Dopo un'ora di macchina, in cui nessuno dei due ha parlato, Logan posteggia davanti alla mia casa e spegne il motore. Ma io non scendo, rimango seduta a guardare la facciata attraverso il parabrezza, studiandola come se fosse la prima volta che la vedo. Lui rimane in silenzio accanto a me, forse per paura di disturbarmi, non so, ma non sono sicura che questo atteggiamento mi piaccia.
Decido di scendere e subito scende anche lui. Mi guardo intorno ma non vedo chi vorrei, non vedo Zeus corrermi incontro, dov'è finito? Mi stringo mentalmente nelle spalle ed entro in casa, silenziosa e fredda. Non è mai stata così fredda questa casa come in questo momento. Da quant'è che mio padre non accendeva la stufa? Mi volto verso la porta aperta e noto che Logan è rimasto fuori, sta guardando lungo la strada che porta qui. Forse sta arrivando qualcuno.
Salgo le scale lentamente e passo davanti alla porta di mio padre, ma senza aprirla. So che ormai è vuota ma ho come l'impressione che se la apro potrei vederlo ancora lì, appeso, con la sedia rovesciata a terra... Mi dirigo invece in camera mia e mi guardo intorno. Rimango in piedi appena dopo la porta e osservo i miei mobili, la mia scrivania con ancora i miei libri di scuola e i miei romanzi, la libreria, carica di altri libri ancora, ma quanti ne avevo? Poi lo sguardo si ferma sul mio letto e per un attimo mi rivedo bambina tra quelle coperte mentre ascolto mia madre che mi legge una favola seduta accanto a me.
Che buffa la vita, dopo tutti questi anni ho finalmente ritrovato l'amore di mia madre ed ho perso mio padre. Il destino ha voluto che non dovessi avere entrambi nello stesso momento; o l'uno o l'altra. Sbuffo divertita, se mia madre sapesse cosa sto pensando mi ripeterebbe che il destino non è scritto, il destino ce lo creiamo da soli. Allora se è così è colpa mia se mio padre è morto? Se gli avessi risposto quando mi ha chiamato non si sarebbe impiccato...
"Che cosa stai ridendo?"
La voce di Logan mi fa sobbalzare. Ero talmente immersa nei miei pensieri da non averlo sentito salire le scale. Mi volto verso di lui e gli sorrido. "Niente, pensavo."
Mi osserva senza ribattere, poi mi allaccia un braccio attorno alla vita. "Giù c'è la signora Ferguson, vuole parlarti. Scendi?"
Annuisco e silenziosamente riscende le scale, lasciandomi ancora alcuni momenti da sola. Mi guardo un altro po' intorno e poi decido di seguirlo. In cucina trovo la signora Ferguson che mi sorride, cordiale.
"Bambina mia, come stai?"
"Bene, grazie. Sa dove s'è cacciato Zeus?"
"L'ho portato a casa mia, sta facendo compagnia a Lucky. Spero che non ti dispiaccia."
"No..." rispondo scuotendo la testa.
Restiamo in silenzio per diversi minuti, a farla da padrona sono solo i nostri respiri, che si avvertono distinti attorno a noi. Continuo a guardarmi attorno e quasi non mi sembra di riconoscere questa casa. I piatti sporchi che ieri ho visto nel lavandino sono spariti, ma per il resto nessuno ha toccato niente. Noto che la signora Ferguson e Logan si scambiano occhiate strane, ma non me ne preoccupo. Devo capire perché sono qui. Devo sapere cosa ha spinto mio padre a fare quello che ha fatto. Di colpo prendo ed esco in giardino, stringendomi il giaccone attorno al collo, dirigendomi verso la cuccia di Zeus. Non c'è niente di particolare, è esattamente tutto al suo posto. Non so cosa pensare. Mi volto per tornare dentro e noto Logan sulla soglia di casa che mi guarda, in silenzio. Mi lancia uno sguardo interrogativo mentre rientro in casa, ma non gli rispondo. Non so nemmeno io cosa sto cercando, so solo che devo trovare qualcosa. Un indizio, un motivo, qualcosa che mi aiuti a capire. Forse dovrei salire in camera di mio padre, sicuramente lì troverò qualcosa. Mi fermo di fronte alle scale e guardo in su. Non riesco a salirle. Eppure prima l'ho fatto per andare in camera mia, ma adesso che dovrei salirle per andare in camera di mio padre qualcosa me lo impedisce.
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Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...