Capitolo 21

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21

I miei occhi si spalancarono. Urlai il nome di mia madre e, pochi secondi dopo, Niall accorse nella stanza in cui mi trovavo.
«Niall! Dove sono? Dov'è Louis? Mia madre! Ho trovato mia madre!»
«Shh!» Farfugliò. «Sta tranquilla. Siamo a casa tua.»
Scesi immediatamente dal letto e, scanzandolo con forza, corsi in salotto.
«Louis! Louis cazzo!» Mi bloccai e scrutai la figura seduta sul mio divano. «Tu cosa cazzo ci fai qui?»
Harry si alzò immediatamente e mi venne incontro. «Mi ha chiamato Lou. Mi ha detto che eri svenuta. Che avrei dovuto fare?»
Portai una mano sul petto e presi un respiro profondo. «Non ti ha detto nient'altro?»
«No.»
Guardai Niall. Lui immediatamente si infilò nel bagno.
«Devi aiutarmi a fare una cosa.» Dissi velocemente.
«Del tipo?» Chiese lui.
Sospirai. «Devo sottrarre mia madre ad un triste destino dentro una clinica semi-abbandonata. Mi aiuteresti?»
I suoi occhi si alzarono al cielo, poi tornarono decisi nei miei. «Dammi l'indirizzo, stiamo partendo.»
Mi lasciai scappare un sorriso ma poi, correndo a raccattare le mie scarpe, avvisai Niall e seguii Harry fuori dall'appartamento. In men che non si dica eravamo nuovamente fuori dalla Clinica Whiteley. Mentre camminavamo mi nascosi dietro la figura possente di Harry. Quel posto, ora che era calato il sole, era ancora più spettrale.
«Salve. La signora Evander?»
Senza lasciare che l'infermiera ci dicesse qualcosa afferrai il braccio di Harry e lo guidai nella stanza. Lui guardò mia madre non appena lei si accorse della nostra presenza.
«Beverly... Dov'è Alec?»
«Alec sta bene.» Dissi. «Siamo venuti a prenderti.»
La sua pelle era pallida. Per via della chemio non aveva più i suoi capelli castani ed era dimagrita come minimo di venti chili. Non sembrava più la stessa donna che avevo lasciato. Ma non l'avrai abbandonata lì, non avrei permesso che morisse così.
«Okay signora Evander.» Disse Harry afferrandole la mano. «Mi aspetto la sua collaborazione.»
Mia madre si alzò in piedi e si lasciò guidare dai movimenti di Harry. Il riccio la nascose dietro la sua figura e così, inaspettatamente, riuscimmo ad uscire senza che nessuno se ne accorgesse. Harry caricò mia madre in macchina e, in men che non si dica, eravamo diretti verso l'ospedale.
«Mamma, starai bene. Qui ti aiuteranno e noi verremo a trovarti, va bene?»
Mia madre annuì e guardò il medico. «Va bene.»
«Signora, da questa parte.»
Rimasi a guardarla mentre il medico la portava verso la sua nuova stanza. Scorsi Harry a guardarmi e feci lo stesso.
«Che c'è?»
«C'è che sei così bella, Bev. E sei mia, devi essere mia.»
Mi morsi il labbro. «E allora fammi tua.»

***

Casa di Harry era spaventosamente silenziosa.
Harry sbatté con violenza il mio corpo accanto al muro vicino alla porta d'ingresso e mi morse il labbro dopo avermi baciata. Scese lungo il collo e cominciò a succhiare senza preavviso. I suoi denti sfioravano la mia pelle causandomi fastidio, ma la sua lingua riusciva ad alleviare il dolore.
Appena si staccò osservò sognante il marchio che aveva appena lasciato sul mio collo e lo sfiorò con le dita. Ero in preda all'eccitazione, così portai le mani dietro la sua nuca e lo riavvicinai a me, facendo scontrare le nostre labbra.
«Mia.» Sussurrava. «Solo mia.»
Allacciai le gambe attorno al bacino di Harry quando mi sollevò, poi camminò fino al piano superiore. Riconobbi la sua stanza non appena ci fummo dentro.
Mi mise giù solo per chiudere la porta a chiave, poi si fiondò nuovamente su di me. Mi spinse indietro e mi fece cadere sul letto. Indietreggiai facendomi forza sugli avambracci ed arrivai con la testa fin sopra al cuscino. Harry si posizionò sopra di me e sfilò immediatamente la mia maglia, cominciando a baciarmi il petto. Afferrò saldamente i miei fianchi e li fece scontrare con i suoi. Sentii la sua erezione contro la mia intimità e non potei fare a meno di ansimare. Sfilai la sua maglia e passai le mani lungo tutto il suo addome tatuato. Harry sorrise maliziosamente e sfilò i miei jeans. Studiò ogni parte del mio corpo con occhi luminosi. D'istinto mi coprii con le braccia.
«Ferma.» Ordinò. «Non coprirti.»
Tolsi le mani titubante. Lui mi lasciò un casto bacio sulle labbra e poi marchiò l'altro lato del mio collo.
Sfiorò anche questo marchio con le dita e poi mi sorrise, lasciando un casto bacio sulle mie labbra.
Si mise a cavalcioni su di me e cominciò a sbottonarsi cintura e pantaloni. Buttò anche questi sul pavimento e si stese nuovamente su di me. I nostri corpi aderivano perfettamente. Il calore di Harry mi fece rabbrividire ed avvolsi le braccia attorno alla sua schinena, stringendolo di più a me. I suoi ricci solleticavano la mia fronte e il mio collo mentre mi baciava. La sua erezione spingeva sempre più forte nei suoi boxer. Ormai c'era un solo strato di tessuto a dividerci. Mi morsi il labbro mentre Harry mi fece cenno di sollevare il bacino e mi sfilò gli slip. Cacciai un gemito quando Harry passò furtivamente la sua mano sulla mia intimità. Strinse poi il mio seno e poi tolse anche il mio reggiseno. Strinse fra le dita i miei capezzoli e giuro che ero quasi all'estasi. Lentamente si sfilò i boxer, si alzò e camminò dall'altro lato della stanza. Tornò a cavalcioni su di me con un preservativo in mano. Lo aprì con le mani e me lo porse.
«Infilamelo.» Sospirò.
Titubante afferrai il profilattico e lo srotolai lungo tutta la sua grandezza. Ansimò sotto i miei gesti, poi mi spinse nuovamente sotto di lui. Mi baciò e posizionò la sua punta contro la mia entrata. C'eravamo.
«Sei pronta?»
Strinsi gli occhi. «Harry, è... È la prima volta per me, okay?»
Harry alzò gli occhi. Diversamente da quello che mi aspettavo, sorrise e mi spostò i capelli dal viso. «Allora sono contento di essere il primo.»
Si abbassò ancora una volta e mi baciò la fronte. Poi afferrò i miei fianchi con entrambe le mani, mi sistemò a suo piacere e, finalmente, mi penetrò.
Conficcai automaticamente le unghie nella carne della sua schiena e strinsi il suo bacino con le ginocchia. Avrei potuto urlare pe il dolore che provavo in quel momento.
«È tutto okay, piccola.» Disse. «È tutto okay.»
Feci un respiro profondo e lasciai che Harry mi facesse rilassare. Cominciò con spinte lente e regolari, andava dentro e fuori senza affondare troppo e mi baciava ogni volta che ne aveva l'occasione.
Lentamente il dolore si tramutò in piacere, e lasciai che Harry lo capisse incitandolo. Perché si, volevo di più.
Allora il riccio mi tenne ferma sotto di sé e cominciò ad entrare del tutto in me, con spinte più veloci, toccando proprio sul mio punto debole. Urlavo dal piacere, ansimavo il suo nome e tiravo i suoi ricci mentre mordevo la sua spalla. Strinsi di più fra le ginocchia il suo bacino, ed alzai il mio per fargli capire che volevo ancora di più. I ricci di Harry erano completamente attaccati alla sua fronte a causa del sudore. Era bellissimo. Aveva la testa rivolta verso l'alto e i denti stretti mentre sussurrava il mio nome e diceva cose poco carine su quello che avrebbe voluto farmi. Però non faceva altro che eccitarmi di più e farmi avvicinare al culmine.
Un'ultima spinta.
Venni con Harry ancora dentro.
Lui affondò altre due volte, poi uscì da me e si tolse il preservativo. Senza lasciarlo parlare portai le mani sulla sua erezione e la massaggiai per qualche secondo. Minuti dopo venne anche lui.
Ci sdraiammo entrambi sul materasso, sfiniti. Harry avvolse un braccio attorno alle mie spalle ed io poggiai la testa sul suo petto. I nostri respiri erano affannati e i nostri corpi più sudati che mai.
«La miglior scopata di sempre.»
Risi. «Non esagerare!»
Harry mi fece il solletico e, non so come, mi ritrovai stesa su di lui. Lo guardai negli occhi e spostai i capelli dalla sua fronte. Mi piegai sulle sue labbra e lo baciai.
«Sai cosa?» Fece.
«Cosa?»
«Sei bellissima.» Disse. «E sai cos'altro?»
«Cos'altro?»
«Avrai motivo di dubitare della mia fedeltà, ma ora non hai alcun motivo né diritto di dubitare della mia sincerità: io ti amo.»

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{SPAZIO AUTRICE}
Capitolo 21!
Ringrazio tantissimo i 6.2k, siete fantastici!
Mi scuso per il ritardo, ma ho già spiegato il perchè nello scorso capitolo.
Comunque, che ve ne pare? Spero sia di vostro gradimento :)
Ora vi lascio, baci!

«E se accettassero i miei lavori? Se mi chiamassero da New York?»
Lo abbracciai. «Ti lascerei vivere il tuo sogno. Perché è il tuo sogno, no?»
Lui sorrise. «Sei tu il mio sogno, Beverly.»

The showgirl [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora