Capitolo 14

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14

Lanciai esasperata il pennello dall'altra parte della stanza e mi accasciai sulle ginocchia, stringendo le mani fra i capelli.

«Beverly, calmati, ti prego!» Louis avvolse le sue braccia attorno al mio corpo per farmi calmare.

Mi stacciai e lo guardai. «Occhi verdi. Ovunque. E l'altro debito con mio padre. Louis io sto impazzendo! Sono passati due mesi e non è cambiato nulla!»

Louis mi abbracciò nuovamente e mi carezzò i capelli. Mi feci piccola contro il suo petto, mentre tornavamo seduti sul divano. La tela da disegno stava immobile al centro della stanza.

«Per quanto riguarda Harry, sai che non ti biasimo. Hai esagerato.»

Tirai su col naso. «Lo so, Lou. Ma mi ha dato fastidio ed avevo bisogno di fermarmi un attimo. È odiosa quella bionda.»

La sua risata acuta riecheggiò nella stanza. «Domani verrai al suo compleanno con me, okay?»

Sbarrai gli occhi. «Cosa? No! Non ho un regalo, non sono stata invitata e non sono pronta a riavere una conversazione con lui.»

Il moretto mi guardò beffardo. «Non mentire, lui ti manca. Proprio come ti manca la sua voce e tutto di lui. E comunque sì, ti ha invitata e mi ha chiesto di dirtelo.»

«Forse.» Ammisi. «Ma ha comunque fatto il bastardo. Non mi interessa che fosse ubriaco, perché sono sicura che ha continuato a stare con lei anche dopo scuola.»

«È qui che sbagli.» Canzonò. «Va a prepararti adesso. Andiamo da Alec e poi a vedere qualcosa per domani.»

«Non mi va di uscire..»

«Oh, non era una domanda.» Sorrise innocentemente.

Riluttante mi alzai dal divano e camminai a testa bassa in camera. Mi chiusi la porta alle spalle ed aprii l'armadio, prendendo un paio di jeans e un maglione color crema. Il clima di gennaio era tutt'altro in Texas. Avevo passato le vacanze di Natale in ospedale con Alec, che era rimasto dispiaciuto per l'assenza di Harry. Invece, dopo che mio zio aveva saldato il debito con mio padre, quest'ultimo, da grande stronzo, mi aveva chiesto altri soldi.

Legai i capelli in una coda alta ed indossai il cappotto, camminando di nuovo da Louis.

«Possiamo andare.» Accennai.

Alec, stranamente, non era nella sua stanza ma nella sala di ricreazione. Di solito non gli piaceva uscire e socializzare, almeno non con i ragazzi che non si trovavano nella sua stanza.

Mio fratello sorrise a Louis, che gli andò incontro dandogli una leggera pacca sulla spalla

«Come va, campione?»

«Bene, suppongo.» Rispose Alec. «A te? E a Beverly?»

Louis scorllò le spalle e decisi di avvicinarmi. Gli scompigliai i capelli ricevendo una smorfia da parte sua.

«Non rovinarmi il ciuffo!» Si lamentò.

Louis mi circondò la vita con un braccio e rise nell'incavo del mio collo. Ciò mi fece rabbrividire.

«Domani è il compleanno di Harry.» Disse Louis. Gli occhi di Alec si illuminarono. «Vuoi che gli lasci un messaggio da parte tua?»

Alec annuì vigorosamente. «Fagli gli auguri, ovviamente, poi digli che gli voglio bene e che mi manca.»

Mi raddrizzai sul posto e sforzai un sorriso.

«Bene, uh, noi dobbiamo andare ora.» Mi piegai e gli baciai una guancia. «Ci sentiamo più tardi.»

The showgirl [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora