La suoneria del mio cellulare si diffonde nell'abitacolo, interrompendo un momento rilassato. Lo recupero dalla mia borsa e subito rispondo. "Pronto?"
"Posso sapere dove ti sei cacciata?!" Emily sbraita direttamente nel mio orecchio, arrabbiata. "Sono a casa tua e Sandy mi dice che non ci sei ma non vuol dirmi altro, Lily figuriamoci se mi parla e nessun altro sa niente. Che fine hai fatto?"
Non mi aspettavo che Emily mi telefonasse e che per giunta mi parlasse con questo tono di voce. "Emily, ma dove sei?"
"Sono a casa tua, te l'ho detto. Sandy mi ha fatto entrare nella tua stanza e ho notato che ti sei portata via la valigia. Perché non mi hai detto niente? Pensavo di essere la tua migliore amica."
Stringo le labbra alla sua affermazione, non capisco se mi stia prendendo in giro o lo pensi davvero. "Ho solo fatto una scelta impulsiva, tutto qui." Forse la prima della mia vita, aggiungerei.
"E cosa sarebbe questa scelta impulsiva?"
Sospiro amareggiata. "Sto andando a New York."
"Che cosa? E perché?"
"Adesso non posso spiegarti..." se le dicessi perché sto andando a New York dovrei parlarle di mia madre, di sua figlia Veronica e di tutto quello che c'è attorno a questa storia, e sinceramente adesso non me la sento proprio. "Ti prometto che quando tornerò a Chino sarai la prima a cui farò visita."
"E col lavoro come farai? Hai già preso un periodo di ferie anticipate? Tra due settimane è Natale."
Resto in silenzio per un paio di secondi, anche rispondere a questa domanda è difficile. "Sono stata licenziata..." Mi vergogno a fare queste discussioni in presenza di Logan.
"Che cosa?!" urla attraverso il telefono. "Come è possibile? Perché non me l'hai detto?"
"Emily, per favore." La supplico. La mia amicizia nei suoi confronti è cambiata dopo che Amanda mi ha raccontato di ciò che successe con Zack, e un giorno o l'altro dovrò parlarne seriamente con lei. Ma non adesso, e non per telefono.
Quando risponde nuovamente la sua voce è triste e bassa, quasi sussurrata. "Ma perché? Ti ho fatto qualcosa?"
Mi fa stare male. "Emily, adesso non mi sembra il caso di parlarne." Il silenzio dall'altra parte mi fa capire di aver esagerato. "Scusami. È solo che... è un brutto momento. Ma sto bene, tranquilla."
"Ma come ci stai andando a New York? In treno?"
"No, sono in macchina... con Logan." A queste parole lo guardo, ma sta continuando a guidare facendo finta di niente. Rimango piacevolmente sorpresa da questo atteggiamento, anche se non so il perché. Intanto il silenzio dall'altra parte della linea mi fa capire che sono riuscita a scioccarla. "Emily, ci sei?"
"E brava la nostra maestrina!" Afferma con malizia. "Chissà che non sia lui ad insegnarti qualcosa, stavolta."
"Emily!" la rimprovero mentre lancio un'occhiata di sottecchi a Logan. Vedo che sta sorridendo sotto i baffi ma cerca di far finta di niente.
Lei ridacchia, finalmente tranquillizzata. "Ok, allora non ti rubo altro tempo prezioso..." le sue parole mi fanno avvampare. "Ciao cara, fatti sentire ogni tanto." E subito chiude la conversazione.
Oddio che vergogna! Mi azzardo a guardare Logan, mi lancia un'occhiata incuriosita. "Mi è sembrato di capire che la tua migliore amica non gode più di tutta la tua più cieca fiducia. È successo qualcosa?"
"Non credo che siano affari tuoi," rispondo infastidita.
"Ma come, non eri quella che non ha niente da nascondere e a cui posso fare tutte le domande che voglio?"
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Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...