Capitolo 25

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25

Il trasloco era finalmente terminato. Beh, a dire il vero non era stato nemmeno faticoso, dato che avevo solo dovuto infilare tutti i miei vestiti, i medicinali e le scarpe dentro le valige per poi portarle nell'appartamento.

"Appartamento", no, non direi. Era una vera e propria casa, a due piani e con quattro camere da letto. L'avevo definita troppo grande, ma Harry sembrava così felice che fossimo lì, che abitassimo lì.

Era passata ormai una settimana dal trascloco, e ben due dall'intervento ad Alec. Dopo essersi risvegliato non voleva nè vedermi nè parlarmi, e sinceramente mi fece male sentirgli dire quelle cose ad Harry. Non capivo bene il motivo di quel suo comportamento, e Harry aveva giurato di mantenere il segreto. Per questo avevo discusso con lui, ma alla fine nulla di grave, anche perché un litigio non fa che rafforzare un rapporto.

«Harry.. Harry alzati e fai una doccia, gli altri staranno per arrivare.» Sussurrai scuotendolo.

Lui grugnì. «Ancora cinque minuti.»

Scossi la testa e lasciai la stanza, scendendo al piano inferiore. Accesi lo stereo ed infilai uno dei tanti CD di Harry. Iniziai a sistemare il tavolo su cui avremmo mangiato, mentre la musica riecheggiava leggera nell'area. Una volta aver finito di apparecchiare mi buttai sul divano. Chiamai invano Harry circa quattro volte, e sbuffai quando non sentii la porta aprirsi e non vidi lui scendere assonnato le scale. Bellissima visione, ci tengo a precisare.

Il campanello suonò. Mi feci forza sulle gambe ed andai ad aprire la porta. Mi si parò davanti Kylie, che mi strinse in un forte abbraccio e cominciò e guardarsi intorno, meravigliata. Abbracciai anche Niall e li lasciai entrare.

«Penso che inizierò a chiamarti Signora Styles.» Disse Niall in una risata.

«Oh, approposito.» Intervenne Kylie.

Posò la sua borsa sul divano e si avviò alla porta. La aprì e si affacciò.

«Kylie, che stai facendo?»

Mosse la mano fuori dalla porta e, con mio grande stupore, riconobbi il ragazzo che fece il suo ingresso con un sorriso sghembo sulle labbra. Corsi verso di lui, che mi prese in braccio mentre lo abbracciavo. Riempì la mia guancia di baci, poi mi rimise atterra. Kylie sorrideva e Niall sembrava turbato.

«Oh, Chris, che diavolo ci fai tu qui?»

Scrollò le spalle. «Sono in cerca di lavoro. E per caso oggi ho incontrato Kylie in libreria, quindi mi ha invitato. Spero non ti dispiaccia.»

«Affatto!» Esclamai sorridente. «Come va la vita in T...»

Un Harry assonnato fece un colpo di tosse, interrompendo le nostre chiacchiere mentre scendeva per le scale. Si avvicinò a me e, agilmente, mi circondò il bacino con un braccio. La mia schiena sbatté contro il suo petto.

«Oh si, lui è.. Harry.» Sussurrai intimorita.

Il braccio di Harry si strinse di più attorno alla mia vita. Quando Christian tese la mano, Harry lo squadrò e, ignorandolo come fosse un insetto, mi trascinò al piano superiore. Sbatté la porta dietro di lui e sussultai a quel rumore improvviso.

«Perché lo hai fatto?» Chiesi indicando la porta.

Harry si tenne fra le dita il ponte del naso. «Chi cazzo è quello? E perché stava flirtando con te?»

«Cosa?» Sputai. «Non stava flirtando con me.»

Mi fulminò con lo sguardo e si avvicinò all'armadio, tirando fuori un maglioncino e un paio di jeans. Lo guardai coi denti stretti.

«È il mio ex.» Dissi tutto d'un fiato.

Harry smise di allacciare la sua cintura ed alzò piano la testa. Il suo sguardo mi trafisse. «Illuminami: che cazzo fa in casa nostra?»

«Non urlare!» Risposi a tono. «Lo ha invitato Kylie, non sapevo nemmeno che fosse qui.»

«Tutte stronzate.» Scosse la testa, ridendo amaramente. «Spostati, devo andare a ritirare le pizze.»

Mi spinse verso il comodino e per poco non persi l'equilibrio. Aprì la porta con altrettanta violenza e la lasciò sbattere nel muro, camminando verso le scale. Lo seguii a ruota e, quando fui sull'ultimo scalino, riuscii finalmente ad afferrare il suo polso. Harry si girò, e giuro che i suoi occhi chiari, all'improvviso, divennero cupi.

«Niall, accompagnami a prendere le pizze.» La sua voce risuonò bassa mentre parlava continuando a fissarmi.

Strattonò via il suo braccio e, con un agile gesto, afferrò la giacca dall'appendi abiti. «Si, anche tu, Christian.»

I tre uscirono pochi minuti dopo dalla porta. Mi accasciai atterra, provocando un suono profondo quando le mie ginocchia incontrarono il parquet. Kylie si sbirgò a raggiungermi e si inginocchiò al mio fianco.

«Beverly, ti senti bene? Hai bisogno di un bicchiere d'acqua?»

Mossi la mano in aria. «Non c'era bisogno di invitarlo. Harry è infuriato.»

«Io..Io pensavo ti avrebbe fatto piacere.»

«Si, a me, ma non al mio ragazzo attuale. Cristo, posso essere più sfigata?»

Kylie mi aiutò ad alzarmi. Mi portò in cucina e mi fece sedere su uno degli sgabelli, versandomi un bicchiere di vino rosso.

«Mi dispiace.»

«Non dispiacerti.» Dissi io. «Piuttosto, speriamo tornino presto a casa. Ho paura di ciò che passa per la testa ad Harry in questo momento.»

Kylie sospirò. «Harry è uno con la testa sulle spalle. Cosa vuoi che succeda?»

Proprio quando finí di dirlo, il suo cellulare iniziò a squillare. La rossa attraversò la cucina e si piegò sul divano, tirando fuori l'apparecchio dalla sua borsa.

«É Niall.» Mi avvertí. «Niall, tesoro... Cosa? Stai scherzando? Merda no noi... Si, si dacci due minuti. Due minuti e siamo lì, facciamo il più presto possibile.»

Mentre l'ascoltavo, il cuore tamburellava violentemente nella mia cassa toracica.

Scesi dallo sgabello con le mani fra i capelli.

«Dimmi che non è come penso.» Deglutii.

«Infila le scarpe, dobbiamo raggiungerli davanti la pizzeria.»

La bloccai. «Kylie, dimmi almeno cosa..»

«Si stanno picchiando, okay? Delle persone hanno chiamato la polizia, dobbiamo sbrigarci Bevs. O Harry è fottuto.»

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{SPAZIO AUTRICE}

Saaaalve! Mi scuso come sempre per il ritardo, ma come ho già detto sono in vacanza! Voi come ve la passate? Spero bene!

Spero il capitolo vi sia piaciuto, come sempre ringrazio i lettori, i voti e i commenti, e vi lascio con l'anteprima.

Un bacio! Xx

Harry's POV:

[...]

«Grandioso! Dov'è che vai a spassartela?»

Liam sospirò, giocando con la sua lattina di birra. «In realtà.. Non andrò a spassarmela.»

«Ah no?» Corrucciai la fronte.

«No.» Liam scosse la testa. «Mi sono arruolato nell'esercito. Partirò per l'Iraq.»

Il bicchiere che avevo in mano cadde e toccò il pavimento, frantumandosi in tanti piccoli pezzi. Lo guardai serio.

«Non puoi essere serio.»

The showgirl [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora