DiCiAnNoVeSiMo CaPiToLo

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Quando Jere si ferma di fronte all'indirizzo che gli ho dato rimaniamo a bocca aperta. È una bellissima villetta con uno splendido cancello in ferro battuto che ci accoglie su un giardino ben curato. Scendiamo dal furgoncino tirandoci dietro le nostre valigie, salutiamo Jere e rimaniamo d'accordo di rimanere in contatto, poi lo osserviamo ripartire salutandolo da lontano finché non sparisce lungo la strada, quindi ci decidiamo ad entrare in questa villa. Il cancello è stranamente aperto e lo varchiamo un po' intimoriti, sperando di non aver sbagliato indirizzo e che nessuno chiami la polizia. Attraversiamo il giardino un po' spaesati e dopo tre scalini di marmo saliamo in un piccolo portico bianco e lustro. Pochi secondi dopo aver suonato, una giovane ragazza con un grembiule inamidato ci viene ad aprire. "Sì?"

Oh, menomale! Questa almeno non è straniera. "Buona sera, cercavamo i signori Bartoli, sono in casa?" chiedo cortesemente.

"C'è soltanto il signor Bartoli, chi devo annunciare?"

"Gli dica che sono la figlia della signora."

Alle mie parole questa mi guarda un attimo confusa ma poi apre la porta facendosi da parte. "Prego... entrate."

Facciamo qualche passo nell'atrio e questa si scusa allontanandosi e scomparendo dietro un arco in fondo alla stanza. Ci guardiamo intorno un po' spaesati. "Tua madre si è sposata con un riccone." Commenta Logan totalmente abbacinato dalla casa. Gli lancio un'occhiataccia e per fortuna non aggiunge altro.

Pochi secondi dopo veniamo raggiunti dal signor Bartoli. "Sara... sei qui?!" Lo sento affermare sorpreso. Lo vedo apparire dallo stesso arco dal quale era scomparsa la ragazza. Ha un aspetto un po' sciupato rispetto a quando lo abbiamo incontrato a Chino, ma sempre imponente. Si avvicina a me e mi guarda dall'alto verso il basso. "Perché non ci hai chiamato... sarei venuto a prendervi all'aeroporto." Sospira.

"Ahm... non siamo venuti con l'aereo... è una lunga storia." Borbotto arrossendo davanti al suo sguardo indagatore. Stranamente Logan rimane immobile vicino a me, senza interrompere questo strano incontro. Di colpo il signor Bartoli mi prende entrambe le mani.

"Non puoi immaginare quanto sia felice che tu sia qui. Da quello che ho sentito dire sul tuo conto ero certo che avresti accolto l'appello di tua madre. Stavo giusto andando a trovare Veronica all'ospedale, volete venire?"

Osservo la speranza luccicare in quegli occhi azzurri, adesso sono davvero felice di aver fatto tutta questa strada. "Certo, veniamo volentieri." Rispondo per entrambi.

Lui sorride, poi nota le nostre valigie. "Oh, scusate, sicuramente sarete stanchi, volete riposarvi un po'? se volete possiamo andarci anche dopo... sarà felice di vederti."

"Oh, no... non si preoccupi. Il viaggio non è stato particolarmente stancante," Logan tossisce sottotono e lo guardo male, "veniamo volentieri all'ospedale con lei." Termino con un sorriso.

Il signor Bartoli mi sorride: "Ti prego, chiamami Andrea."

Dopo aver chiamato la cameriera di prima che insieme ad un ragazzo hanno preso le nostre valigie, siamo usciti per andare all'ospedale dove Veronica è ricoverata. Mi domando dove sia mia madre, ma sicuramente sarà al capezzale della bimba. Ho un po' paura a incontrarla di nuovo, ma voglio andare fino in fondo a questa storia, non voglio farmi abbattere da lei.

Il Cohen Children Medical Center of New York è una clinica privata molto rinomata, soprattutto per il servizio che rendono sia ai piccoli degenti che ai loro genitori. Seguiamo Andrea lungo il reparto di oncologia fino alla stanza di Veronica, attraversando corridoi immacolati e asettici dove infermieri e medici camminano con compostezza e sorridendoci con gentilezza e dove diverse porte si aprono su camere tutte uguali, dove giovani degenti combattono la propria guerra contro il male. Davanti alla porta di Veronica Andrea si ferma appena fuori e ci fa cenno di entrare. Faccio un profondo respiro per calmarmi, mentre sento Logan prendermi per mano. Sussulto a questo contatto e lo guardo. Lui mi sorride, è il suo modo per infondermi coraggio e farmi capire che mi è vicino. Sono sempre più felice che sia qui con me.

Il Cuore ha le sue RegoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora