Capitolo 38: Partner in Love.

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POV.ALEX

«Non te lo aspettavi vero?»

Guardo esterrefatta la casa di fronte a noi, non aspettandomi minimamente di ritrovarmi qui.

«È... è la casa principale delle villette a schiera che tempo fa dovevamo vendere...» dico ad alta voce, non rendendomene conto.

Mi volto verso Piper, domandandole con lo sguardo cosa ci facessimo qua.

Lei mi sorride, un sorriso luminoso, pieno di gioia e di amore. Poi mi prende per mano «Seguimi.»

Mano nella mano ci avviamo verso l'ingresso della villetta, una volta arrivate all'ingresso della casa prende la sua borsa e da lì esce un mazzo di chiavi. Con accuratezza ne prende una e me la mostra, quasi vittoriosa.
Non smette mai di sorridere e con grande emozione infila la chiave nella toppa, aprendo la casa.

«Benvenuta a casa nostra amore.»

«Casa? Casa... nostra? L'hai comprata?» chiedo, sorpresa e piena di gioia nel cuore.

Mi è sempre piaciuta questa casa.

«Si. Subito dopo che ti sei svegliata ho contattato l'agenzia e l'ho comprata.»

Resto in silenzio, senza parole.

«Non... non ti piace?» chiede, titubante.

«Stai scherzando? È magnifica! Amo questa casa dal giorno in cui siamo andate a vederla insieme. Davvero... io non ho parole. Hai fatto qualcosa di... bellissimo.»

Mi sorride, felice, poi mi prende nuovamente per mano ed insieme cominciamo a fare il giro della casa.
Noto soltanto ora che tutte le nostre cose erano state spostate qua.

«Ma... quando hai avuto il tempo di fare tutto ciò?»

«La mattina lavoravo, pranzavo con te, tornavo a lavorare e tra le sei e le otto andavo sistemando una cosa alla volta. Mi capitava anche di passare la notte qua a sistemare tutto. Volevo che fosse tutto pronto entro il giorno della tua dimissione.»

Gli occhi mi diventano lucidi, incredibilmente emozionata per il gesto che aveva fatto per me, per noi.

«Grazie.» le dico semplicemente. Poi le prendo il viso, lasciandole un casto bacio sulle labbra. Ci stacchiamo e ritorniamo a fare il giro delle stanze, fino ad arrivare nella camera padronale.

«Chiudi gli occhi.» dice, sorridendomi.

Non me lo faccio ripetere due volte. Chiudo gli occhi, Piper mi tiene sempre per mano. Lentamente entriamo dentro la stanza, facciamo qualche passo in avanti, poi lei mi lascia la mano. Sento che chiude la porta alle nostre spalle.
Dopo qualche secondo parla «Apri gli occhi.»
Li apro e quello che vedo mi lascia senza parole. Tutta la stanza era cosparsa di petali rossi, diverse candele erano accese, le tende erano chiuse, l'effetto penombra era magnifico. Poi mi volto verso di lei, che senza indugi comincia a parlare.

«Tu mi hai insegnato che... l'amore fa male.»

Cosa?

«Tu mi hai insegnato che la vita...» prende un lungo respiro, emozionata «...Fa male.»

Deglutisco, capendo ciò che stava per fare, per dire.

«E voglio esserci per te. Voglio che ci siamo per entrambe, che ci sosteniamo a vicenda. Così forse...»

Una lacrima le scende sulla guancia, vorrei raccoglierla con le mie dita ma sono troppo emozionata persino a muovermi.

«...Farà meno male.»

Ci guardiamo negli occhi poi lei si china, mettendosi in ginocchio.

«Alex Pearl Vause.» pronuncia, inginocchiandosi.

«Yes, Piper Elizabeth Chapman?» chiedo, con la mia solita ironia, come se non sapessi cosa stava facendo.

«Vuoi essere la mia compagna...
...nell'amore e nel dolore, per sempre?»

Chiede, emozionatissima.

«È questa la tua domanda?»

Si morde le labbra, le guance arrossate per l'emozione ed anche forse per l'imbarazzo...

«Alex vuoi sposarmi?» chiede, finalmente.

«Avevo immaginato che intendessi quello...»

Rimango in silenzio, aspettando il momento giusto per rispondergli.
Anche lei resta in silenzio, per una frazione di secondo sembra entrare in panico non sentendo la mia risposta.

«E... Si

Un enorme sorriso sbuca sulle sue labbra, comincio a ridere anche io, poi si alza, raggiungendomi e baciandomi con passione.
Poi ci stacchiamo, continuando a sorridere.

«E l'anello?»

«Dio l'anello!» esclama, estraendolo dalla tasca. Un meraviglioso anello, semplice, pieno di brillanti, il simbolo dell'infinito lo orna.

Mi metto a ridere poi Piper emozionata, come me del resto, mi prende la mano sinistra, infilando l'anello anulare.

«Ti amo.» pronunciamo all'unisono, poi riprendiamo a baciarci, ancora, ancora ed ancora. Ricadiamo nel letto dietro di noi, pronte ad amarci, come sempre abbiamo fatto.

Le sfide davanti a noi erano tante, ma sapevamo che insieme nessuno ci avrebbe fermate. In fondo...

Non eravamo solo partner nel lavoro... ma Partner in Love.


Fine.








Angolo dell'autore.

Fine. Già, è passato più di un anno dal giorno in cui pubblicai il primo capitolo, un anno in cui le cose accadute sono tante, tantissime. Belle e brutte.
In questo anno mi avete accompagnata nel cammino di questa storia, facendomi sorridere e divertire con i vostri commenti, supportandomi nel momento del bisogno. Ed ora siamo qua, al termine.
Non volevo dilungarmi troppo, allungare il brodo senza motivo, sentivo già che con questi ultimi capitoli ciò che avevo da dire era poco, ciò che avevo da raccontare era poco, ma perché era giunto il momento di terminarla. Giusto il momento di mettere un punto alla storia.
Quindi grazie davvero per chi c'è fin dal primo capitolo, grazie davvero a tutte quante.
Grazie a te _angievause perché se ho cominciato a scrivere la storia è merito tuo.
Grazie a tutte.

Sappiate però che di me non ci si libera così facilmente. Ho tante idee in mente, vari progetti cominciati, mi serve solo il tempo giusto, il momento giusto per essere pronta ad affrontare una nuova sfida con voi. Una nuova avventura con tutte voi.

Grazie ed arrivederci.

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