizzai un po', ma data l'ora probabilmente lui stava per rincasare. Volevo parlargli della lettera, e volevo chiedergli perché non mi aveva detto nulla, ma se si fosse semplicemente arrabbiato? Se mi avesse urlato contro che non dovevo entrare nel suo studio?

Era sempre stato severo al riguardo; non voleva che si invadessero i suoi spazi personali quando lui non era presente. Gli dava fastidio anche solo il semplice fatto che io sapessi che, la bozza del suo libro, si trovava lì dentro. Non aveva voluto nemmeno dirmi di cosa parlava esattamente. "È una sorpresa" aveva detto.

Salii nuovamente al piano superiore, convinta di voler leggere tutta la lettera e, se ne avessi avuto il tempo, cercare la sua bozza. Ero stufa di voler aspettare, diavolo, era solo un fottuto libro!

Entrai nello studio e presi nuovamente posto sulla sedia. Feci scivolare le mani sulla busta bianca e tirai fuori la lettera, iniziando a leggere. Tremai al leggere la data; risaliva al 5 marzo, a due mesi prima. Mi aveva nascosto per più tempo di quello che credevo che uno dei suoi più grandi sogni si stava per realizzare. Perché lo aveva fatto?

«Beverly? Sono a casa!»

Merda.

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In ritardissimo, lo so, ma ce l'ho fatta! Spero il capitolo sia di vostro gradimento :)!

Allora, venerdì è Halloween! Festeggerete? Io si!

Vi ricordo della traduzione che ho postato Sex 101 With Harry Styles [Italian Translation] alla quale spero passiate. Un bacio, alla prossima! Xx

«Abbiamo litigato.»

«Litigato?»

«Si, litigato. Di brutto. Lei è così frustante. Mi manda fuori di testa, sa quanto odio che si intrufoli nel mio studio.»

Zayn sospirò. «È solo un fottuto studio, Harry. E lei la tua ragazza.»

«Mi sta facendo impazzire, in tutti i sensi. Però amo litigare con lei; si porta le mani fra i capelli e li tortura e lo sai, te l'ho sempre detto, è bellissima coi capelli arruffati.»

The showgirl [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora