Capitolo 22

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22

Uno sbuffo.
Un bacio a fior di labbra.
Sbattei lentamente le ciglia e cercai di stabilizzare la mia vista alla poca luce che filtrava dalla finestra. Misi a fuoco il viso di Harry e sorrisi, accarezzandogli la guancia.
«Buongiorno.» Dissi.
«Alziamoci, è ora di andare a scuola.»
Alzai gli occhi al cielo e mi coprii completamente con il lenzuolo. «Non mi va.»
«Forza.» Disse alzandosi. «Io vado a fare una doccia, tu vai a fare colazione.»
Aspettai che uscisse dalla camera prima di alzarmi, afferrare la mia biancheria intima e frugare nell'armadio di Harry, prendendo una camicia bianca e chiudendola quanto serviva.
Scesi per le scale e, canticchiando, entrai in cucina. Anne era seduta a fare colazione, e i suoi occhi si aprirono forse più del dovuto quando mi vide con indosso solamente la camicia di suo figlio.
«Beverly?»
«Uh, buongiorno Anne.» Cercai di nascondere l'imbarazzo. «Cosa c'è per colazione?»
Anne ridacchiò nervosamente prima di versarmi una tazza di caffè e porgermi delle fette biscottate. Ringraziai, e mentre mangiavo speravo con tutta me stessa che Harry facesse la sua entrata il più velocemente possibile. E così fu, quindi ringraziai Dio.
«Giorno.» Disse ad entrambe, piegandosi per baciare la guancia di sua madre.
Posò la mano sulla mia spalla. «Harry, se le servono dei vestiti puoi farle prendere quelli di Gemma.»
Vidi Harry annuire. «Si, grazie di avermelo ricordato.»
Harry aspettò pazientemente che finissi la colazione. Lo seguii fino alla vecchia stanza di sua sorella; mi indicò l'armadio davanti al letto mentre lui si stendeva su quest'ultimo e mi guardava, con le braccia dietro la testa. Il suo corpo era morbido solo a guardarlo, e il paio di jeans stretti che portava metteva in risalto la sua V.
Tirai fuori dall'armadio un paio di jeans chiari, e una t-shirt a maniche lunghe bianca, con fantasia floreale che tendeva al fucsia e al celeste. Harry mi diede il permesso di usufruire della doccia e mi aspettò sempre in camera. Uscii dal piccolo bagno solo dopo essermi anche truccata con qualcosa raccattato nella stanza di sua sorella. Harry si alzò e mi sorrise non appena mi vide. Prese il mio viso fra le mani e lo alzò in modo da potermi baciare.
«Vai a prendere la tua roba e portala a mia madre, io vado a mettere una maglietta.»
Annuii, presi la mia roba e, dopo averla data ad Anne, lo aspettai seduta sul divano.

***

«Non hai lezione?» Chiesi, quando notai che mi stava seguendo anche all'interno dell'aula.
Lui sospirò. «Comincio alla prossima ora oggi.»
Raggiunsi la terza fila e occupai uno dei posti centrali, Harry si mise al mio fianco. Ero un po' a disagio al suo fianco, insomma solo noi due sapevamo di aver fatto sesso la sera prima, ma c'era qualcosa in me che aveva paura che tutti potessero scoprirlo, da un momento all'altro.
Cercando di distrarmi, tirai fuori il quaderno, aprii a pagina pulita, e scrissi la data. Quando finii Harry prese la mia penna e cominciò a passarla lentamente sulla mia mano, facendomi venire i brividi. E, devo ammettere, facendo aumentare la tensione sessuale che in quel momento c'era fra noi due.
«Qualcosa non va?» Domandai.
Harry scosse la testa. «Niente. Sto solo pensando.»
«A cosa?»
«A niente.» Ribadì.
Afferrai la penna e la portai lontana da lui. Harry alzò gli occhi nei miei e il mio cuore battè più forte di come avesse mai fatto prima. Deglutii.
Mi girai verso di lui. «Sai che con me puoi parlarne.»
«E se accettassero i miei lavori? Se mi chiamassero da New York?»
Lo abbracciai. «Ti lascerei vivere il tuo sogno. Perché è il tuo sogno, no?»
Lui sorrise. «Sei tu il mio sogno, Beverly.»
Proprio in quel momento il professore di letteratura fece la sua entrata. Salì sul podio e si passò un fazzolettino sulla fronte non appena si mise dietro la cattedra.
«Buongiorno rag... Oh merda.» Disse, sperando che nessuno lo avesse sentito. «Styles, cosa ci fai qui?»
Tutta l'attenzione fu rivolta verso me ed Harry. «Scusi, Mr. Wilson. Ho lezione alla prossima ora, posso rimanere?»
Il professore sospirò e alzò gli occhi al cielo. Dio quanto era gay. «Va bene, Styles. Ma fai che non si sappia in giro, alla preside non piace quando facciamo così.»
Harry annuì serio ed aspettò che Mr. Wilson ricominciasse a parlare prima di guardarmi.
«È davvero bello ciò che hai detto.»
«Sei tu il mio sogno.» Ripeté sorridente. «Sei tu.»
Harry mi accarezzò la guancia e lasciò poi la sua mano dietro al mio collo, solleticandolo con le dita mentre giocava coi miei capelli.

La lezione passò abbastanza velocemente, stessa cosa il resto delle ore. Vidi Harry all'intervallo e durante qualche cambio d'ora, sempre in gruppo con gli altri quattro.
Alla fine delle lezione, quasi come fosse una regola, ci incontrammo sotto lo stesso albero in cortile. Zayn come al solito fumava, Liam e Louis stavano facendo sasso carta forbice per decidere non so cosa e Kylie era intenta a leggere 'Le pagine della nostra vita' stesa sull'erba mentre Niall tentava invano di distrarla. Salutai allegramente e Harry avvolse un braccio attorno alle mie spalle. Il cielo era grigio, speravo nevicasse, ma dovevo anche rendermi conto che eravamo quasi a marzo.
«Mi ha detto Liam che stasera va a cena con una ragazza con cui esce ed ha invitato anche noi.» Mi disse Harry all'orecchio. «Andiamo?»
Annuii. «Perchè no? Ci divertiremo.»
Mi sedetti accanto a Kylie e quest'ultima mise da parte il libro per salutarmi. Niall ci guardò male e non fece altro che causare le nostre risate. Quando Harry mi chiese il cellulare, notai che aprì la fotocamera interna, fece una faccia buffa e scattò una foto che, secondi dopo, divenne il mio nuovo schermo. Sentii il gomito di Kylie colpirmi sulle costole e mi girai grugnendo.
«Cosa c'è?»
Alzò le sopracciglia. «Tu ed Harry avete un'aura così.. Non saprei, come se aveste... Oh, hai capito.»
Cercai di nascondere un sorriso e guardai altrove. «Non abbiamo fatto proprio niente!»
«Farò finta di crederti e lascerò che sia Niall a darmi più informazioni.»
Le misi le mani sulla bocca e pregai che stesse zitta. «Okay, okay, hai indovinato in pieno!»
Cominciò a battere le mani e tutti si girarono confusi. Le guance di Harry diventarono rosse e sorrisi ingenuamente, quando mi voltai nuovamente fulminai con lo sguardo Kylie.
«Sei impazzita? Devi stare zitta! È una cosa fra me e lui!» Urlai in silenzio.
Lei ridacchiò. «Hai ragione. Allora nel pomeriggio passo da te ed usciamo per un cappuccino, che te ne pare?»
Mi morsi il labbro annuendo. «Direi che si può fare.»

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{SPAZIO AUTRICE}
Ragazzeee!
Santo Dio chiedo venia per l'enorme ritardo, faccio qualsiasi cosa purché mi perdoniate, ma sono stata impegnata! Spero comunque che il capitolo vi piaccia, che votiate, e ringrazio IMMENSAMENTE gli 8k di lettori, siete fantastiche!
Vi chiedo ancora scusa e ora vi lascio con l'anteprima, baci! :**

I suoi occhi azzurri cercarono immediatamente i miei. Erano colmi di tristezza, malinconia, paura.
«Non c'è molto da dire, in realtà. È durato tutto troppo poco ed io avevo già fatto troppi progetti.»
Sospirai chiudendo gli occhi, poi strinsi la sua mano. «So che è difficile, nessuno ti dice che non lo sia, ma...»
«Ogni fottuto giorno che passo senza di lei penso 'se adesso morissi, sarebbe lei l'ultima persona che vorrei vedere' ma so che non accadrà.»

The showgirl [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora