Cinnamon Junks (Endless story)

39. Tra la folla

"Sei diventato matto?"
Ho appena lasciato Clark sotto la confraternita e poco prima che partissi, mia sorella mi ha chiamato.
"Buongiorno anche a te, Isabel" rispondo sarcastico.
"Come ti è venuto in mente di sparargli?! Nostro padre è su tutte le furie"
Alzo gli occhi al cielo.
"Dovreste ringraziarmi, così prenderete sia il casinò che il vostro stupido strip"
Isabel scoppia in una risata fragorosa.
"No fratellino, non possiamo e sai perché? Perché il bastardo è vivo e vegeto e si vendicherà presto"
Vivo?
Come può ancora esserlo?
"Non lo farà. Sai com'è fatto, se la prenderà con me e lascerà in pace voi"
Se la prenderà con me e con Clark.
Dannazione. Sapevo che non avrei dovuto tirarla in ballo, ma è così testarda che non avrei saputo che altro fare.
"Guardati le spalle Adrian, e sta molto attento" mi comanda prima di chiudere la telefonata.
Cazzo!
Tiro un pugno esasperato contro il volante.
"Così potresti romperlo" sento qualcuno ridacchiare al mio fianco. Mi giro e vedo Alec venire verso la mia auto.
Abbasso il finestrino e nel frattempo lui mi ha raggiunto.
Si china per potermi parlare.
"Il prossimo lo prenderò d'acciaio, allora" borbotto ancora di malumore per la telefonata inaspettata.
"È Clark che ti fa incazzare così?" Domanda sorridente.
Ma cosa...
"Tu che ne sai di Clark?" Mi metto subito sulla difensiva.
"Amico, se vuoi vedere una persona di nascosto va bene, ma non riaccompagnarla proprio sotto la confraternita in pieno giorno" ridacchia.
Ha ragione, con tutta questa storia di Victor la nostra copertura è decisamente passata in secondo piano.
"Non la sto frequentando " cerco di spiegare. Il che è vero, io e Clark non ci stiamo frequentando.
"Sono contento" dice però.
"Di cosa?"
"Bè Clark è una ragazza intelligente e anche molto carina. Se ha scelto te evidentemente non sei lo stronzo che puoi sembrare agli occhi di tutti"
"Lei non mi ha scelto..." borbotto.
Perché mai dovrebbe scegliermi? Perché io dovrei sceglierla?
"Di' quel che ti pare, amico, ma non la dai a bere a nessuno"
"Che intendi?"
"Intendo dire che quando c'è lei nei paraggi diventi stranamente di buon umore e questo, per chi ti conosce bene come me, non è un dettaglio poi così irrilevante"
"Hai ragione" ammetto.
"Sul fatto che sei un brontolone?"
"Sul fatto che con lei accanto sono di buon umore"
"La vedrai anche stasera alla festa di Natale delle Kappa Tau?" Chiede.
"Me ne ero completamente dimenticato!" Roteo gli occhi al cielo.

•••

Clark

Apro la porta della mia stanza e noto Jackie e Phoebe sedute sul letto della prima a chiacchierare e ritagliare dei pezzi di carta.
Ma queste due non studiano mai?
"Clark, ciao!" Esclama la mia migliore amica con un sorriso a trentadue denti.
"Ehi!" Rispondo con la stessa enfasi.
Dopo questa nottata ho proprio bisogno di lei, di distrarmi.
"Com'è andata da Hazel?" Domanda.
"Alla grande!" Mento con un sorrisone abbandonando lo zaino a terra per potermi aggregare alle mie amiche.
"Sai che Stacy ha fatto in modo che sostituissero il televisore della sala comune?" Racconta Jackie.
"Wow, non ho mai visto la tv qua, ma ricordo bene la festa in cui quel tipo lo ha distrutto"
"Il rettore deve avere molto a cuore le richieste di Stacy" ci fa notare Jackie.
"Bè, è una ragazza molto responsabile e convincente. Non mi sorprende che sia stata eletta responsabile della confraternita" commenta Phoebe.
"Sapete, non so praticamente nulla di questa confraternita. Non so nemmeno perché io mi trovi qui, se non per il fatto che Phoebe mi ha praticamente costretta"
"Davvero? Bè, le Kappa Tau sono nate moltissimi anni fa e hanno sempre ricercato ragazze di spicco tra le varie scuole degli Stati Uniti. Molte hanno fatto richiesta senza essere state nemmeno prese in considerazione. Qui dentro ci sono personalità di tutti i tipi tra reginette dei balli, campionesse di cheerleading, gare di spelling, presidentesse dei comitati studenteschi, migliori studentesse dell'anno, chi ha tenuto il discorso del diploma, chi ha vinto borse di studio per gli ottimi voti... La selezione è precisa e nulla viene lasciato al caso."