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Ero nel Pick-Up di Harry, viso rivolto verso il finestrino, diretti verso il ristorante che ci aveva indicato Liam per la serata "a quattro".
Avevo passato l'intero pomeriggio con Kylie, le avevo raccontato cosa era successo la sera prima fra me ed Harry, e in più lei mi aveva aiutata a scegliere un outfit per la serata con Harry, Liam e la tipa (foto a lato). Ero contenta che Liam ci avesse chiesto di essere presenti, e speravo vivamente che la sua ragazza fosse una brava ragazza, non so se mi spiego.
Insomma, senza che me ne accorgessi Harry mi aveva aperto lo sportello e teso la mano, sorridendo gentilmente. Ricambiai e, quando chiuse la macchina, venne al mio fianco e posò la sua mano sul mio fondoschiena con fare protettivo, come per incitarmi a camminare.
L'aria nel locale era tiepida, il cameriere ci accolse immediatamente e ci portò al nostro tavolo dove Liam, insieme ad una moretta poco più bassa di lui, ci stava aspettando.
«Ragazzi!» Esclamò lui. Diede una pacca sulla spalla di Harry ed alzò me da terra quando mi abbracciò. «Mi fa piacere siate venuti. Lei è Abigail.»
«Chiamatemi Abby.» Farfugliò lei velocemente.
Io ed Harry le stringemmo la mano e ci presentammo, poi ci sedemmo tutti attorno al tavolo. Abigail era una ragazza timida e riservata, ci volle un po' perché partecipasse alla conversazione fra me, Harry e Liam. Le sue guance si tingevano di rosso ogni volta che Liam le baciava la fronte. Diamine, erano così carini.
Harry passò la sua mano sotto il tavolo e la fermò sul mio ginocchio, accarezzandolo. Lo guardai mentre leggeri brividi mi partivano dalla fine della schiena.
«Dammi il tuo cellulare.» Bisbigliò.
Velocemente lo tirai fuori dalla borsa e glielo porsi. Lasciò la mano ferma sul mio ginocchio, con quella libera aprì la fotocamera interna, fece una faccia buffa e scattò la foto che, secondi dopo, era diventata il mio nuovo schermo.
«Cretino.» Dissi, schiaffeggiandogli la spalla.
Lui agilmente mise la sua mano dietro al mio collo e avvicinò i nostri visi tanto da far scontrare le nostre labbra.
Ci staccammo poco dopo, dedicandoci ai nostri amici.
«Sai Abs, il padre di Harry è uno scrittore di best-sellers.»
La mora spalancò gli occhi. «Davvero? Che libri ha scritto?»
Harry sospirò e si appoggiò meglio alla sedia. «Il profumo delle foglie di limone, non so se...»
«Adoro quel libro!» Squittì lei. «Uau. Scusate, è che sono una lettrice appassionata... Non pensavo Liam conoscesse gente così!»
Harry la guardò per quelli che parvero minuti interminabili. «Odio quando fanno così. Mio padre ha avuto fortuna, non sono "gente così", cazzo. Che dovrei avere di diverso?»
Per cercare di tranquillizzarlo infilai la mano sotto la sua t-shirt nera e accarezzai piano la sua schiena. «Scusalo, Abby. Non puoi dargli torto, comunque.»
Lei scosse la testa. «Oh, no. Scusami tu, Harry, non volevo offenderti.»
Finalmente la conversazione terminò e tirai un sospiro di sollievo nel vedere i nostri piatti arrivare.
Devo dire che l'Harry brillo è davvero la mia sua versione preferita.***
Seguii Niall velocemente nel suo appartamento. Era davvero preoccupato. Non la smetteva di mangiarsi le unghie, la fronte era sudata, i capelli arruffati e i vestiti stropicciati. Si fermò davanti alla stanza e me la indicò con un cenno del capo, non togliendosi le mani dalla bocca. Guardai quella porta e feci qualche passo avanti. Bussai due o tre volte. Nessuna risposta.
