VeNtIqUaTtReSiMo CaPiToLo

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Felicity Ferguson mi osserva mentre poso la tazza sul suo piattino, tutto d'un tratto la felicità di trovarla qui a New York è svanita. "Sei sicura che non vuoi mangiare qualcosa? Stavo giusto preparando qualche dolcetto per dopo pranzo." Mi chiede con gentilezza, come se volesse tirarmi su di morale.

"La ringrazio, ma tra poco è ora di mangiare... Ma torniamo a noi," le sorrido cercando di essere una brava ospite, "mi stava dicendo il motivo per cui si trova qui a New York. Ha qualcosa a che vedere con mio padre?"

Lei sembra un po' in difficoltà a rispondermi. "Sai com'è fatto tuo padre, sente la tua mancanza..."

Sembra che mi stia nascondendo qualcosa. "Ma com'è che mia madre aveva ancora il suo numero dopo tutti questi anni? Siete rimaste in contatto per tutto questo tempo?"

Lei si fa ancora più seria e mi prende per mano. "Devi sapere una cosa di tua madre, e riguarda tutti questi anni in cui si è allontanata da te."

Di colpo non voglio più ascoltarla e ritiro la mano. "Ha già cercato di parlarmi raccontandomi la sua versione dei fatti, ma sinceramente non mi interessa saperla. Io sono qui solo perché Veronica aveva bisogno di me, non per riallacciare i rapporti con lei."

"Lo so benissimo questo, mi ha raccontato del fatto che non vuoi nemmeno ascoltarla."

"Ma perché, secondo lei sto sbagliando? Dica la verità."

Stringe le labbra, titubante. "Dal tuo punto di vista non stai sbagliando. Eri una bambina quando se n'è andata, ma adesso che sei una giovane donna puoi riuscire a capire le sue motivazioni e magari anche a perdonarla."

"Non credo che riuscirò mai a perdonarla."

"Ma non credi che nonostante tutto abbia almeno il diritto di spiegarti i suoi motivi? Tu finora hai sentito solo la voce di tuo padre, ma la sua è altrettanto importante."

"È un po' troppo tardi per spiegarsi." Bisbiglio abbassando lo sguardo. Qualsiasi cosa mi può dire non credo che cambierei idea nei suoi confronti.

"Lascia almeno che ci provi. In fin dei conti, anche se a modo suo, ti ha voluto bene, e te ne vuole ancora." A queste parole le lancio uno sguardo incredulo. "Io so che è così." Ribadisce.

Sento gli occhi che mi si inumidiscono di nuovo, sospiro combattuta. "Non lo so... ho solo paura che potrei rimanere delusa da quello che mi dirà."

Lei afferra entrambe le mie mani, stringendole forte tra le sue. "Credimi, sono certa che una volta che l'avrai ascoltata ti sentirai meglio."

Sospiro amareggiata. Lo spero tanto.

Grazie alla sua parlantina veloce e frizzante la signora Ferguson riesce a farmi tornare il buon umore. Inizia a raccontarmi tutto quello che è successo nella nostra piccola cittadina in questi mesi in cui sono stata assente, facendomi ridere parlandomi del signor Myers, che ha finalmente fatto prendere la patente a sua moglie e subito lei è riuscita a buttare giù un gigantesco cartellone pubblicitario mentre stava facendo manovra per parcheggiare, distruggendo la sua preziosa auto. Mi ricorda il guaio che ho combinato io con la macchina di Logan. Poi mi parla della figlia del macellaio, che finalmente si è sposata dopo cinque anni di fidanzamento e che ha fatto un bellissimo matrimonio. Alla fine ci ritroviamo entrambe ai fornelli, intente a preparare il pranzo divertendoci come quando ero ragazzina. Mamma mi aveva lasciato alcune delle sue ricette italiane e la signora Ferguson quando ero piccola mi aiutò a preparare quelle più complicate, soprattutto in occasioni particolari. Essendo una donna sola era solita passare molto tempo con me e mio padre, sostituendo quella figura materna che a me mancava.

Mentre sono intenta ad apparecchiare la tavola in sala da pranzo e a canticchiare allegramente un motivetto inventato sul momento, sento dei rumori provenire dall'entrata e subito dopo vedo apparire mia madre sulla porta della sala. Si sofferma sul ciglio della stanza ad osservarmi con uno sguardo che non riesco a decifrare, sembra commossa. Ma la sua presenza mi ricorda che dovrei ascoltare la sua versione dei fatti e sinceramente non ne ho voglia. Non so se sono pronta a farlo.

Il Cuore ha le sue RegoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora