Capitolo 28: Sorrisi amari.

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POV.ALEX

Apro gli occhi lentamente, la vista ancora annebbiata. Sbatto le palpebre più volte, voltandomi in contemporanea alla mia sinistra. Mano a mano vado mettendo a fuoco, incontrando una folta chioma bionda che mi solletica il viso. Cautamente scosto i capelli biondi di lato, esponendo il collo e la schiena. Con lentezza vi passo sopra due dita sorridendo e ricordando ciò che era accaduto la scorsa notte...

*Flashback*

Con veemenza Piper mi spinge sul mio letto, denudandosi della sua maglia, unico indumento che indossava e mettendosi a cavalcioni su di me. Non ho il tempo di dire o fare qualcosa che lei prende nuovamente a baciarmi ed a strusciarsi contro di me.
Il bacio è passionale, è famelico, morde e succhia con veemenza le mie labbra, fino a farmi mancare il respiro mentre, con il bacino, si muove avanti ed indietro contro la mia coscia.
Repentinamente capovolgo la situazione, buttando in un angolo della stanza la maglia ed il reggiseno, restando con addosso un paio di pantaloni neri. Riprendiamo a baciarci, i nostri capezzoli si sfiorano, diventando ancora più turgidi.
Piper, in un impeto di voglia, infila la sua mano dentro i miei pantaloni e, attraverso la stoffa dell'intimo, comincia a stimolarmi con movimenti rotatori.
Mi stacco dalle sue labbra non riuscendo a trattenere gli ansimi.
La vedo sorridere soddisfatta ma sembra non bastargli. Velocemente mi sbottona il pantalone e con un unico gesto mi sfila anche gli slip.
Restiamo per diversi secondi così, ferme, io sopra di lei, ansanti, ad osservarci.
Ciocche di capelli biondi le ricadono sul viso, scappate via dallo chignon, ricadendo anche sui suoi occhi, occhi che in quel momento erano di un blu intenso, disarmante.

Per un attimo, però, pensai che quegli occhi mi trasmettessero tristezza...

Con calma riprendemmo a baciarci. Con una mano stringo forte il suo seno, mentre con l'altra accarezzo tutto il suo corpo, avvicinandomi lentamente verso la sua intimità. Prendo il suo capezzolo tra le labbra mentre con un gesto fluido entro dentro di lei con due dita.
Sento Piper ansimare profondamente...

Era solo l'inizio di una notte magnifica.

*Flashback*

Sorrido istintivamente, pensando che eravamo partite come se dovessimo fare del sesso sfrenato ed invece alla fine siamo finite a fare l'amore in un modo così profondo... Mi sentivo unita a lei.
Continuo a passare lentamente la mia mano sulla schiena.

Cos'è questo?

Mi chiedo avvicinandomi con il viso ad una precisa parte della sua schiena, ma non ho modo di vedere perché Piper, svegliatasi, si volta verso di me, sorridendomi.

«Buongiorno...» dice, stropicciandosi gli occhi come se fosse un gatto.

«Buongiorno.» mi avvicino a lei, dandogli un piccolo bacio sulla punta del naso. Mi sorride, stringendosi poi al mio petto.

Poi però fa una domanda che non mi sarei mai aspettata.

«Non ti ho mai chiesto come ti sei procurata questa piccola cicatrice che hai sopra il seno...» sfiora il punto in questione con le dita.

Ricordo che se ne accorse mesi fa, quando ci incontrammo nel parco dopo la fusione delle nostre aziende.
Sorrido ripensando a quel momento...

Guarda dove siamo ora.

«Cosa è successo?» Piper mi distoglie dai miei pensieri, la guardo negli occhi, poi faccio un piccolo sospiro, mettendomi più vicina a lei.

«Mi hanno sparato.»

Piper si alza di scatto dal letto, mettendosi seduta.

«Cosa?!» è palesemente scioccata, ma non la posso biasimare.

Insomma, non è che ti sparano tutti i giorni, beh... di questi tempi in America si.

«Calma Piper...» tento di rassicurarla, mettendomi seduta a mia volta sul letto.

«Qualcuno ha provato ad ucciderti?» chiede, sempre molto nervosa.

«Non intenzionalmente, era un proiettile vagante. Mi trovavo al posto sbagliato al momento sbagliato tutto qua.» alzai ed abbassai le spalle, come per farlo sembrare una cosa da poco.
«Il proiettile fortunatamente non colpi nessun organo vitale, si incastro contro la clavicola. Una volta arrivata in ospedale rimossero il proiettile e misero una placca di metallo per congiungere le parti rotte dell'osso.» mano a mano che vado spiegando la vedo rilassarsi.
«Ho il proiettile conservato. Lo vuoi vedere?» le chiedo sorridendo.

Per un attimo resta perplessa poi, quasi come fosse una bambina, annuisce energicamente.
Sorrido, alzandomi dal letto e dirigendomi verso il cassettone di camera mia, sopra di esso vi era una piccola scatoletta. La prendo e torno verso il letto.

«Ecco guarda...» apro la scatola, mettendo in mostra il proiettile ammaccato, Piper lo guarda ammirata, anche se per un istante mi è sembrato di scorgere qualcosa nei suoi occhi.... Ma forse era solo la mia immaginazione.

«Wow...»

«Già, però ogni volta è una palla dover superare la sicurezza in aeroporto o in qualunque altro posto che contenga alti sistemi di sicurezza, devo sempre mostrare la cicatrice e spiegare tutto...» dico, sospirando.

«Alex...» mi chiama Piper, guardando un punto specifico della stanza.

«Cosa?» mi volto, notando che guardava l'orologio posto sul comodino.

9:43

«Oh merda!» di scatto ci alziamo dal letto, cominciando a vestirci velocemente.

Era tardissimo, dovevamo essere alle 9 a lavoro!

Inciampiamo più e più volte nei nostri passi, ridendo come delle ragazzine.
Nel giro di meno di dieci minuti siamo nell'auto di Piper.

«Allacciati la cintura.» mi dice, facendo un sorriso furbo.

Non mi da neanche il tempo di farlo che scatta rombante verso l'ufficio, superando di molto i limiti di velocità e non rispettando le dovute precedenze.
Nel giro di cinque minuti arriviamo in ufficio.

«Tu sei pazza.» dico, mentre sono ancora stretta contro il sedile.

«Si ma mi ami comunque.» mi fa l'occhiolino, poi esce dall'auto, lasciandomi la da sola.

Scuoto la testa, uscendo anche io dal veicolo.
La raggiungo, affiancandomi a lei.

Una volta arrivate al nostro piano veniamo travolte, come ogni giorno del resto, dalle nostre assistenti ed altri dipendenti che, considerando il ritardo di un'ora, sono molto in confusione, tra appuntamenti che avevamo programmato e meeting.
Guardo Piper col la coda dell'occhio, la vedo discutere con la sua assistente, con la coda dell'occhio mi guarda e mi sorride amorevolmente, dirigendosi poi verso il suo ufficio.
Continuo a seguirla con lo sguardo, facendo finta di sentire ciò che Nicky aveva da dirmi. La vedo fermarsi alla vista di Stella, la quale le si avvicina sorridente, azzardando a metterle un braccio sulla spalla.

Sorrido amaramente.

Tanti segni erano stati impressi la scorsa notte sulla nostra pelle, tra morsi e succhiotti, tra graffi e segni di unghia affondate sulla pelle. Ma ne sono sicura: quel segno, anzi, quel succhiotto, impresso sulla sua schiena non ero stata io a farlo...





Angolo dell'autore.

Salve a tutti! Speravo di poter aggiornare entro la scorsa settimana, ma vari impegni me lo hanno impedito. Comunque eccoci qua con il ventottesimo capitolo!
Piccolo flashback sulla notte focosa delle due, si svela il motivo del perché Alex ha quella cicatrice (e sono sicura che alcuni di voi neanche se la ricordavano)  ed infine, ma non meno importante, Alex capisce che Piper l'ha tradita, o quantomeno sospetta qualcosa.
Come reagirà secondo voi? Dirà qualcosa a Piper? Si lasceranno? Oppure lascerà stare?

Chi lo sa, ma sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi! (e ricordatevi delle stelline uwu)

A presto, buon inizio di settimana a tutti!

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