Camminiamo verso l'ascensore in silenzio. Non so perché ma Logan sembra ansioso di parlarmi. Una volta nella hall mi invita a sedermi in uno dei divanetti disposti ai lati del grande salone. Mi siedo ma vengo distratta dalle persone che entrano e mi soffermo a guardare una coppia di fidanzati entrare dalle porte girevoli mano nella mano. Sembrano così affiatati. Poi finalmente Logan attrae la mia attenzione. "Mi spieghi questa cosa di tua sorella?"
Lo guardo sbattendo le palpebre: "Come, scusa?"
Lui mi guarda serio. "Non sapevo che la figlia di tua madre stesse male, come... da chi lo hai saputo?"
Lo guardo confusa, non riesco a capire se è serio o mi sta prendendo in giro. "Non dirmi che Sandy non ti ha detto niente."
"No, Sandy non mi ha detto niente. Non ci ho proprio parlato con Sandy dopo che Lily mi ha detto che stavi partendo."
"Mi vuoi dire che prima di partire per venire alla stazione non ti sei consultato con Sandy per sapere dove stessi andando?"
"No... mi ha detto solo che eri andata alla stazione," afferma scuotendo la testa. "Perché avrei dovuto chiederle altro?"
"Ma mi avevi detto che sapevi dove stavo andando quando sei arrivato alla stazione."
"Non è stata lei a dirmelo." Confessa dopo alcuni istanti con un sorrisetto colpevole.
Sospiro contrariata. "Insomma, ma alla fine cosa ti ha detto Lily?" Chiedo spazientita. Più si va avanti e meno lo capisco.
"Ha detto che ti ha vista preparare la valigia e che stavi partendo perché avevi ricevuto una proposta di lavoro a New York e dovevi sostenere un colloquio... Era talmente concitata quando me l'ha detto che è corsa da me mentre lavoravo e non ho pensato che stesse dicendo una bugia."
Non so se mi irrita di più il fatto che Logan abbia creduto subito a questa storia improvvisata o al fatto che Lily glielo sia andata a raccontare ricamandoci sopra. Sicuramente con la mia partenza avrà creduto di avere qualche chance in più con lui... non posso darle torto. "Quindi non hai parlato con Sandy, hai sentito questa storia da Lily e subito le hai creduto."
"Beh... sì. Quando ho assistito al litigio con tuo padre..." a questa dichiarazione accuso il colpo e abbasso la testa, non so quanto abbia ascoltato ma mi sono sentita profondamente umiliata in quel momento, "...ho creduto che le parole di Lily fossero vere, che fosse stato tuo padre a trovarti un altro impiego in una grande città."
"Non credi che per mio padre sarebbe stato troppo lontano mandarmi da sola a New York?"
Lui sposta lo sguardo ragionandoci su. "Beh... ora che mi ci fai pensare, sì. Ma in quel momento devo essere sincero, ho agito d'istinto e sono venuto subito a cercarti."
"Perché?"
Lui sbarra gli occhi, preso in contropiede: "Te l'ho detto... un viaggio in treno così lungo è... pericoloso."
Alle sue parole mi torna in mente la vergogna provata mentre mi trascinava via dalla stazione, strappandomi la valigia di mano e costringendomi a seguirlo. Lo ha fatto solo perché ha creduto che io non sapessi cavarmela da sola.
"Forse dovrei ringraziarti, ma ritengo di essere abbastanza grande per badare a me stessa. Posso comprendere la tua preoccupazione, ma ho ventun'anni, non dodici." A queste parole mi alzo in piedi, sotto il suo sguardo confuso.
"Sara, non volevo offenderti, volevo solo aiutarti," afferma alzandosi anche lui.
"Sì, ma io non te l'ho chiesto," ribatto adirata, "prima dici che sono una stronza, che non vuoi più vedermi, e poi mi rapisci offendendo la mia intelligenza. Non sei affatto gentile." Senza aspettare una sua risposta mi allontano velocemente. Sono contenta che non tenti di fermarmi, ci manca solo che mi faccia fare una scenata al centro dell'hotel. Sento le lacrime affiorare, gli occhi mi pungono ma deglutisco cercando di non piangere; io credevo che volesse starmi vicino in un momento delicato ma che fosse troppo orgoglioso per ammetterlo, invece pensava davvero che non potessi viaggiare da sola. Proprio come una bambina che non è capace di prendere un treno senza un adulto accanto.
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Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...