Capitolo 14: Promettimelo.

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POV. Piper

Alex mi ha fatto accomodare sul suo divano, mi ha offerto qualcosa da bere, poi si è seduta anche lei.
Tengo le mani unite, sul grembo, ho lo sguardo basso.

Su forza Piper, ce la puoi fare.

Alex allunga una mano, poggiandola proprio sulle mie, alzo lo sguardo.

Ce la posso fare.

«Quando cominciai l'università mi ero ripromessa che non avrei più aperto il mio cure a nessuno.» dico, cominciando il mio discorso.
«Non volevo commettere lo stesso errore che avevo commesso con te. Non volevo più soffrire per nessuno, avrei intrapreso la carriera scolastica e, senza distrazioni, mi sarei impegnata per raggiungere il massimo.»

Alex mi ascolta, senza proferire parola.

«Non che non avessi amici, per carità. Conobbi persone molto simpatiche come ad esempio Flaca e Maritza. Erano completamente l'opposto di me ma sapevano trascinarti e rallegrarti. Oppure c'era Suzanne, tutti la chiamavano occhi pazzi, non che i suoi occhi fossero pazzi. Semplicemente era una ragazza molto particolare. Si prese un'enorme cotta per me solo perché le prestai una penna.» risi, ricordandomi dei vari aneddoti.

«Una volta me la ritrovai in classe che mi aspettava con in mano dei fiori piccoli, erano dei denti di leone e me li porse dicendo che ero il suo dente di leone e che ero come il sole. Scrisse proprio una poesia per me.»

«È una cosa carina quella che ha fatto.» dice, con un accenno di risata.
«Lo considereresti ancora carino se ti dicessi che, dopo che l'ho rifiutata gentilmente, si è intrufolata nel mio dormitorio ed ha fatto pipì nella mia camera?»

Alex scoppia a ridere come una pazza, tenendosi la pancia con la mano.

«Davvero l'ha fatto?» mi chiede, asciugandosi le lacrime con un dito.

«Assolutamente si! Comunque... alla fine divenne anche lei un'"amica".» dissi, facendo il segno delle virgolette con le dita. «Ma effettivamente nessuna delle mie amicizie si potevano considerare tali.»

«Polly, Pete e Peter? Che fine hanno fatto?» mi chiede, giustamente.

«Polly e Pete si sono sposati poco dopo la fine delle superiori ma non so altro. Non li sento da allora. Abbiamo preso due strade completamente diverse. L'unico che effettivamente mi è sempre rimasto vicino è Peter. Fino alla scorsa settimana ci siamo sentiti.
È l'unico che mi è rimasto vicino dopo la nostra separazione e durante gli anni del college. L'unico.» dico amaramente.

«Sembrava come se tutti si fossero dimenticati di me. Tutti i miei amici scomparsi nel nulla. E gli pseudo amici alla fine servivano per le uscite a bere la sera dopo un esame.
I miei genitori non si facevano mai sentire, non che l'avessero mai fatto ma erano del tutto spariti anche loro.»

Faccio una pausa, prendendo un lungo respiro.

«Ero sola.» una lacrima scende sulla mia guancia, Alex prova a raccoglierla ma la fermo.
«Ero sola ma per me non era un problema. Stavo diventando insensibile e le poche persone che mi stavano intorno cominciarono ad evitarmi.
Ero sola e per me andava bene così»

«Mi dispiace averti trattato in quel modo Piper io...» la fermo mettendole di nuovo due dita sulla bocca.
«Non eri tu il problema Alex. Non in quel momento. Ero io che stavo creando un muro intorno a me e non permettevo a gli altri di avvicinarsi.
Ero io il problema.»

Mi fermo un attimo, sapendo che ciò che avrei detto ora sarebbe stato un po' inopportuno.

«Hai mai fatto sesso con un uomo Alex?» Alex comincia a ridere. «Non capisco il perché di questa domanda.»

Partner In Love || Vauseman StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora