54. Il mio nuovo posto preferito

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Clark

"Milkshake dell'amicizia?" Domando porgendole il bicchiere con un'espressione supplichevole.
Il ragazzo che era seduto con lei nel frattempo si alza e la saluta.
Non so chi sia, ma al momento non è un mio problema.
"Siediti" risponde semplicemente indicandomi il posto accanto a lei.
Faccio come mi dice rapidamente appoggiando i bicchieroni sul tavolo per poi mettermi a cavalcioni sulla panca dove si trova anche lei.
"Sappi che non ho accettato per tradizione, ma perché ho riflettuto e voglio darti la possibilità di spiegare." Borbotta a bassa voce.
"Ad una sola condizione"
"Dimmi, mi andrà bene qualsiasi cosa tu mi chieda" dico con un tono del tutto patetico.
"Parti dall'inizio. Non voglio che tu ometta qualcosa"
D'accordo. Questo è il mio momento.
Prendo un respiro profondo e sputo il rospo.
"Erano passati pochi giorni dalla festa delle matricole quando Adrian mi chiese di uscire e io lo rifiutai.
La cosa andò avanti finché non mi scrisse che se non avessi accettato avrebbe fatto di tutto pur di farti soffrire... In fondo era solo un'uscita. A me non importava nulla di lui o di portartelo via, te lo posso giurare. Ottenuto il tuo appuntamento ho realizzato di aver fatto una cazzata. Lui usciva con te e nel frattempo si portava a letto decine di ragazze, così cercai un modo per allontanarvi e la storia è andata avanti fin quando non ci sono uscita una seconda volta e abbiamo cominciato a parlare, davvero. Parlare di argomenti seri, dei nostri segreti, a conoscerci. Non ho mai voluto superare il limite e ho tentato con tutte le mie forze a non oltrepassarlo, ma più scoprivamo cose l'uno dell'altra e più l'attrazione diventava innegabile. Passavano i giorni e il nostro rapporto diventava sempre più profondo fin quando non mi sono decisa a metterci un punto. Non volevo più farlo, non alle tue spalle. Finché non c'era nessun interesse se non il tuo bene non c'era motivo di preoccuparsene, ma quando mi sono accorta che stavano entrando in gioco i sentimenti non me la sono sentita. Mi sento una stronza clamorosa. Per evitare che tu soffrissi non solo ho ottenuto l'effetto contrario, ma ti ho anche persa" concludo abbassando lo sguardo.
"Lui ti piace, quindi?" Domanda.
"Tanto... È... Non saprei come descriverlo. Mi sono sempre detta che fosse la persona più manipolatrice e doppiogiochista sulla faccia della Terra, ma nel frattempo mi dava quelle piccole attenzioni di cui avevo bisogno. È intelligente, attento e ha sempre le parole giuste per ogni occasione."
Forse non mi sarei dovuta spingere così oltre, ma se vuole sapere la verità le racconterò tutto.
"Ascolta Phoebe, se mi chiedessi di scegliere tra te e lui sceglierei sempre e solo te!" Sottolineo.
Non voglio che lei ne dubiti, mai.
La sceglierei sempre e comunque.
Ho commesso un errore, ma sono decisa a sistemare le cose pur di riavere la mia migliore amica.
"Anche io" risponde "Anche io sceglierei te. Avevo intuito che in lui ci fosse più di ciò che mostra, ma a me non ha mai dato la possibilità di scoprirlo perché aveva già scelto te..."
"Phoebe, mi dispiace..." tento di dire, ma lei mi blocca subito.
"Ascolta Clark. È proprio perché scelgo te che ti dico di non buttare via quello che avete" sorride amaramente.
Cosa?
"Non lo voglio! Io voglio riavere la mia migliore amica!" Esclamo.
Non esiste Adrian se non ho Phoebe. Non mi passerebbe nemmeno per la testa.
"Lui ti rende felice?"
"Mi rende la persona più felice e allo stesso tempo più triste dell'universo"
Perché mi fa stare bene ed è capace di farmi male con nulla.
"Voglio darti una possibilità. Sono qui con te"
Oh Santo Cielo.
Non ci posso credere.
Ancora prima di poter realizzare cosa sta succedendo la assalgo attirandola in un abbraccio.
Le mie braccia la stringono più forte di quanto riescano e i miei occhi sprizzano gioia da tutti i pori.
Scoppiamo in una fragorosa risata prendendo a stringerci ancora più forte.
"Grazie, grazie, grazie!" Grido al settimo cielo.
Non voglio perderla mai più.
"Non c'è Clark senza Phoebe..." dico.
"...Non c'è Phoebe senza Clark!"
Ridacchia.
Si stacca poi con un sorriso dei suoi a trentadue denti. Il mio sorriso preferito.
"Mi hai mentito e hai agito alle mie spalle. Fa che almeno questo non sia stato vano, vai da lui e chiarite le cose" dice lasciandomi interdetta.
Cosa?
Non so cosa le abbia fatto cambiare idea, ma ringrazio il Cielo.
Senza farmelo ripetere due volte le stampo una valanga di baci su tutto il viso prima di alzarmi e fare per andarmene.
"Clark!" Mi richiama poi.
"Qual è il suo colore preferito?"
Non so il motivo di questa domanda, ma rispondo aggrottando la fronte interdetta.
"Non ne ha uno in particolare, ma se dovesse scegliere preferirebbe il blu... Perchè?"
"No, nulla. Va' da lui" scuote la testa divertita ed io dopo averla guardata un'ultima volta, corro via.

Cinnamon Junks (Endless story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora