2K: capitolo extra

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Mi guardai fiero allo specchio, pensando a quanto tutte quelle cicatrici e ferite che dominavano il mio corpo sofferente e costantemente pieno di spiacevoli ricordi non avessero importanza. Ora, osservavo il tutto ricoperto da uno splendido e candido tessuto di seta bianco, che accarezzava dolcemente la mia pelle rendendola così bella e pura.

Tenevo addosso uno degli abiti da sposa della nuova collezione di Eddie, interamente ispirata a me.

Ormai era passato un anno da quando iniziammo a vivere insieme, durante il quale Eddie decise di aprirsi una boutique di abiti da sposa in città.

Interpretai questa sua ambizione come un tentativo per combattere il suo passato, cercando di ricavare da esso qualcosa di buono. E così, ogni sera mi sdraiavo sul suo petto, e lui osservandomi rappresentava sul suo sketchbook schizzi di abiti da sposa più belli che una donna avesse mai potuto conoscerne l'esistenza.

Mi guardavo fiero allo specchio, girando ogni tanto su me stesso. Ma specialmente, ero fiero di Eddie e di come fosse migliorato sempre di più durante tutti quei mesi.

La dottoressa Dixon gli prescrisse degli psicofarmaci da prendere tre volte al giorno e lo riceveva per una seduta tre volte a settimana. Ciò nonostante, anche lei vedeva dei grandi miglioramenti in Eddie, il che mi rendeva sempre più fiero e orgoglioso di lui, di come fosse riuscito facilmente ad adattarsi a questa nuova vita e di come si fosse abituato al fatto di essere finalmente una persona normale, in un mondo normale.

Ciò che riguarda me era da considerarsi parecchio rilevante, dal momento che la salute di Eddie fosse ciò di cui mi importava veramente. Avrei anche accettato di avere incubi tutte le notti purché Eddie stesse bene e in salute. E in effetti, iniziava ad esserlo ogni giorno di più, il che mi rasserenava.

Credevo non sarei mai riuscito a gestire la nostra situazione e invece ogni giorno ci ritrovavamo a vivere come una coppia normale, che non pensava ad altro tranne allo splendido futuro che la vita gli riservava. E so che lo avrebbe fatto.

Ma mentre pensavo a tutto questo, sentii Eddie chiamarmi dalla nostra camera da letto.

Uscii quindi dal bagno con ancora il vestito addosso, raggiungendolo. Lo trovai di spalle, intento a guardare fuori dalla finestra.

<Tesoro, dov'eri?> parlò voltandosi, per poi rimanere sorpreso.

Vidi le sue pupille dilatarsi e gli occhi brillargli come due stelle alla vista della sua sposa che non poteva far a meno di arrossire leggemente. Era risaputo ormai che non sarei mai stato capace di sostenere quello guardo, o meglio, quegli occhi.

Poi, lo vidi improvvisamente assumere un'espressione dubbiosa e confusa.

<Tesoro, tu...perchè ti sei vestita così?> chiese, con mio grande stupore.

<Perchè sono la tua sposa e ho pensato che avrebbe potuto farti piacere vedendomi col tuo vestito addosso.>

Lo vidi fare una smorfia, per poi sedersi nel letto abbassando il capo. In cosa avevo sbagliato? Forse non ero abbastanza bella per lui?

<Amore tu...non mi trovi bellissima?>
<Certo,> risponde lui con tono rassicuratorio, <tu sei e sarai sempre la creatura più bella che abbia mai avuto la fortuna di incontrare. Ma puoi essere molto più bella di così.> puntualizzò, <togliti quel vestito, ad esempio.>

<Cosa?> esclamai sorpreso. Stavolta non riuscivo a capirlo, e odiavo non comprendere cosa si celava nella mente di Eddie. Non che fosse un'impresa facile, ma il fatto che io riuscissi a farlo mi dava sicurezza, su di noi, sul nostro rapporto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06, 2018 ⏰

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