«Dobbiamo iniziare a fare dei giri di ronda e fare più attenzione» esordì Sam senza preavviso. Le voci mentali erano piuttosto simili a quelle che avevamo quando parlavamo, ma la sua mi arrivò leggermente distorta dai pensieri di Jacob. Con la scissione dei branchi ci eravamo resi conto che solo due Alpha potevano comunicare tra di loro mentalmente, per noi altri era come se ci fosse un muro invalicabile.
«Perché?» ci chiedemmo tutti insieme.
Jacob sentii i nostri dubbi e li espose al grosso lupo nero che stava di fronte a lui. Un'altra caratteristica della comunicazione fra Alpha era che potevano dirsi solo quello che volevano, tutte le altre cose pensante involontariamente non trasparivano. Nel branco, invece, ogni minimo pensiero (anche quello più imbarazzante) era alla portata di tutti.
«Gli umani» rispose mostrando le zanne acuminate come rasoi «Molti sanno di noi».
Ci guardammo, sbigottiti. Eravamo stati attaccati da quella spara-freccie che forse era stata piazzata da un ipotetico cacciatore di licantropi, ma da un umano a molti umani il passo era lungo.
«Cosa? Come fai a saperlo?» chiese Jacob. Avvertivo la sua confusione che si sommava alla nostra nel flusso di coscienza comune.
«Stanno piazzando trappole» rispose Sam e lanciò un'occhiata a Paul, che fece un passo avanti.
Il lupo dalla pelliccia grigia e bianca iniziò a parlare, Sam trasmise le sue parole a Jacob che le comunicò a noi. Sembrava una sorta di telefono senza fili mentale.
«Stavo facendo una passeggiata con Rachel». Iniziò il lupo dalla pelliccia grigia Jacob ebbe un fremito sentendo il nome si sua sorella, quella che aveva scatenato l'imprinting in Paul.
«Sta bene?» intervenne Seth, quasi senza accorgersene.
«L'ho vista...» mormorò in risposta Jacob. Doveva essere un'affermazione per calmare Seth, ma era anche molto confuso. Perché sua sorella non gli aveva detto nulla quando era tornata a casa? In quel momento gli sarebbe piaciuto leggere nella mente come il succhiasangue Edward.
L'altro branco non si era accorto del nostro scambio di pensieri e Paul continuò indisturbato a parlare: «Ad un tratto, in un posto appartato, mi sono trasformato, ho corso con lei in groppa e, ben nascosta fra la vegetazione ho trovato una trappola, una di quella che usano per gli orsi». Ringraziai di non condividere i pensieri imbarazzanti e carichi di amore che probabilmente Paul stava emanando. Poi, una tagliola apparve nei pensieri del lupo. Rabbrividimmo, era decisamente enorme, più del normale. Sembrava di quelle per cacciare gli orsi.
«L'ho schivata per un pelo. Altrimenti adesso avrei sicuramente tre zampe!» continuò Paul, con foga «Tornando indietro ho fatto più attenzione e ho trovato altre tre o quattro trappole simili a quella. Non credo che fossero di un semplice cacciatore di orsi, secondo me voleva altro. Noi. Ad esempio».
«È possibile che qualcuno ci abbia visti» mormorò Seth, inclinando leggermente un orecchio.
«Facciamo molta più attenzione da quando siamo quasi stati scoperti quando davamo la caccia alle sanguisughe» rispose Embry. Le immagini di Victoria e di Laurent, due vampiri che avevamo ucciso molto tempo prima e che volevano uccidere Bella, vennero richiamate dai nostri ricordi.
Dei ringhi si levarono da quasi tutti i membri dei branchi. Probabilmente Jacob aveva trasmesso il nostro dialogo.
Sam, con un breve ululato di comando, ci richiamò all'ordine. Gli obbedivamo anche noi per esplicita richiesta di Jacob e anche per rispetto; un tempo era lui l'Alpha di tutti noi.
«Forse qualcuno ci ha visti qui, nella segheria» disse un giovane lupo. Si era trasformato a causa dell'arrivo dei testimoni che avrebbero supportato la causa dei Cullen contro i Volturi. Questi ultimi ci stavano per attaccare credendo che avessimo infranto le leggi creato un bambino immortale -ovvero un vampiro bambino, che, data la tenera età, non sapeva controllarsi ed era in grado di distruggere interi villaggi e far scoprire il segreto solo per un banale capriccio-. Per dimostrare che Renesmee era tutt'altro che questo, Carlisle aveva chiamato da ogni angolo del mondo i suoi amici vampiri e quasi tutti erano venuti a darci manforte. Di fronte a loro testimonianza e grazie ad Alice, che aveva portato un ibrido come Renesmee ma adulto e che aveva fatto vedere l'immediato futuro ad Aro, i Volturi si erano ritirati. Se ci avessero attaccati ci sarebbe stata una grande battaglia con gravi morti da entrambe le parti, ma loro avrebbero perso.
Osservai la pelliccia del lupo, marroncina con una stella bianca sull'occhio. Mi piaceva come abbinamento.
Non sapevo il suo nome, così come non sapevo quello degli altri che si erano trasformati in quel periodo. La presenza di vampiri attivava un gene particolare, presente in alcuni nativi della tribù dei Quileute, e questi diventano licantropi. Più vampiri significava più licantropi, e quella volta c'erano stati davvero tanti vampiri.
«Forse ci stanno spiando anche ora» suggerì un altro, con la pelliccia bianca macchiata di fango. Si guardò intorno, con gli occhi sgranati.
I loro pensieri ci vennero trasmessi da Jacob, che ci trasmetteva quelli di Sam, perché i giovani lupi facevano parte del branco di quest'ultimo.
È da secoli che non facciamo riunioni. Dissi scuotendo la testa. La segheria abbandonata dove ci trovavamo era da tempo il nostro luogo di ritrovo. Era al limitare del bosco e si affacciava sull'oceano. La zona -leggermente troppo fangosa- era ben protetta dagli alberi, dai tronchi tagliati e ormai marciti e dalle costruzioni. Se qualcuno ci avesse spiati, lo avremmo sentito.
«Noi non le facciamo» mi fece notare Leah, guardando con uno sguardo accusatorio Sam. Loro due erano felicemente fidanzati, un tempo, ma poi Sam si era trasformato e aveva avuto l'imprinting con Emily, la cugina di Leah. All'inizio Emily aveva rifiutato Sam per non ferire Leah, ma all'imprinting non si comanda facilmente. I due si erano fidanzati.
Leah, all'epoca, non sapeva ancora nulla dei licantropi e aveva odiato profondamente la cugina per avergli portato via il fidanzato. Anche adesso, conoscendo tutta la storia, non riusciva a perdonarli pienamente.
«Anche noi non facciamo riunioni da un po'» rispose il grosso lupo nero, stizzito. Era il più grosso del suo branco, ma era più basso rispetto a Jacob. Questo dipendeva dal fatto che lui fosse un Alpha solo perché era il primo ad essersi trasformato e tutti avevano iniziato a seguirlo; Jacob, invece, era un Alpha per discendenza, aveva più diritto di esserlo. Ephraim Black, il bisonno di Jacob, era stato l'ultimo Alpha prima che i licantropi si estinguessero per un po'. Aveva firmato lui il trattato di pace con i Cullen, poi loro si erano trasferiti e i licantropi non erano più apparsi... fino al loro ritorno.
«In effetti, ho sempre trovato molto... "in vista" questo posto» ammise Seth, supportando la sorella.
Annuii, anche se non ero pienamente d'accordo. Era ben protetta, ma troppo grande e ancora degli umani, per quanto disabitata.
«È una vecchia segheria abbandonata, non frega niente a nessuno di questo posto» rispose Jared, nel branco di Sam.
Paul e Jared erano stati i primi dopo Sam a trasformarsi.
«Probabilmente qualche umano ha parlato» disse Paul lanciandomi un'occhiata carica di significati. Non tutti avevano accettato la mia relazione con un umano.
Scoprii le zanne e ripiegai all'indietro le orecchie. Andrea non c'entra niente con questa cosa. Non azzardarti a metterlo in mezzo!
«Paul potrebbe aver ragione» disse Sam, calmo.
Ma perché ce l'avete a morte con il mio ragazzo?! Anche voi siete fidanzati con delle umane! Sbottai. Questa, però, non era la prima volta che affrontavamo il discorso "Andrea".
«Noi abbiamo un imprinting, è un legame più solido» ribattè Sam.
Ok, ma... Iniziai prima di essere interrotta.
«Basta!» ringhiò Jacob con le zanne scoperte. Fulminò Sam con lo sguardo, mettendolo a tacere.
Il lupo nero abbassò leggermente le orecchie ed incassò lievemente le spalle; dopo un brevissimo istante si eresse in tutta la sua statura e scoprì le zanne.
«Conosco Andrea e mi fido ciecamente di lui» disse Jacob guardando fisso Sam, ignorando la sfida appena lanciata. «Quel ragazzo non ci tradirebbe mai, neanche sotto tortura».
Grazie, Jake. Pensai.
«Sta di fatto che gli umani sanno di noi» ringhiò Paul affiancando il suo Alpha «E appena scopro chi è che ci ha traditi, lo faccio a pezzi!» esclamò mordendo l'aria. Le zanne si richiusero attorno al nulla con uno schiocco sonoro. Sarebbero state in grado di spezzare più ossa con facilità e in un sol morso.
Un'immagine scaturita dalla sua mente, che Sam aveva trasmesso a Jacob, mi colpì nel profondo. Sentii Jacob che si rimproverava per avercela trasmessa erroneamente, mentre vedevo Paul che immaginava di saltare addosso ad Andrea e di ucciderlo nel peggiore dei modi, squartandolo completamente.
Non ci vidi più dalla rabbia. Ringhiai e, con un salto, mi scagliai addosso al lupo grigio che stava ad una decina di metri da me. I licantropi Quileute erano alti come cavalli e muscolosi almeno il doppio, con zanne lunghe quanto l'avambraccio di un uomo, ma questo non mi impauriva. Ero grande solo come un lupo, ma questo mi permetteva di essere più veloce.
«Chiara, no!» sentii dire da Seth che provò a fermarmi afferrandomi la coda con le zanne, invano.
Presi alla sprovvista Paul e mi scagliai su di lui con la velocità di un proiettile. Colpii la sua spalla e riuscii a farlo cadere a terra. Rotolammo entrambi nel fango.
Dei ringhi si levarono da entrambi i branchi e la mia mente fu invasa da tantissimi pensieri che dicevano di fermarmi.
Non cercai nemmeno di entrare nella mia "mente privata", li ignorai e basta.
Non persi tempo e morsi la spalla di Paul, affondando le zanne nella sua carne, nel mentre che un intenso gusto di sangue mi riempiva la bocca e un istinto animale, accompagnato da una furia omicida, prendeva possesso del mio corpo.
Il lupo guaì e mi ferì con le gli artigli. Sentii un dolore al ventre, ma non mollai la presa, anzi, strinsi ancora di più i denti.
Era meglio non farmi arrabbiare e lo avrebbe sperimentato sulla sua pelle. Non era la prima volta che ci affrontavamo e questo mi permetteva di conoscere tutti i suoi punti deboli.
Jacob e Sam ci separarono sul più bello.
Il licantropo rossiccio mi allontanò afferrandomi con la collottola, per poi lasciarmi vicino a Seth.
«Chiara, basta!» ringhiò il mio Alpha. Ripiegai all'indietro le orecchie e fulminai Paul con lo sguardo, provando ad aggirare Jacob per tornare dal mio avversario.
«Chiara!» mi richiamò di nuovo all'ordine.
Mi scrollai di dosso il fango e smisi di ringhiare, anche se il mio sguardo era ancora fisso sul grosso lupo grigio. Passai la lingua sulle zanne, ancora lievemente scoperte, per pulire dal sangue e sorrisi compiaciuta.
Vidi Paul in atteggiamento di sottomissione, il muso che toccava il terreno fangoso e le zampe piegate. Sam stava sicuramente usando la voce da Alpha -un tono di voce particolare, che riusciva a sottomettere facilmente tutti i membri del branco-.
Jacob non usava strumenti simili, ci lasciava molta libertà; non avrebbe mai voluto essere un licantropo ed un Alpha, ma il destino aveva deciso così.
«Sam» disse Jake dopo un attimo, cercando di dimostrarsi sereno.
Il lupo nero si voltò verso di lui. «Sì?».
«Mi dispiace per questo inconveniente, ma Paul se lo meritava, posso assicurarvi che Andrea non c'entra nulla. Se qui abbiamo finito, noi andremmo».
Sam annuì. «Poi dovremo metterci d'accordo per i turni di ronda, ma potremo farlo anche da soli».
Jacob annuì e poi si voltò, per tornare dai Cullen.
Seth mi passò accanto. «Stai bene? Ho viso che Paul ti ha presa».
Sì, tranquillo, è solo un graffietto. Entro domani sarà già guarito del tutto. Risposi alzando la testa, orgogliosa.
«La prossima volta attacca Sam» mi suggerì Leah, sorridendo. All'inizio ci odiavamo ma, pian piano, stavamo diventando amiche.
Lo farò.
«Non se ne parla» disse Jacob «Non voglio di nuovo una guerra fra branchi».
Io e Leah sbuffammo, roteando entrambe gli occhi al cielo.
Una coda staccata non scatenerà una guerra. Borbottai giusto per dargli fastidio.
Jacob fece finta di nulla. «Leah, Seth, Quil ed Embry, tornate a casa, se volete. Io vado dai Cullen a riferire ciò che è stato detto».
I quattro licantropi interpellati annuirono.
Seth mi salutò dandomi una spinta con il suo muso enorme.
Persi l'equilibrio, colta alla sprovvista, e caddi a terra.
Il lupo dalla pelliccia color sabbia ululò di gioia, felice di essere riuscito nel suo intento, e corse via. Da quando si era unito al branco era il mio migliore amico e adorava farmi qualsiasi tipo di scherzo.
Prima o poi ti uccido. Lo minacciai nel mentre che spariva nel folto del bosco, tornando a casa sua insieme agli altri.
Seguii Jacob e, in poco tempo, arrivammo nei pressi della villa dei vampiri. Mi trasformai ed entrai in casa, poco dopo arrivò anche Jacob.
Andai in camera mia, per evitare domande sulla scaramuccia con Paul e lasciai a Jacob il compito di comunicare tutto a Carlisle e agli altri.
Ormai, licantropi e vampiri erano più che uniti.
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It's my life
FanficPremetto che sarebbe il sequel della trilogia de "I Cullen e i Quileutes", PERÒ non è obbligatorio leggere quelle tre storie per capire questa. I personaggi e i fatti de "I Cullen e i Quileutes" saranno reintrodotti qui ^.~ ...