Capitolo 36

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[A/N: al lato una gif di Kylie! Xx]

Harry's POV:

Non mi preoccupai minimamente di chiudere la mia auto con la sicura. Scesi da essa con tutta la velocità che possedevo e corsi verso Niall e Kylie, entrambi seduti sulle scale del mio porticato.

Il biondo si alzò e immediatamente mi venne incontro, dandomi un colpetto sulla spalla. Tirai un sorriso.
Gli occhi di Kylie erano rossi e gonfi, la mia mente non riusciva ad elaborare un valido luogo in cui Beverly si sarebbe potuta andare a nascondere. Era così... piccola, ingenua, le sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa.

«Ancora nulla?» La voce mi si spezzò.

Kylie scosse il capo, continuando a guardare le sue scarpe. «Ho chiamato delle ragazze del suo corso di pittura, non è neanche da loro.»

«Merda.» Strinsi i denti. «Dove cazzo può essere andata?»

Mi demoralizzai e mi allontanai da quei due, cominciando a fare avanti e indietro con le mani fra i capelli. Il vento trapassava la mia camicia facendomi solletico sulla pelle; la mia mente era focalizzata sul volto angelico di Beverly, i suoi occhi contornati da scure occhiaie.

Ero stato un vigliacco, un coglione nei suoi confronti, ed ora che lei non c'era il panico si era impossessato di me, scivolandomi fin dentro il midollo, fin dentro le ossa.

Velocemente feci scivolare le mani in tasca e ne estrassi il cellulare; inviai un messaggio in cui chiedevo di Beverly a tutta la mia rubrica, non curandomi del fatto che alcuni dei miei contatti non avevano la minima idea di chi fosse.

Non appena mi voltai nuovamente verso il portico vidi Kylie saltare in piedi e correre verso di me col cellulare in mano; Niall la seguì in fretta.

La rossa deglutì a fatica ed indicò il suo cellulare. «L-L'ospedale.. È all'ospedale.»

Spalancai gli occhi. «Kylie, se è uno scherzo..»

«No!» Urlò frustata. «Dobbiamo andare!»

Raggiunsi velocemente la mia auto, Kylie che mi seguiva e Niall che ci diceva che sarebbe andato a chiamare gli altri.
Finii di allacciare la cintura e premetti con forza il piede sull'acceleratore, sentendo Kylie tirare un urletto.

«È tutta colpa tua,» iniziò a borbottare. «Qualsiasi cosa le sia successa, è colpa tua.»

Strinsi le mani attorno al volante. «Non mi interessa, d'accordo? Se non tenessi a lei non starei superando il limite di velocità per raggiungerla.»

Non feci in tempo a finire di parlare che una volante della polizia iniziò a seguirci. Diverse bestemmie rilasciarono le mie labbra mentre Kylie mi intimava di stare calmo e di accostare.

Ma come facevo a stare calmo? La mia ragazza era in ospedale ed io non sapevo il perché, tutto ciò che desideravo era raggiungerla e non perdere del tempo con dei fottuti poliziotti.

Fermai la macchina e, insieme alla rossa, scendemmo non appena quella della polizia si accostò a noi.

«Agente, è un'em-»

«Signorina, non cominci.» Iniziò il poliziotto. «Non sono qui per sentire le vostre scuse.»

Inarcai le sopracciglia e mi passai, tremante, una mano fra i ricci. «Scuse? Cazzo, la mia ragazza è in ospedale e il limite di velocità era l'ultima cosa a cui pensavo, Agente.»

«Ovviamente, la ragazza in ospedale..» Mise gli occhi a fessura. «Con chi pensa di avere a che fare?»

Misi le mani sui fianchi e risi amaramente. Un'idea balenò per la mia mente.
Cercai a tastoni il mio portafogli e, estraendolo dalla mia tasca, lo poggiai sul cruscotto della mia auto dove il poliziotto era appoggiato, intento a scrivere sul suo blocchetto. Ne tirai fuori la patente e il documento.

The showgirl [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora