4. Esci con me

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"Poi siamo andati nel suo appartamento e mi ha offerto da bere..."
Phoebe sta facendo esattamente la prima cosa che odio: raccontare nei minimi dettagli tutto quello che ha fatto con Baker ieri sera dopo la festa.
"Voleva proprio metterti K.O." ride Jackie mostrando i suoi denti perfetti e bianchissimi, è qualcosa tipo di perfetto.
La pelle olivastra, delle onde di cioccolato al posto dei capelli e le labbra carnose. Deve essere il sogno proibito di tutti i ragazzi.
"Voi non riuscireste nemmeno ad immaginarlo."
"Oh tranquilla, non ci tengo minimamente" commento, ma stranamente Phoebe è troppo impegnata a parlare e non da' peso a ciò che dico.
"Continuava a baciarmi e Dio se bacia bene. Sembrava di stare in paradiso"
Bè la sua espressione lo lasciava intendere perfettamente.
"E a letto com'è?" Chiede Ely che fino ad ora è stato in silenzio, stranamente.
"Ma per chi mi hai presa? Non ci sono andata a letto, anche se sarebbe stato veramente, veramente bello..." sembra fantasticare ancora sulla sua serata.
"Peccato che non sia gay"
A dire il vero sono annoiata da questi discorsi, non fanno altro che parlare di sesso.
"L'ha chiamato sua madre..."
"Doveva essere davvero importante allora; Adrian non si lascia mai scappare una ragazza così" ridacchia Jackie lanciando poi un'occhiata dietro di noi.
"Aspettate stanno arrivando!" Esclama Phoebe andando in defibrillazione.
Sembra come se quel ragazzo le abbia fottuto il cervello.
Dovremo preoccuparci quando non si tratterà solo del cervello...
"Ehi" saluta Jackie dirigendosi verso Alex o Alec o come diavolo si chiama.
"Ciao piccola" le scocca un bacio sulla guancia e la stringe a sè, mentre i suoi amici rimangono immobili.
Osservo Phoebe attendere un qualche cenno o segnale di Adrian, ma non arriva nulla.
Niente di niente.
Il ragazzo è troppo intento a guardare in giro per accorgersi della delusione che ha recato alla mia amica.
D'altronde nessuno, e dico nessuno, può deludere la MIA migliore amica.
"Ehi tu" lo richiamo allora, ma non sembra sentirmi.
"Baker sto parlando con te" dico con più convinzione.
Il ragazzo si gira lentamente verso di me, alzando un sopracciglio come a chiedere che diavolo voglia.
Dio se è montato.
Odioso.
Superficiale del cavolo.
I tipi come lui mi mandano in bestia.
"Sarebbe carino da parte tua salutare" dico fulminandolo con lo sguardo.
Ma le mie parole sembrano entrargli da un orecchio e uscirgli dall'altro.
"Mi stai ascoltando?"
"Vuoi chiudere la bocca, ragazzina?" Interviene allora Daryl per la prima volta da quando lo conosco.
"Saresti?" Chiedo fingendo di non sapere chi sia. Lo so bene chi è, ma non sopporto nè lui, nè il resto dei suoi amici.
"Ehi ehi voi due, lasciate stare altrimenti si mette male..."
"Tu sta zitto, Alex" lo rimbecco con la rabbia che mi ribolliva nelle vene.
Tutto per colpa di quell'Adrian Baker dei miei stivali che si crede tanto superiore da far soffrire la mia migliore amica. Ma non ci riuscirà, perché per farlo dovrà prima passare sul mio cadavere.
"Mi chiamo Alec" dice l'altro sbuffando
"E comunque mi dispiace, ma dovete smetterla"
Oh il riappacificatore! Sempre sia lodato... Sì, lodato un corno.
Prendo il briciolo di pazienza che mi è rimasto e me ne vado.
"Dove stai andando?" Chiede Phoebe allarmata.
"A lezione, non voglio fare tardi il primo giorno" e detto ció li lascio alle mie spalle. 
Preferirei cambiare università piuttosto che sorbirmi quei montati per tutto l'anno!
Alcuni studenti mi guardano incuriositi finché non capisco il motivo di tutto quell'interesse.
"Ti diverti a fare l'antipatica?" La voce di Adrian mi raggiunge ponendosi davanti all'entrata dell'università ed io vorrei solo che mi lasciasse in pace.
"Sí, mi diverto davvero moltissimo, adesso lasciami passare" stringo i denti cercando di non ucciderlo quando il ragazzo si rifiuta di spostarsi.
"Dovresti essere più gentile, specie con me. Non sai con chi hai a che fare" mi minaccia abbassandosi fino al mio viso.
"Oh non sai quanta paura mi fai, però ora, se non ti dispiace, levati di mezzo." Provo ancora, ma senza successo.
"Mi stai veramente mandando in frantumi le ovaie..."
"Esci con me"
La mia bocca si spalanca e sul mio viso si dipinge una smorfia prima sorpresa, poi scoppio a ridere rumorosamente.
"Ritenta, Baker" scherzo cercando di farmi strada.
"Okay, esci con me, Clark" pronuncia il mio nome con una certa sfumatura di perversione, il che mi fa rabbrividire.
Chiudo gli occhi in due fessure e lo guardo attentamente.
"Eppure non sembri fatto..."
"Mi stai facendo perdere la pazienza" asserisce con serietà incrociando le braccia al petto.
"Ma sei serio? Dammi un solo motivo per cui dovrei uscire con te" Seguo il suo gesto e batto repentinamente il piede a terra.
Un ghigno si dipinge sul suo volto, so già cosa dirà.
"Perché sono incredibilmente attraente e perché tu muori dalla voglia di uscire con me"
"Oh, non sai quanto... Allora Baker" mi avvicino al suo orecchio.
"Vedi quella laggiù" indico Phoebe troppo occupata perché possa vederci.
"Bene, è la mia migliore amica e mai, e dico mai, uscirò col ragazzo che le piace, tanto più se quest'ultimo è uno stronzo, approfittatore, doppiogiochista, manipolatore ossessionato dall'altro sesso!"
E detto ció mi allontano quel poco che basta per guardarlo negli occhi.
A questo punto è lui che si avvicina con cautela.
"Ne hai sentite davvero tante sul mio conto eh..."
"Non ho bisogno di sentire storielle su di te per capire che tipo di persona sei"
"Okay, ti va di uscire con me, Clark?"
Oh accidenti lui e quel suo tono terribilmente sexy.
"No" rispondo fieramente alzando le spalle.
"Bene, allora non ti lascio passare"
Maledetto!
Se solo potessi gli staccherei gli occhi dalle orbite.
Prendo un lungo respiro e butto fuori tutta l'aria e la voglia di ucciderlo.
"Non me me andrò da qui finché non mi dirai di sí" sorride divertito vedendo la mia faccia diventare paonazza dalla rabbia.
"E va bene" cedo, o almeno è quello che gli faccio credere.
"Cosa?" Finge di non capire, lo stronzo.
"Uscirò con te, brutto montato" dico sorridendo falsamente.
Certo che non uscirò con lui, ma se serve a levarmelo di torno allora tanto vale mentire.
"Bene, venerdí alle sette" e detto questo mi lascia un minimo spazio necessario per passare tanto che devo praticamente strusciarmi su di lui che sorride ancora compiaciuto.
Che razza di pervertito.
Una volta dentro, però, mi giro e lo richiamo.
"Baker, credevi veramente che sarei uscita con te? Trovati un'altra oca con cui provarci, o magari corri da Phoebe, lei è ossessionata, proprio come piacciono a te, no?" E prima di vedere la sua reazione corro via.

Cinnamon Junks (Endless story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora