Mi sveglio il mattino dopo con il sole che mi picchia sulla faccia, come una lama di luce arrivata a ferirmi le palpebre e mi riporta alla veglia in modo brusco; non ho accostato bene le tende ieri sera.
Mi stiracchio come una gatta tra le morbide coperte e il calduccio del mio letto, che come ogni mattina non voglio abbandonare. Poi di colpo mi torna in mente ieri sera e il buon umore va a nascondersi. Dopo quel formidabile bacio con Logan mi sono rifugiata qui, ma sinceramente non c'era un motivo vero e proprio. Certo, non ha saputo spiegarmi quello che gli ho chiesto, è rimasto imbambolato a balbettare forse cercando le parole per dirmi che lui e Lily in realtà sono una coppia di trombamici? Mi fa schifo solo a pensarlo.
Durante la cena non ci siamo rivolti parola, neanche di fronte ad Andrea e a mia madre, e subito dopo cena mi sono ritirata di nuovo qui, nella mia stanza... non avevo voglia di passare una serata in quel modo.
Mi allungo per afferrare il mio cellulare e guardare l'ora. Strabuzzo gli occhi dalla sorpresa, sono le dieci? Mi alzo di scatto e mi fiondo in bagno per lavarmi. Mi vesto velocemente e scendo in salotto, ma non c'è anima viva. Poi sento dei rumori e una voce attutita provenire dalla cucina. Mi avvicino un po' impaurita, non mi sembra di riconoscere questa voce, quando apro la porta rimango a bocca aperta. Un misto di eccitazione e sollievo si impadronisce di me nel vedere le spalle esili della donna che sta trafficando in cucina mentre parla con la cameriera.
"Signora Ferguson!" strillo felice.
Lei si volta verso di me in un attimo, sorpresa, ma poi mi sorride e apre le braccia per accogliermi. "Bambina mia!"
Corro ad abbracciarla e mi stringe stretta al suo seno. Assaporo l'odore di pulito e di buono che sa la sua pelle, mi è mancata così tanto! Lei è l'unica figura femminile che mi è stata vicina da quando mamma se n'è andata. Dopo il nostro abbraccio commovente mi stacco da lei e la guardo con gli occhi lucidi. "Cosa ci fa qui?" Noto che anche lei ha gli occhi lucidi. È sempre bella ed elegante come me la ricordavo, sembra che per lei il tempo non passi mai.
"Tua madre mi ha chiamato..."
"Mia madre?"
"A dire il vero sono io che ho chiamato lei, e lei mi ha convinto a prendere il primo aereo e venire qui." Precisa dolcemente.
"Sono così felice di vederla!" Esclamo tornando ad abbracciarla. Non capisco bene il motivo per cui sia venuta ma non importa, sono solo contenta di rivederla.
Lei mi accarezza la schiena con fare protettivo. "Anch'io tesoro, anch'io! Ma perché non ci sediamo e fai colazione, così parliamo un po', ti va?"
Annuisco sorridente, non mi aspettavo assolutamente di vederla qui a New York.
§
"Davvero ti basta soltanto una tazza di caffè e latte?" mi chiede un po' stranita dopo che ci siamo sedute al tavolo in cucina.
"Sì... è difficile che mangi a colazione."
Lei storce un po' la bocca ma non ribatte. "Ad ogni modo mi fa piacere rivederti. Vedo che stai bene, e che te la stai passando comoda." Scherza riferendosi all'ora in cui mi sono alzata e fa sentire una risatina divertita.
Mi vergogno un po' per questo fatto. "Effettivamente sembra che senza sveglia non riesca più ad alzarmi ad un orario decente."
"Evidentemente hai bisogno di riposare."
Sorseggio il mio caffè e latte, rilassandomi dalla sorpresa di averla qui e finalmente sembro rendermi conto di essere sole. "Ma che fine hanno fatto tutti?" Chiedo guardandomi intorno.
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Il Cuore ha le sue Regole
ChickLit#SECONDA PARTE della trilogia "Il Cuore di Sara" Quando Sara viene a sapere la verità sulla prolungata assenza da scuola della sorella, non ci pensa due volte prima di partire per aiutarla, anche se le possibilità che possa effettivamente esserle di...