Fight For You, Die For You (part 1)

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Vidi Eddie mettersi rapidamente davanti a me, tenendo stretto il suo coltello macchiato di sangue e facendo sussultare Manera, che abbassó di poco la motosega.
 
«Non ti permetterò che tu le faccia del male.» sputó il moro, mentre tentava di proteggermi nascondendomi dietro il suo corpo così possente.

Ma come poteva avere il coraggio di difendermi e addirittura rischiare la sua stessa vita per me, dopo quello che gli avevo fatto?

Scossi leggermente il capo, vedendo Manera leccarsi le labbra già precedentemente sporche di sangue dopo una smorfia di totale disapprovazione.

«Fatti da parte, sarto

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«Fatti da parte, sarto. Lui è mio!» concluse facendo adirare Gluskin, che si irrigidí stringendo a pugno il suo coltello e puntandoglielo contro.

«Lei è la MIA sposa.» disse il moro alzando inquietantemente il tono di voce, «Come osi pensare di poter appropriarti di qualcosa di mia proprietà?»

«E tu,» ribattè il cannibale, «come puoi essere così possessivo, dal momento che la tua "sposa" non fosse nemmeno nella tua area quando l'ho trovata?» accennó un sorriso malvagio «fortuna che io non lascio mai che le mie prede scappino via da me, a differenza tua.»

Detto ciò, Manera ricaricó la sua motosega alzandola in aria lentamente, preannunciando a Gluskin una morte imminente che avrebbe eseguito a priori se quest'ultimo non si fosse fatto da parte. E io non avevo il minimo impulso di correre via dal cannibale, perché non avrei mai lasciato Eddie al suo atroce destino. Non questa volta.

Il mio compito non era ancora finito dentro quel cazzo di inferno, e io ero pronto a rischiare la mia stessa vita per proteggere l'unica cosa bella che ancora, inspiegabilmente, continuava a combattere contro i suoi demoni, nonostante avesse potuto benissimo arrendersi e farla finita.

Non potevo permettere che quei bastardi della Murkoff l'avessero vinta. È vero, tutti erano destinati a morire li dentro, ma non lui. Forse qualcuno avrebbe potuto pensare che Gluskin non avesse niente in più rispetto agli altri per meritare la salvezza, che fosse solo un folle malato mentale come lo erano tutti i pazienti del Mount Massive aggravato dai terribili esperimenti della Murkoff; ma dal momento che a me non sia mai fregato un emerito cazzo del parere degli altri, non provo nessuna vergogna nel sostenere che chiunque abbia osato trattare quel pover'uomo come se non valesse nulla, debba ritenersi un emerito testa di cazzo.

Perché avrebbe potuto essere anche un maniaco serial killer, assassino, spietato, egocentrico, masochista, dissociativo, bipolare, ma prima di tutto, Edward Lucas Gluskin era un uomo, proprio come tutti gli altri, che amava, sognava, provava emozioni indescrivibilmente splendide e impavido affrontava ogni giorno imparando ad adeguarsi ad esso, alla sua povera mente contorta e allo spazio che lo circonda, sempre di più, come meglio poteva e come il suo disturbo gli permetteva.

Ma Eddie non chiedeva altro se non ricevere tutto l'amore che non aveva mai avuto in tutti quegli anni, essere felice, e tornare a vivere nuovamente come una persona normale, in una vita normale, lontano da ospedali psichiatrici e medici che avrebbero continuato ad imbottirlo di farmaci.

Lui si fidava di me, e io non avevo intenzione di deluderlo nuovamente. Stavolta non sarei scappato via, ma gli sarei rimasto accanto per proteggerlo, come lui avrebbe fatto lo stesso con me.

E se il destino lo voleva morto, sarei morto con lui.

Intanto, il rumore assordante della motosega mi rimbombó nelle orecchie, facendomi sussultare e tornare alla realtà.

«TESORO, SCAPPA!» mi urló Eddie improvvisamente, facendomi prendere solo allora coscienza di ciò che stava succedendo.

Non feci in tempo a sfiorare la sua mano per portarlo via insieme a me, che vidi la lama sfiorare il torace di Eddie, provocandogli comunque la fuoriuscita di sangue. E io inerme e con gli occhi spalancati, rimasi li immobile ad osservare la scena.

Eddie si incurvó leggermente per il dolore, e nel vedere quella ferita per un attimo mi sentii crollare il mondo addosso e pensare solo ad una cosa

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Eddie si incurvó leggermente per il dolore, e nel vedere quella ferita per un attimo mi sentii crollare il mondo addosso e pensare solo ad una cosa.

Se fosse morto, come avrei fatto senza di lui?

Love isn't for everybodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora