Mi getto per l'ennesima volta su questo letto sempre più familiare. È una congiura contro di me? Cosa ho fatto di male da meritarmi tutta questa sofferenza? Prima Logan se ne va, e adesso scopro che mio padre è una sorta di egocentrico manipolatore... non posso crederci.
Bagno il cuscino di lacrime amare, perché so... so che mia madre ha ragione. Mio padre è una persona onesta e rispettabile, ma lo vedo come ci guardano le persone in città. So che sanno che mi ha sempre tenuto con il guinzaglio corto, ma non volevo ammetterlo. Lo dimostra anche il fatto che ha tolto qualsiasi mezzo con cui potessi distrarmi dalla mia vita con lui, insegnandomi ad essere una brava donna di casa, anche se, per chissà quale motivo, non mi ha impedito di farmi studiare e laurearmi, anche se non ho mai potuto frequentare troppo l'atmosfera studentesca e la normale vita universitaria. È una forma di sindrome di abbandono, si può riscontrare anche nei bambini. Succede in un adulto quando da bambino è stato abbandonato o è stato messo in disparte per molto tempo dagli adulti che dovevano prendersi cura di lui... Però a questo punto è anche colpa di mia madre, avrebbe potuto aiutarlo invece di andarsene.
Mi tiro a sedere asciugandomi le guance quando sento bussare alla mia porta. "Avanti."
Timidamente vedo il viso della signora Ferguson apparire nella fessura della porta. "Posso?"
Annuisco cercando di sorriderle. Lei si avvicina e si siede sul letto accanto a me. "Ah, bambina mia, capisco la tua reazione, sai?" dice mettendomi un braccio attorno alle spalle. Il suo gesto mi fa tornare a versare qualche lacrima. "Hai ragione, sai, tuo padre non è affatto un uomo cattivo. Ma..."
"No, so che mia madre ha ragione." La interrompo. Lei rimane in silenzio, prendendo ad accarezzarmi i capelli come farebbe una madre, aspettando che io mi sfoghi. "Mio padre non è cattivo, ma il suo comportamento con le persone che ama non è sano. Mia madre ha sbagliato, ha detto che forse l'amore che mio padre provava per lei era diverso, o meno forte, ma non è vero. Mio padre amava mia madre profondamente, altrimenti non avrebbe mai avuto quel comportamento con lei. Non avrebbe mai cercato di soffocarla con la paura che se ne andasse lontana da lui."
"Sapevo che avresti compreso. Adesso sei una donna, è per questo che tua madre ha aspettato tutti questi anni prima di tornare nella tua vita e dirti queste cose."
"Non mi sembra che sia dipeso da lei il nostro incontro. Io ero a casa sua a Chino per via di Veronica..."
"Già... Pensa alla sua meraviglia quando ha scoperto che la maestra della sua piccola bambina altri non era che la sua primogenita?" mi rivela con dolcezza. "Andrea insistette a farti venire a casa proprio per quello."
La guardo spaesata. "Vuoi dirmi che già sapeva che io insegnavo in quella scuola?"
"Lascia che ti dica una cosa, bambina mia," mi dice continuando a lisciarmi i capelli. "Quando se n'è andata dalla casa di tuo padre è venuta a vivere per alcuni giorni a casa mia. Ha cercato spesso di venire a trovarti, di non farti sentire la sua mancanza, ma tuo padre glielo ha impedito. Le dava continui ultimatum: O tornava definitivamente o poteva dirti addio. Forse così sperava che avrebbe deciso di tornare da lui, ma non ha fatto i conti con l'ostinazione di tua madre; non poteva tornare da lui se ciò significava vivere da reclusa. Puoi anche pensare che per te avrebbe anche potuto, che forse al posto suo tu lo avresti fatto, ma credimi, se fosse tornata non avrebbe fatto altro che darti un pessimo esempio di donna. Non voleva che tu crescessi con l'idea che la donna debba essere sottomessa all'uomo in tutto e per tutto. Ha preferito farti crescere nel migliore dei modi e aspettare il momento giusto per tornare nella tua vita. Possiamo dire che entrambi hanno avuto la loro parte di colpa se tu sei cresciuta senza di lei, non è tutta colpa di uno dei due."
Annuisco lentamente, non è che questo mi consola molto. "E com'è che siete rimaste in contatto?"
Lei sospira rumorosamente. "Tua madre non ha mai voluto allontanarsi troppo da te, ma la vita in quel paese stava diventando letteralmente impossibile. Tuo padre non ti faceva uscire, facendoti addirittura studiare in casa per un periodo, ricordi?" alla sua domanda annuisco, mi ricordo bene quando avevo iniziato a studiare in casa senza più andare a scuola, ma non venni mai a sapere realmente perché, non me lo disse mai. "Soltanto quando seppe che tua madre lasciò la città ti permise di tornare a frequentare la scuola come tutti gli altri ragazzi. Anche se non ti ha mai permesso di avere tutte quelle esperienze che hanno avuto tutti gli altri."
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Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...