«Merda, e se è morto?» Bisbigliò il biondo.
«Il tuo cane è morto, coglione!» Urlò Louis dall'interno.
Scossi la testa e, guardando un'ultima volta Niall, sentii la serratura fare crack. Louis si affacciò solo con gli occhi, che notai stanchi, e «Voglio solo Beverly dentro, chiaro?» disse.
Lasciai il biondino da solo ed entrai, chiudendomi la porta alle spalle. Louis era sdraiato sul letto, intento a lanciare un pallone da basket sopra di sé, per poi riafferrarlo e ricominciare.
«Niall era così preoccupato... Che succede?»
«Succede che sono due fottuti giorni che sono chiuso qui dentro, che non mangio, che piango, che faccio a cazzotti col muro.»
Deglutii e spostai il mio sguardo sulle sue nocche rovinate. «Lou...»
Si mise a sedere e mi guardò dopo aver annuito. «È per lei, sì. È solo per Shailene. Desidererei morire solo per riaverla affianco.»
Scossi la testa. «Louis, non puoi morire di fame per lei. Non puoi cadere in depressione per lei. La amavi, va benissimo, ma devi superare tutto ciò. Sono passati due anni ormai, e nessuno dei ragazzi, me compresa, ce la fa a vederti così. Devi reagire Louis, devi andare avanti.»
«È più forte di me.»
«Beh, allora parlami di lei. Se può farti sentire meglio. Parlami di lei e sfogati definitivamente.»
I suoi occhi azzurri cercarono immediatamente i miei. Erano colmi di tristezza, malinconia, paura.
«Non c'è molto da dire, in realtà. È durato tutto troppo poco ed io avevo già fatto troppi progetti.»
Sospirai chiudendo gli occhi, poi strinsi la sua mano. «So che è difficile, nessuno ti dice che non lo sia, ma...»
«Ogni fottuto giorno che passo senza di lei penso 'se adesso morissi, sarebbe lei l'ultima persona che vorrei vedere' ma so che non accadrà.»
A quelle parole strinsi la sua mano grande nella mia. Il cuore mi batteva forte nel petto, e avrei dato di tutto per vederlo sorridere nuovamente. Avrei dato di tutto per riportare in vita Shailene, purché lui fosse felice e allegro, quel ragazzo allegro che avevo conosciuto.
«Meriti di meglio, Lou. Meriti qualcuno che ti stia accanto, che ti ami e che tu ami. Ci vuole coraggio ad andare avanti, lo so, ma voglio che tu lo faccia. Che tu lo faccia per me, per i ragazzi, e per Shailene. Ce la puoi fare?»
Mi guardò mordendosi il labbro. «Io... Si, ce la posso fare.»---------------------------------------------
{SPAZIO AUTRICE}
In ritardissimo, ma ce l'ho fatta! Capitolo ventitreeee! Allora, come state? Io benissimo, e ringrazio i 10k con tutto il mio cuore!
Dato che non ho molto da aggiungere, vi dico solo che sto raccogliendo idee per una prossima fanfiction, appena terminata questa.
Vi lascio, baci.
La vostra sognoharry.Prese le mie mani fra le sue e se le portò in grembo. Le mie sopracciglia erano aggrottate, e lui sembrava felice quanto ansioso.
Più lo guardavo, più mi convincevo di amarlo con tutta me stessa. Non avevo mai provato un sentimento forte quanto quello. Avrei ucciso per lui, avrei fatto di tutto purché lo vedessi sorridere.
«Allora, uh, ci verresti a vivere con me?»
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The showgirl [h.s]
Fanfiction[COMPLETA] - Ho scritto questa storia all'età di 14/15 anni, per questo motivo chi la legge oggi potrebbe trovarla un po' "affrettata" negli accadimenti ed infantile, ma spero vi piaccia lo stesso (: [...] «Io non ci avrei mai pensato che d'amore si...