Nel tardo pomeriggio, decisi di andare a trovare Andrea.
Raggiunsi casa sua e suonai il campanello, aspettando che mi aprisse, ma mi si gelò il sangue nelle vene quando vidi chi mi aspettava sulla soglia della porta.
«Ciao» disse la donna in italiano, con un'espressione a dir poco agghiacciante.
«B-buongiorno» mormorai nella medesima lingua.
«Chiara!» esultò Andrea raggiungendoci «Vieni, entra pure».
La nonna di Andrea si scostò per lasciarmi entrare. L'ultima volta che l'avevo vista era stata tre anni prima, quando era venuta per le vacanze di Natale. L'avevo odiata sin da prima momento.
Confusa da ciò che stava capitando, seguii Andrea, che mi portò in camera sua senza lasciarmi il tempo di parlare.
«Come va?» chiese chiudendo la porta.
«Perché tua nonna è qui? La tua nonna italiana, che forse ha commissionato al professore di scienze di uccidermi...» domandai ricordandogli gli ultimi avvenimenti.
«Beh, i miei zii che vivevano con lei in Italia sono dovuti andare a Phoenix per lavoro. Se lei stesse lì, rimarebbe sempre da sola, quindi è venuta qui per stare con noi» rispose sedendosi sul letto.
«Per quanto starà qui? E perché non me ne hai parlato prima?».
«Non lo so. Penso per un bel po'» disse sorridendo. «E non te l'ho detto perché è stata un decisione improvvisa. Ha stupito anche me».
«Non mi piace come cosa...» mormorai scuotendo la testa.
«Perché?» chiese con un'espressione confusa.
«Andre... mi prendi in giro?» domandai stupita.
«Hai ragione, tutti gli avvenimento fanno pensare che voglia ucciderti. Ma non ti farà nulla» disse per tranquillizzarmi «Io e lei ne abbiamo già parlato».
«Ne... Ne avete parlato?» mormorai preoccupata «Sei pazzo?!».
«No» rispose sorridendo «Grazie a me è convinta che tu sia un'umana».
«Tu sei pazzo...» commentai a bassa voce.
Andrea si alzò e mi raggiunse. «Non vi farà nulla» disse abbracciandomi «Resti con noi a cena?».
Scossi la testa allontanandomi un po'. «No, devo... andare».
«Dove?».
«A casa» risposi vagamente.
«Dai, chiama gli altri e digli che resti qui».
«No, non posso. Ho da fare» dissi «Scusa» aggiunsi uscendo dalla sua camera.
Andrea mi fermò afferrandomi per un braccio. «Chiara, oggi sei strana. Che cos'hai?» chiese preoccupato «È per mia nonna?».
«No... Nulla, devo solamente andare».
«Ma sei appena arrivata» mi fece notare.
«Lo so, ma non pensavo che il tramonto arrivasse così presto, scusa» risposi guardando fuori da una finestra.
«Tramonto? Cosa ti interessa del tramonto?».
«C'è la luna piena» rispose una voce alla base delle scale «Tra poco si trasformerà».
Mi voltai e vidi la nonna di Andrea.
Menomale che pensava che fossi umana. Pensai facendo una smorfia.
«Non mi trasformerò in un bel niente» risposi prima di accorgermi che la donna non aveva parlato in italiano, ma bensì in inglese. «Ma... Da quando...» mormorai guardando Andrea.
La donna rise divertita. «Ho studiato questa lingua, sì».
Guardai il mio ragazzo «Ah...» mormorai «Bene... comunque, devo andare». Iniziavo a non sopportare e a non fidarmi di tutti quegli strani segreti.
Andrea sospirò. «Va bene, ti accompagno alla porta...».
Annuii e mi lasciai accompagnare.
«Scusa, ma devo davvero andare» gli dissi uscendo sulla soglia della porta.
Andrea annuì ma, prima di lasciarmi andare, mi attirò contro di sé e mi baciò.
Sorrisi e ricambiai il bacio per un attimo, poi mi allontanai. «Ciao» gli dissi prima di andarmene e correre nel bosco.
«Ciao» lo sentii mormorare e mi sentii in colpa ma, dopotutto, avevo fatto una promessa a Derek e non volevo infrangerla.Quando fui sicura di essere abbastanza lontana da qualsiasi presenza umana, mi trasformai ed iniziai a correre velocemente con il vento che mi solleticava la pelliccia.
Raggiunsi abbastanza in fretta il luogo del ritrovo ed avvertii immediatamente l'odore di Derek.
«Non pensavo che saresti venuta davvero» disse il ragazzo in questione saltando giù dallo stesso albero dove era attaccata la mia trappola.
«Te l'avevo promesso, no?» risposi dopo essere tornata umana.
«Sì, è vero» disse ridacchiando.
«Però non puoi trasformarti qui. Dobbiamo allontanarci molto».
«Perché?» chiese con un'espressione confusa «Siamo già molto distanti dagli umani».
«Ma non abbastanza» risposi «Ho paura che possano esserci dei cacciatori».
«Cacciatori di notte? Io li ho sempre visti solo di giorno e ormai so dove sono le loro trappole».
«I cacciatori di licantropi potrebbero venire durante questa notte di luna piena» gli feci notare. La nonna di Andrea mi aveva spaventata già solo con la sua presenza.
«Cacciatori di licantropi? Quali umani, oggigiorno, credono così tanto alle storie sui licantropi per decidere di cacciarli?» domandò ridendo.
«Da qualche mese, qualche umano di Forks ha deciso di credere ai licantropi».
Derek rimase in silenzio per un attimo e poi annuì. «Va bene, allora allontaniamoci. Mq domani vorrò spiegazioni».
Iniziai a camminare per farci inoltrare di più nel bosco. «Quando ti trasformi non diventi un essere incontrollabile che vuole uccidere qualsiasi cosa gli passi davanti,vero?» chiesi guardandolo.
Derek, che era dietro di me, rise. «No, puoi stare tranquilla».
«Per quanto rimani trasformato?».
«Fino all'alba, quando riesco a tornare umano».
Annuii. «Quando inizia la trasformazione?» domandai curiosa.
«Adesso» rispose con nonchalance.
«Cosa?» chiesi confusa voltandomi verso di lui.
«Sta iniziando» annunciò lanciando uno sguardo alla luna piena che si intravedeva fra fronde degli alberi.
Quando abbassò il volto per tornare a guardarmi, sobbalzai.
«Che c'è? Non te l'aspettavi?» ridacchiò. «Anche tu hai gli occhi gialli».
«Sì, ma...» mormorai.
«Ma?» domandò divertito, mentre mi osservava con i suoi occhi gialli.
«Hai... delle linee nere che... crescono» risposi stupita.
Ridacchiò. «Tu vieni percorsa da spasmi. Da me, invece, le mie vene vengono evidenziate dal mio sangue di lupo».
Lo osservai confusa mentre le linee nere che percorrevano il suo collo salivano, arrivando fino alla base del suo volto. Involontariamente allungai la mano, come per toccarle, ma, appena mi accorsi di ciò che stavo facendo, la ritrassi.
Derek se ne accorse e sorrise, facendomi un gesto di incoraggiamento.
Con cautela allungai nuovamente la mano e sfiorai una di quelle strane linee che gli stava percorrendo la base della guancia.
Il licantropo mi guardò negli occhi sorridendo ed appoggiò una mano sulla mia. Si avvicinò senza distogliere lo sguardo.
Lo osservai confusa mentre si avvicinava tanto, troppo. Mugolai e mi allontanai leggermente. «Derek...» mormorai mentre la sua mano teneva la mia ferma sulla sua guancia.
Il ragazzo si ritrasse immediatamente. «Scusa, non volevo» disse scuotendo la testa.
«Beh... certo che non volevi» mormorai arrossendo imbarazzata. Sapeva bene anche lui che ero fidanzata.
Evitai di guardarlo negli occhi e focalizzai la mia attenzione sulle sue mani, anche quelle percorse da delle linee nere.
Derek ridacchiò. «Per fortuna ti distrai facilmente, così possiamo cambiare argomento» disse divertito mentre tirava su la manica della felpa, mostrandomi il suo braccio percorso da quelle linee.
«Wow» mormorai stupita, era la prima volta che vedevo una trasformazione diversa dalla mia.
«Sì, so di avere dei bei muscoli» ridacchiò.
«Non intendevo quello con il mio "wow"» risposi sbuffando.
Derek rise di nuovo e arretrò leggermente.
Rideva e sorrideva fin troppo spesso.
Lo osservai confusa, ma i miei dubbi vennero subito placati. Pochi secondi dopo, al posto del ragazzo c'era un lupo.
«Ok, direi che devo trasformarmi anch'io» dissi osservandolo.
Il licantropo annuì scodinzolando.
Sorrisi divertita e mi trasformai saltandogli immediatamente addosso. Riuscii ad atterrarlo, o forse fu lui a lasciarsi atterrare, ma comunque rotolammo giù per una lieve pendenza.
Appena ci fermammo Derek si rialzò in piedi, scuotendo la pelliccia piena di foglie. Mi rialzai anch'io e saltai su di lui, ma questa volta il lupo si spostò, facendomi mancare il bersaglio.
Un istante dopo, Derek mi buttò a terra, intrappolandomi contro il terreno. Scondinzolò divertito e poi si spostò, lasciandomi andare. Iniziò a correre, incitandomi con un abbaio a seguirlo.
Mi alzai immediatamente e lo inseguii.
Continuammo a giocare così, come due cuccioli, per tutta la notte.~~~~~~~~~~
Al mattino mi svegliai, infastidita da un raggio di sole che non mi lasciava dormire in pace. Sbadigliai e mi accorsi di essere ancora in forma di lupo ma, soprattutto, di essere accoccolata contro Derek. Trasalii e mi allontanai così velocemente da inciampare fra le mie stesse zampe, rotolando a terra.
Il lupo aprì un occhio, assonnato, e mi guardò confuso. «Cosa stai facendo?».
N-niente. Mormorai imbarazzata. Sono solo inciampata.
Ridacchiò e si alzò in piedi. «Sei imbarazzata perché abbiamo dormito insieme? Guarda che non abbiamo fatto nulla di male, avevamo solamente sonno».
Sì, lo so, ma... scossi la testa alzandomi. Adesso devo andare, è tardissimo.
«Ti accompagno?» chiese inclinando il muso da una parte.
No, grazie, so la strada. Risposi probabilmente in modo troppo freddo a giudicare dalla sua espressione dispiaciuta.
«Ok, allora... ci vediamo» mormorò allontanandosi.
Sì, ci... ci vediamo, forse. Risposi un po' imbarazzata, prima di iniziare a correre verso casa.
Appena arrivai davanti all'enorme villa, trovai Carlisle e Jacob ad aspettarmi.
Abbassai le orecchie e spostai la coda tra le zampe, sentendomi colpevole. Mi avvicinai lentamente a loro, seduti sotto al portico.
Ciao... mormorai cercando di sembrare tranquilla. Perché siete qui?
«Ti stavamo aspettando» rispose Jacob.
«Eravamo abbastanza preoccupati» aggiunse Carlisle, severo. Erano poche le volte in cui usava quel tono.
Tornai umana. «E... perché? Non è la prima volta che dormo fuori casa».
«Ma ultimamente sei strana, cosa ci nascondi?» chiese il vampiro con tono pacato.
«Nulla, cosa dovrei nascondere?».
«Hai un odore diverso addosso» disse Jake «Sembra quello di un licantropo, ma non appartiene a nessuno dei nostri».
«Io... non so si cosa tu stia parlando» risposi leggermente agitata.
«Chiara, stanno succedendo molte cose, devi dirci quello che sai» mi disse Carlisle appoggiando delicatamente sue mani fredde sulle mie spalle.
«Non so assolutamente nulla» risposi allontanandomi leggermente.
Il vampiro sospirò e lanciò un'occhiata al licantropo, aspettando che dicesse qualcosa.
«Chiara, non voglio costringerti a dirci cosa sai» disse Jacob «Ma devi dircelo».
Sospirai. «Va bene... ho conosciuto quel licantropo del quale abbiamo sentito l'odore qualche giorno fa...».
«E perché non ce lo hai detto?» chiese immediatamente Jake.
«Perché... volevo prima capire chi fosse» risposi «E posso dirvi che è assolutamente innocuo».
«Da quanto lo conosci?» domandò Carlisle.
«Da... un po'» mormorai. «Questa notte sono stata con lui».
«Uh, avete passato una bella notte?» chiese Emmett affacciandosi dalla finestra con un sorrisetto malizioso dipinto sul viso.
Arrossii. «Emmett! No!» risposi praticamente urlando «Lui si trasforma con la luna piena e ho deciso di fargli compagnia».
«Si trasforma con la luna piena?» domandò Jacob.
Annuii. «Sì, perché?».
«Avremo molto di cui parlare» decretò il licantropo «Vado a chiamare gli altri, arrivo subito» detto ciò, corse nel bosco e sparì fra gli alberi.
«Andiamo?» mi invitò Carlisle mentre entrava in casa.
Sospirai e lo seguii, pronta a raccontare più o meno tutto quello che sapevo su Derek.
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It's my life
FanficPremetto che sarebbe il sequel della trilogia de "I Cullen e i Quileutes", PERÒ non è obbligatorio leggere quelle tre storie per capire questa. I personaggi e i fatti de "I Cullen e i Quileutes" saranno reintrodotti qui ^.~ ...