Capitolo 27

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Il cielo è blu, ma la tenue luce delle stelle mescola del viola in quell'insieme di nuvole e vento. La brezza porta con sé l'odore secco della sabbia, così diversa dalla salsedine che ormai inizio ad abituarmi ad avere addosso. I piccoli granelli ora sono argentati, freddi e duri. E pensare che di giorno scottano così tanto... come può una stessa cosa essere sé stessa e il suo contrario?

Inspiro l'aria notturna, le braccia cingono involontariamente le gambe. È per questo che Naykulu ci ha mandato qui? L'esordio della sua lezione deve iniziare con qualcosa di così semplice?

Appoggio il mento alle ginocchia mentre l'episodio di oggi pomeriggio mi balena nella mente in un istante; Naykulu aveva deciso di studiarci di nascosto, per vedere come ce la saremmo cavati... e a quanto pare è rimasto sbalordito, soprattutto da Jorgen. Lui non ha capito quanto fosse stato strano ma io -e soprattutto loro- sì: come è possibile che sappia già attaccare ed entrare nella mente degli altri combattendo contemporaneamente, il tutto il suo primo giorno di addestramento? A quanto pare nessuno sa spiegarselo, per questo Naykulu ha deciso di diventare il nostro maestro... e ci ha dato l'ordine di passare la notte nel deserto. Solo io e Jorgen. Non aveva spiegato il motivo; <<Per combattere bisogna capire quanto una cosa possa fare bene e male, quanto possa cambiare in una sola giornata. Se si capisce questo, molte cose del nostro animo sono subito chiarite.>>

Sospiro, le dita dei miei piedi affondano nella sabbia. Sarebbe più facile se almeno Jorgen mi rivolgesse la parola... non mi ha più detto niente. Quando mi ero rialzata i suoi occhi dorati mi avevano perforato da parte a parte, uno sguardo truce che mi aveva provocato una fitta al cuore. So che ho sbagliato, non dovrebbero essere segreti fra noi. Ma come faccio a dirgli ciò che penso se è così chiuso di mente... e di cuore? Come può capire certe cose se rifiuta ed esegue solo per ordini?

La corrente d'aria si intensifica, annodandomi i capelli. La sua carezza mi fa rabbrividire, i peli delle mie braccia ritti per il freddo. Se solo Naykulu ci avesse dato una tenda... ma ha detto che avrebbe rovinato lo scopo della nostra escursione. Si è limitato a darci due borracce d'acqua e dei datteri per il mattino.

Il mio sguardo si sposta verso sinistra, nella direzione di Jorgen. È accovacciato nella mia stessa posizione, forse perché è quella che ci hanno insegnato alla caserma per riscaldare maggiormente il corpo. Un'ondata di tenerezza e pietà mi avvolge il capo; in quella posizione non sembra un soldato coraggioso, ma un bambino spaventato e solo. Deglutisco, le mie dita si intrecciano con più forza. Dovrei andare io da lui a dirgli qualcosa? Ma cosa mai potrei fare per fargli capire?

Un rumore lontano mi distoglie dalle mie riflessioni, migliaia di piccoli tonfi che assomigliano al battito del mio cuore. Scatto sull'attenti senza quasi accorgermene; un'ombra alla mia sinistra e anche Jorgen è in piedi. Cosa mai potrà essere?

Il rumore si intensifica ad ogni istante che passa, una nuvola argentata si espande all'orizzonte. Attorno a noi solamente dune e onde di sabbia.

Sento qualcosa afferrarmi il braccio e trascinarmi dietro un piccolo dosso sabbioso. Alzo lo sguardo, gli occhi di Jorgen pieni di riflessi bluastri.

Si appiattisce accanto a me, la sua mano calda ancora stretta attorno al mio avambraccio.

Il rumore diventa assordante, si mescola al battito del mio cuore, il vento all'unisono con il mio respiro.

Chiudo gli occhi, decine di bagliori lucenti dritto davanti a noi. Sono presenze furtive, timide ma selvagge, attente e sfrenate.

D'un tratto nelle mie vene sento uno scalpitio assordante, le estremità dei miei arti saldi e duri sopra il terreno che a questa velocità è più compatto della pietra. I miei crini giocano col vento mentre corro libera, ogni muscolo del mio corpo in azione. Gli occhi sono attenti ad ogni pericolo, in modo tale da poter proteggere gli altri in caso ci fosse bisogno... le mie narici sbuffano, bisognose di aria fresca. I polmoni sono affaticati ma non per questo stanchi, la mia pelle tesa, così felice di poter assaporare la libertà su queste distese immense di mare dorato sotto una luna piena, bella come la mia corsa. Libertà...

Il cuore di un soldato [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora