"No, rallenta... frena!" ordina di colpo alzando la voce. Io inchiodo spaventata e vado a sbattere col seno contro lo sterzo, mentre Logan fa appena in tempo a pararsi con le mani contro il cruscotto. Mi tasto dove ho picchiato, sta iniziando a fare un po' male. Logan sbuffa irritato. "Ma che casino hai fatto? Ti ho detto che il piede sull'acceleratore dev'essere leggero. Ma ti sei fatta male?" chiede poi, appena mi guarda.
"Io... un pochino."
"Fa vedere." Mi dice togliendomi la mano dal petto e appoggiando la sua appena sotto le clavicole, mi tasta lo sterno, assicurandosi che non ci sia niente di rotto. "Ti fa molto male?"
Guardo la sua mano, pietrificata. Non si sta rendendo conto che mi sta toccando... Mi sta toccando in un punto un po' particolare. Mi sta toccando e io glielo sto lasciando fare. Alzo lentamente lo sguardo su di lui, mentre il cuore inizia a battermi forte. Lentamente anche lui alza lo sguardo e i nostri occhi si incastrano tra di loro. La sua mano sale leggermente, posandosi al lato del mio collo, con il pollice mi accarezza la mandibola mentre i suoi occhi sono fissi nei miei. Deglutisco confusa, cosa sta succedendo? Poi lentamente sale ancora, fino a sfiorarmi il labbro col pollice. Ormai il mio cuore sta battendo ad un ritmo tutto suo. Mi guarda le labbra e io le mordo, ma il ricordo doloroso delle sue parole e la consapevolezza di quello che ha fatto con Lily mi riscuotono dall'imbambolamento. Sbatto le palpebre e abbasso lo sguardo, interrompendo il contatto. "Mi dispiace... no... non mi fa male..."
Lui stacca subito la mano da me, come se avesse preso la scossa, e se la appoggia sulla coscia. "Scusa Sara, non volevo..."
Non voleva? Non voleva, cosa? Non voleva toccarmi? Mi sento come se mi avesse rifiutata un'altra volta, ma non voglio fargli capire che mi ha dato fastidio.
"Non importa, è tutto ok."
Lui scuote leggermente la testa guardando fuori dal finestrino. "Ok. Continuiamo, che ne dici?" mi guarda come se niente fosse, mi dà un po' fastidio. "Rimetti in moto e riparti, con delicatezza questa volta, come ti ho insegnato."
Sbatto le palpebre per concentrarmi di nuovo su quello che mi ha detto. Non so con quale spirito riesco a fare finta di niente anch'io, tiro un bel respiro e torno a girare la chiave nel quadro, il motore romba sotto i miei piedi, schiaccio la frizione e metto di nuovo in prima, poi lentamente alzo il piede dalla frizione e schiaccio l'acceleratore, cercando di muovermi in maniera fluida. La macchina inizia a camminare all'interno del parcheggio della tavola calda. Siamo sempre qui, come la cadillac parcheggiata davanti all'entrata. Mi avvicino al marciapiede e cambio marcia, metto la seconda.
"Brava, così, lentamente. Vedi che ci riesci?" mi incita lui. Sorrido mentre la macchina fa un giro attorno al parcheggio. "Perfetto, stai andando benissimo."
Io rido: "È divertente." Lo guardo sorridente.
"Lo so, ma guarda sempre dove stai andando." Mi dice indicando davanti a me.
"Sì... scusa."
Continuo a sterzare per girare attorno al parcheggio, mantenendo un'andatura lenta e costante. Continuo a sorridere, è una bellissima sensazione. "Mi sembra di capire che ti piaccia guidare."
"Sì." Lo guardo un secondo, ma subito riporto l'attenzione alla strada. Continuo a girare sempre in tondo. Poi decido di invertire il senso di mancia e cerco di formare un otto per girare la macchina.
"Che stai facendo?" chiede un po' preoccupato.
"Voglio cambiare verso."
"Sì, ma devi cambiare marcia, perché..." non lo lascio finire che sento la macchina singhiozzare, sta quasi per spegnersi, per evitare che si spenga accelero di colpo, "Sara, no!" grida lui, ma di colpo non ho più il controllo della vettura, il volante mi scappa di mano e finisco per scavalcare il marciapiede che contorna il parcheggio e, guarda caso, andare addosso all'unico palo presente. Un piccolo urlo mi scappa dalle labbra quando la macchina si contorce, abbracciando il palo con il muso, esattamente al centro.
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Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...