Logan...
Le mie nocche fanno un rumore assordante contro la porta di legno scuro. Soltanto questa barriera mi divide dall'uomo che un tempo consideravo come un padre. L'uomo che in effetti mi ha fatto da padre, almeno finché non decise di proteggere il suo vero figlio coprendolo da un errore che aveva commesso. Un errore che ai tempi mi è costato caro e che, a quanto pare, sembra ripetersi.
La sua voce mi arriva con una strana nota di sorpresa attraverso la porta. "Avanti?" Certo, non si aspettava di ricevere ospiti in questo momento. Ma la sua segretaria mi conosce da quando ero bambino, esattamente da quando conosce Nate, per questo è rimasta tremendamente sorpresa di vedermi apparire sulla soglia del suo ufficio. Quando le ho detto che volevo vedere il preside Washington senza un appuntamento ha cercato di cacciarmi, ma è sempre stata sensibile ai miei occhi blu. Lo so, non lo ha mai nascosto, e anche se erano anni che non la vedevo e che non entravo in questo posto, è stato facile convincerla a lasciarmi passare.
Adesso ho il cuore in gola mentre apro la porta dopo essere stato invitato, mi sento come se venissi investito da una marea di antiche sensazioni che pensavo di aver dimenticato. Appena Dan mi vede, però, gli vedo la mascella cascare e rimane a bocca aperta a fissarmi. Questo mi aiuta a recuperare un po' di coraggio per quello che voglio fare.
"Logan... da quanto tempo... come stai?" Balbetta guardandomi confuso, ma vedo anche una scintilla di felicità in quegli occhi castani. Devo ammetterlo, ritrovarmelo davanti dopo tutti questi anni fa un certo effetto anche a me.
Cerco di riprendermi da queste sensazioni che sanno di antico e assumo un'espressione più seria. "Dimmi la verità, è successo di nuovo, vero?" Inquisisco avanzando di fronte a lui e sedendomi alla poltrona di fronte alla sua scrivania senza essere stato invitato.
Lui mi guarda serio e corruga la fronte. "Di cosa stai parlando?"
Leggo una luce di falsità in quello sguardo che conosco bene. Mi correggo, che conoscevo bene, sa benissimo a cosa mi riferisco. "Sto parlando del fatto che tuo figlio non è cambiato per niente, nonostante gli anni passati. È sempre il solito stupido che si fa grande finché le cose gli vanno bene, e poi si rifugia dietro la tua ala protettiva appena le cose si mettono male." Incrocio le braccia sul petto e lo guardo con una scintilla di sfida. Sto cominciando a innervosirmi.
Lui mi restituisce lo sguardo ma poi sbuffa divertito. "Non ci posso credere. Dopo tutti questi anni non sei ancora riuscito ad andare oltre... non riesci proprio a trovare la forza di superare l'accaduto."
Abbasso un attimo lo sguardo e sospiro, cercando di calmarmi e non farmi prendere dalla rabbia che mi sento affiorare. "Non me ne frega più niente di quello che successe a quel tempo. Sto parlando di quello che è successo adesso!"
Lui mi lancia un'occhiata accondiscendente, ma poi la distoglie e torna ai fogli che ha davanti. "Non so di cosa stai parlando Logan, ma mi dispiace che la tua visita qui sia solo per certi motivi stupidi."
"Motivi stupidi?" Alzo la voce chinandomi in avanti sulla scrivania per avvicinarmi a lui, mi guarda di scatto un po' sorpreso dalla mia reazione. "Sono sicuro che dietro a questa storia c'è solo tuo figlio, non è vero? Aveva appena sostenuto il suo esame, è impossibile che di punto in bianco sia stata cacciata in questo modo. Quale motivo hai adoperato per assecondare l'ennesimo capriccio del tuo figlio prodigio?"
Lui mi guarda serio, senza lasciar trasparire nessuna emozione, se non un lieve senso di tristezza. "Nate non c'entra niente con il licenziamento di miss Hall. La signorina a cui tieni tanto non ha superato il suo esame, e altri docenti hanno affermato che il suo metodo di insegnamento non era all'altezza della nostra scuola."
Dalle sue parole capisco che molto probabilmente ho solo sprecato il mio tempo venendo qui. Lo guardo scuotendo la testa. "Come puoi considerarlo ancora un uomo se ogni volta non sa affrontare le delusioni che la vita gli mette davanti?"
Dan mi fissa intensamente, poi abbassa lo sguardo. "Nate può avere ancora molto da imparare, ma è un bravo ragazzo, solo molto sensibile. Lo sto solo proteggendo!"
"Proteggendo? Da cosa, dagli altri o da se stesso?"
Lui mi guarda sconvolto, senza rispondere, credo che con questa domanda abbia appena toccato un punto sensibile. Dan non è un cretino, altrimenti non sarebbe mai diventato l'uomo che è adesso, ma suo figlio è cresciuto in una campana di vetro, e ce lo ha messo lui. Mi alzo continuando a guardarlo arrabbiato; come sempre, per accontentare le ripicche di quello stupido ragazzo ci vanno di mezzo persone che non c'entrano niente... ci vado di mezzo io. Senza degnarlo di un saluto mi volto ed esco dal suo ufficio, furioso con il mondo.
Sta succedendo esattamente quello che successe quattro anni fa. Quando le cose si fanno troppo difficili il grande Nathan Washington si rifugia dal paparino, che lo toglie dai guai con un colpo di bacchetta magica e lui può tornare alla sua splendida vita fatata, felice di essersi vendicato. Ma questa volta non permetterò che finisca come allora. Ho solo perso tempo qui.
Nota Autrice:
Primo e unico capitolo dal punto di vista di Logan. Non fateci l'abitudine...
Un bacio!
STAI LEGGENDO
Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...