Sta cominciando a fare buio, anche se sono appena le quattro del pomeriggio. Sto cercando di scacciare il freddo continuando a dondolare e rimbalzare tra un piede e l'altro, mentre Logan sta cercando di fare l'autostop alle poche macchine che stanno passando. Ripenso sempre al momento in cui abbiamo assistito al carro attrezzi mentre caricava la macchina di Logan e la portava via. È stato triste. Ho provato a fargli qualche domanda, a chiedergli quanto ha speso, ma non mi ha voluto rispondere, quindi non so niente, né dove è stata portata né quanto ha pagato per il trasporto. So soltanto che doveva essere una bella cifra, altrimenti non credo che sarebbe così arrabbiato anche adesso.
Mi siedo sulla valigia e guardo i fari di una macchina che si sta avvicinando. Subito Logan recupera il ciglio della strada col pollice alto, ma questa gli sfreccia vicino senza dare cenno di averlo visto. Non so se ridere o piangere.
"Secondo me con quella faccia non riuscirai a fermare proprio nessuno."
Mi guarda con un ghigno arrabbiato e torna verso di me. "Se fossi stata più attenta e mi avresti ascoltato adesso non ci sarebbe bisogno che io facessi l'autostop per andare a New York." Sbotta acido.
"Se tu non mi fossi venuto a rapire alla stazione portandomi via senza il mio consenso a quest'ora non ci troveremmo in questa situazione."
"Ah! adesso è colpa mia!" esclama stizzito.
"Se fossi andata a New York in treno a quest'ora sarei a pochi chilometri dalla meta, avrei la mia bella cabina e non sarebbe successo tutto questo casino."
Gli occhi di Logan si assottigliano minacciosi mentre si avvicina: "Non sai cosa stai dicendo, sei solo un'ingrata!" sbotta inviperito.
Gli lancio uno sguardo assassino, ma come si permette di dirmi queste cose? "Ma chi ti credi di essere? Chi ti dà il diritto di trattarmi così?" adesso sono io che gli rispondo astiosa, sto cominciando a stufarmi delle sue risposte velenose.
Lui abbassa lo sguardo e chiude gli occhi per un attimo, passandosi una mano tra i capelli in gesto di nervosismo. "Non litighiamo, per favore. Non peggioriamo la situazione." Propone nervoso.
Sbuffo infastidita e abbasso lo sguardo. Ha ragione, in una situazione simile è meglio non litigare tra di noi. Subito due fari in lontananza si stanno rapidamente avvicinando, Logan corre immediatamente sul ciglio della strada per cercare di fermare l'auto ma questa sfreccia via senza nemmeno accennare a fermarsi. Mi metto a ridere per stemperare la tensione. "Sei una schiappa, non si fermerà nessuno con te!"
Lui mi guarda indispettito, anche se le sue labbra sorridono. "Prego, Principessa, perché non ci prova lei?" mi invita con un gesto della mano.
Accetto la sfida con piacere. Con un saltello scendo dalla mia valigia e mi avvicino alla strada, mentre, sorridendo derisorio, Logan va a sedersi al mio posto. Poco dopo un altro paio di fari si sta avvicinando e io mi metto in posa con il pollice alto. Per accompagnare il tutto, aggiungo anche un sorriso, non si sa mai. Quando un vecchio furgoncino della WolksVagen mi passa accanto a velocità sostenuta Logan ridacchia deridendomi: "Ah, ah! Hai visto?"
Poi però sentiamo il furgoncino inchiodare poco più avanti. Si ferma e fa retromarcia, accostando di fronte a me.
Mi volto verso Logan: "Ah, ah! Hai visto?" Lo scimmiotto.
Lui si alza in piedi con lo sguardo fisso sul furgoncino. Lo sportello posteriore si spalanca e una ragazza con dei lunghi capelli neri e un trucco pesante si affaccia con un sorriso: "Dove state andando?"
Ho il cuore che batte frenetico, non avevo mai fatto l'autostop in vita mia perciò rimango imbambolata a fissarla come una scema. Prontamente Logan si avvicina e prende la parola. "Dobbiamo andare a New York, potete darci uno strappo?"
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Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...