VeNtUnEsImO cApItOlO

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"Ho un'ottima notizia: Secondo le analisi del tuo sangue sei la candidata ideale per donare il tuo midollo osseo a Veronica."

Il dottore mi osserva con un'espressione gioviale mentre mi dice queste cose e io lo guardo spaesata. Dopo essermi fermata per più di due ore con Veronica e averle letto una favola il dottore mi ha chiamato per seguirlo nel suo ufficio. Sapevo che stava per darmi il responso delle analisi del sangue, ma nonostante questo non ero preparata a ricevere la notizia. Come sempre Logan è venuto con me dandomi supporto morale. Continua a meravigliarmi la sua pazienza, non lo credevo così maturo da restare con me tutto questo tempo mentre io mi facevo prelevare il sangue, o mentre sbrigo certe faccende dove lui non c'entra assolutamente niente. Non posso negare che queste attenzioni mi piacciano, ma è anche vero che mi confondono. Sarebbe più facile se si manifestasse un tipo diverso, invece sembra essere perfetto. Sento che mi prende la mano richiamando la mia attenzione. Lo guardo confusa.

"Sara, ti senti bene?"

Annuisco. "Sì... certo."

Il dottore riprende la parola: "Ti abbiamo fatto preparare una stanza qui vicino dove potrai riposare dopo che avremo prelevato il midollo," poi mi osserva attentamente, "sempre che tu voglia ancora donarlo."

"Oh... sì, sì, certo."

"Bene." Mi fa firmare dei fogli e poi sorride. "L'infermiera ti darà un camice e ti accompagnerà nella sala predisposta per l'operazione. Immagino che lei voglia seguirla." Aggiunge rivolgendosi a Logan.

"Sì, andrò con lei."

"Molto bene! Sara, puoi cambiarti direttamente nella stanza a te destinata, poi verrà a prenderti l'infermiera."

Detto questo si congeda da noi e sparisce fuori dal suo studio. In quel momento appare un'infermiera truccata in maniera perfetta e con i colpi di sole, con gentilezza mi fa strada verso la mia stanza. "Tornerò a prenderla tra dieci minuti. Si rilassi e indossi il camice che è sul letto." Mi sorride e sparisce chiudendosi la porta alle spalle. Mi volto verso di Logan. Ho una paura tremenda.

"E adesso?"

Lui si avvicina e mi sorride dolcemente. "Ti aspetterò fuori, tu cambiati e chiamami quando avrai fatto."

Mi passa velocemente una mano tra i capelli ed esce dalla stanza. Mi sento confusa.

Un quarto d'ora dopo mi ritrovo distesa a pancia in giù su di un freddo lettino di una sala operatoria, e sono talmente confusa che non riesco a ricordarmi come ci sono arrivata. Logan è in piedi di fronte a me che mi tiene per mano. Il dottore sta preparando un grosso ago per prelevarmi il midollo. Cerco di non guardare, quell'ago enorme mi fa paura.

"Sara, cerca di rilassarti." Mi sprona il medico.

È una parola, ci sono io qui distesa, mica lui. Poi di colpo Logan si china davanti a me e mi prende entrambe le mani. "Dai, ci sono io, tienimi le mani e stringi forte, non preoccuparti di farmi male."

Lo guardo veramente sorpresa dalla sua bontà d'animo. Gli sono grata, sta dimostrando di essere un ragazzo meraviglioso, si sta facendo apprezzare ogni minuto di più. Mi chiedo distrattamente se Nate si sarebbe comportato nella stessa maniera.

"Allora, siamo pronti?" Chiede il dottore un po' spazientito.

"Sì..." Rispondo titubante, e subito strizzo gli occhi. Sento che mi disinfetta in fondo alla spina dorsale, lasciandomi un punto freddo sulla pelle prima di farmi l'epidurale, e poi un forte dolore mi fa serrare i denti e stringere forte le mani di Logan. A malapena sento la sua voce che cerca di farmi coraggio. Jere mi aveva detto che donare il midollo osseo era doloroso, ma non credevo così tanto. È un dolore insopportabile, sembra quasi che ti stiano succhiando tutte le forze in una volta sola. Il dottore continua a ripetermi di stare calma che farà presto, ma io continuo a stritolare le mani di Logan in modo convulso, cercando di non gridare dal dolore.

Il Cuore ha le sue RegoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora