TrEnTaDuEsImO cApItOlO

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"Non mi sembrava così pesante quando siamo arrivati." Esclama Logan alzando la mia valigia da terra per trasportarla al piano di sotto. Sparisce oltre la porta della mia stanza e io mi lascio scappare uno sbuffo di derisione. Mia madre mi ha comprato molti vestiti ogni volta che siamo uscite insieme, e mi ha regalato anche qualcosa di suo. Ho accettato tutto con molto entusiasmo, ha davvero un gusto raffinato nel vestire, peccato che non ho potuto ereditare da lei questo stesso gusto.

Adesso siamo entrambe sedute sul mio letto, cioè, sul letto che mi ha ospitato in questo periodo, e per la prima volta in vita mia sento un vero affetto verso mia madre. In questi giorni ho potuto conoscerla veramente e mi sono accorta di quanto sia dolce e gentile. Ci sono molte sfumature del suo carattere che sento simili alle mie, e adesso che è arrivato il momento di salutarla non voglio più andarmene.

"Appena torneremo a Chino te lo farò sapere. Per Natale abbiamo intenzione di tornare in Italia dai miei genitori e da quelli di Andrea. Un giorno verrai con noi?"

"In Italia?" chiedo sgranando gli occhi.

"Non ti piacerebbe conoscere i tuoi nonni, finalmente?"

Sono stupita, i genitori di papà sono entrambi morti quando ero bambina, non li ricordo nemmeno, ma quelli di mia madre, beh... non sapevo nemmeno che esistessero. Sapere che invece potrei conoscerli e che per farlo dovrei andarmene perfino in Italia mi fa sembrare di vivere in un sogno.

"Credo di sì. Voglio dire... sarebbe bellissimo."

"Loro conoscono bene la mia situazione, non vedono l'ora di conoscerti."

Mi accarezza una guancia e io mi sento finalmente amata. Sto ricevendo l'amore materno che mi è mancato in tutti questi anni. Mi mordo le labbra per cercare di non piangere. Di colpo lei mi guarda seriamente. "Aspettami qui." Mi ammonisce e poi si alza, uscendo dalla stanza. Pochi istanti dopo torna con in mano una piccola scatolina con un fiocco rosso. "Mi immaginavo che non avresti passato il Natale con noi, però ho voluto farti lo stesso un piccolo pensierino." Mi dice e mi lascia la scatola in mano.

"Ma io non ti ho fatto niente." Esclamo guardando il piccolo pacchetto tra le mie mani.

"Non importa, il fatto che tu mi abbia perdonata è il regalo più grande che potessi farmi."

La guardo sbalordita per un attimo, poi mi incita ad aprire il pacchetto. Con gesti timidi e insicuri strappo la carta e tolgo il fiocco, quando apro la scatola nera rimango estasiata dalla coppia di orecchini d'oro con pendente adagiata tra il velluto nero e la spugna per tenerla ferma. Deglutisco per scacciare il magone ma una lacrima mi scappa lo stesso. "Grazie." Le dico tremante, mentre con un abbraccio mi fa capire che per me ci sarà sempre.

Andrea e Logan si scambiano una cameratesca pacca sulla spalla, a quanto pare Logan è riuscito a farsi voler bene dal marito di mia madre. Vedo che si scambiano discorsi seri ma sono lontani per sentire quello che si dicono. Poi chiudono il bagagliaio dell'auto e si avvicinano a noi. "Siamo pronti?" mi chiede Logan, scrocchiandosi le dita in un gesto di nervosismo.

Annuisco e mi volto di nuovo verso mia madre e mia sorella. Veronica si getta di nuovo tra le mie braccia, stringendomi forte, poi mi abbraccia di nuovo anche mia madre. Mentre mi stringe la sento bisbigliare: "Ti voglio bene. Chiama appena arrivate."

Mi lascia andare e mi accarezza di nuovo la guancia, come ad asciugarmi una lacrima. Non vorrei proprio andarmene, ma devo.

Do un abbraccio veloce anche ad Andrea, e dopo uno sguardo veloce a mia madre monto in macchina. Logan fa il giro per montare al posto di guida mentre io apro il finestrino e comincio a salutare con la mano. Osservo gli occhi di mia madre, che mi guardano lucidi ed è davvero difficile non lasciarmi andare alle lacrime. La seguo con lo sguardo finché la macchina non svolta dietro l'angolo di una casa e sono fuori dal mio raggio visivo. Mi volto di nuovo e Logan mi stringe una mano.

Il Cuore ha le sue RegoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora