12. Peggio di quello che pensavo

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Leggete lo spazio autrice, importante.

Adrian

Sono appostato con l'auto davanti al campus già da almeno un quarto d'ora e i miei nervi stanno già per saltare. Controllo ancora una volta l'ororolgio.
Cazzo, ma questa ragazza è sempre così lenta?
Sbuffo e butto la testa all'indietro.
Ora ci vorrebbe una sigaretta, ma non posso fumare proprio adesso che la bionda sta entrando nella mia auto portando dietro di sè una scia di profumo.
È buono, sì, ma le mie narici mi stanno implorando pietà.
La squadro per bene e faccio fatica a ricordarmi che non posso portarmela a casa.
Gambe lunghe e lasciate scoperte da una gonna a tubino nera abbinata ad una canotta bianca di pizzo. Io amo il pizzo bianco, così come il suo rossetto bordeaux che ancora una volta attira la mia attenzione.
"Ehi" sorride mostrando i denti perfettamente bianchi e dritti.
"Ehi" dico impassibile come sempre.
"Sono felice di essere qui"
Davvero? Non ha di meglio nel suo repertorio? Da quel che ho capito è una che ama passare di ragazzo in ragazzo. È come... Me, in sostanza.
"Già" dico facendo partire l'auto per poi uscire dal parcheggio.
"Mi ha detto Jackie che tra poco sosterrai il primo esame del semestre"
Come fa a sorridere sempre?
Sono abituato alla sua amica musona e mi sembra incredibile che una delle due sia così positiva di continuo.
"Esatto"
Ti prego smettila di sorridere, diamine. Sembri stupida.
Non posso fare a meno che dare risposte secche. Di questo passo non dovrò nemmeno sforzarmi per mandare a monte l'appuntamento.
Non capisco perché io mi trovi qui.
Clark mi ha fatto davvero davvero incazzare qualche giorno fa. Sono tornato al l'appartamento e ho cominciato a tirare cazzotti contro il cuscino per non svegliare Alec e gli altri, ma è stata dura.
"E così ti ha convinto Clark a chiedermi di uscire eh"
Ecco, l'ha detto. Se continuerà a tirare fuori Clark per tutta la serata giuro che la lascio in mezzo alla strada.
"Sí" altra risposta secca.
Parcheggio di fronte al McDonald più vicino e la incito a scendere senza aprirle la portiera da vero galantuomo quale sono.
"Credo che tu non le stia per niente simpatico,  oh mangiamo qui?" Sembra delusa, ma sono contento che abbia posto questa domanda, così posso evitare di rispondere alla prima.
"Che hai contro i fast food?" Domando burbero.
"Nulla" alza le spalle e torna a sorridere.
"Allora entriamo" dico entrando e lasciando la porta chiudere alle mie spalle prima che Phoebe potesse entrare.

"Così sono entrata nel comitato studentesco e poi nelle cheer-"
Non la lascio finire che la interrompo bruscamente.
"Ho capito. Siete amici da tanto tu, Clark e l'altro... Harry?"
Phoebe prende a ridacchiare inzuppando una patatina delicatamente nel ketchup per poi portarla alle labbra.
"Si chiama Ely e comunque io e lui ci conosciamo dall'asilo mentre Clark... Bè mia madre era la migliore amica della sua prima che lei... Sì insomma prima che ci lasciasse" sembrava serena nel parlare della sua migliore amica.
"E com'eravate da piccoli?"
So che non dovrei lasciarla parlare di lei ma sono curioso di conoscere meglio acido cloridrico.
"Clark picchiava tutti i bambini e Ely giocava con le bambole. Credevo che si fossero invertiti i ruoli, ma mi divertivo un sacco."
Sembra che ricordare quei tempi la metta ancora più di buon umore. Com'è possibile che una ragazza acida come Clark Adams possa rallegrare qualcuno?
"Sai molte cose di me Baker?" Domanda sporgendosi sul tavolo facendo sì che la maglia si scosti un po' lasciando intravedere il seno. Cerco di rimanere impassibile e tossisco un po' per schiarirmi la voce.
"No, non molte. Solo quelle che mi ha raccontato Alec"
Non è vero per un cazzo. So solo quello che mi ha raccontato Clark dopo aver bevuto troppa birra, perché altrimenti non mi avrebbe mai detto assolutamente nulla. È fredda, scostante, e il fatto che si sia aperta con me non significa nulla, lo ha detto lei stessa che lo ha fatto solo perché sono uno stronzo e non avrei provato compassione.
"So che vieni da un piccolo paese della Pennsylvania, eri la capo cheerleader, presidente del comitato studentesco, ottimi voti a scuola. Ti piacciono le feste e ti piaccio io, non è così?" Sì, sono sempre così sfacciato, lo so.
Ha i capelli biondi, ma di un biondo diverso da quello di Clark.
Phoebe è tendente al castano, Clark al caramello.
Improvvisamente arrossisce e mi da modo di notare che la sua carnagione è abbronzata a differenza di quella di porcellana della sua migliore amica.
"Se proprio devo essere sincera..."
"Fidati, io non ti piaccio" affermo con convinzione.
Non capisco come faccia a dire che le piaccio senza avermi conosciuto, perché so che se mi conoscesse non le piacerei affatto.
Clark è stata l'unica che ci ha visto lungo e ha deciso di allontanarsi da me. Io come un coglione ho cercato di convincerla del contrario, sì forse perché mi manca la ragazza cinica e testarda nella lista, ma il fatto di essere rifiutato da una come lei non mi va giù affatto. 
Sono uno stronzo, egoista e approfittatore, è vero, ma questo Phoebe non lo sa ancora, mentre Clark lo sapeva ancora prima di conoscermi.
"Ne sei così convinto?" Dice con un tono improvvisamente provocante.
Oh no, sicuramente non sono molto rinomato per il mio autocontrollo.
Si porta poi un dito alle labbra e lo ciuccia per poterlo pulire dal ketchup delle patatine.
Cazzo.
"Non sono gentile, non sono premuroso e non sono per niente delicato con le persone, lo sai questo?" Dico rude avvicinandomi al tavolo.
"Mmm no, non lo so"
Comincio a sentire un brivido percorrermi la gamba e ci impiego poco a capire che si tratta del suo piede che sta tentando di sedurmi.
Ce la sta facendo?
Assolutamente sì.
"Potresti dimostrarmelo però"
Okay, questo lo dicono davvero in molte, ma non mi importa. Ho preso la mia decisione.
"Ce ne andiamo? Mi sono stancata di stare qua" Ed io non aspetto altro per alzarmi e trascinarmela via dopo aver pagato il conto.
'Fanculo Clark e le sue lezioncine.
Così arriviamo di fronte al campus e riesco giusto a spegnere l'auto che Phoebe scavalca il sedile e si siede a cavalcioni su di me lasciando che la gonna si tiri su.
"So che sei abituato ad avere ragazze che ti danno tutto e subito, ma se così fosse vorrebbe dire che non ci sarebbe un secondo appuntamento, e io voglio dannatamente tanto uscire nuovamente con te" dice puntando i suoi occhi grigi nei miei.
Che sta blaterando?
Secondo appuntamento? Tutto subito? Questa è proprio amica di acido cloridrico.
Non la sto a sentire e appoggio le mie grosse mani sulle sue cosce nude guardandola con sufficienza.
Lei in tutta risposta rimane a fissarmi aspettando una risposta, così senza pensarci troppo la bacio attirandola a me con forza e affondando con avidità le dita nella sua carne.
Phoebe appoggia le mani sulle mie spalle e mi morde il labbro con maestria. Chissà quanti ragazzi ha baciato così... Io troppe.
Le accarezzo la schiena, le gambe, la pancia e prendo a morderle il lobo dell'orecchio mentre lei boccheggia per poi prendere l'iniziativa di baciarmi il collo, la mandibola e risalire fino alle labbra.
Di questo passo me la faccio qui sul sedile, nel parcheggio del campus.
Ad un tratto sento bussare al finestrino e giro la testa contro voglia. Dal vetro vedo apparire il viso di una rossa che ricordo.
Bè sì, quanto sarà passato, una settimana?
Allontano da me Phoebe che mi fissa curiosa.
"Chi è?" Chiede.
"Una mia... Amica, forse è arrivato il momento di salutarci. Ci rivediamo tra qualche giorno, prima ho delle questioni da sbrigare" Dico frettolosamente.
Non ci voleva.
"D'accordo, allora alla prossima" mi bacia di nuovo e quando si stacca aggiunge anche un "Chiamami"
E forse sì, la richiamerò giusto per concludere quello che abbiamo iniziato.
Così scendiamo entrambi dalla macchina e lei, dopo essersi scambiata un'occhiataccia con la rossa, si incammina verso la confraternita.
Fisso l'altra ragazza con innocenza e strafottenza. Non me ne frega un cazzo nè di lei, nè del fatto che me la sono portato a letto.
"Chi era quella?" Domanda furiosa.
"Ma chi sei tu piuttosto!"

Cinnamon Junks (Endless story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora