Capitolo 25

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La prima dello spettacolo fu un successone.
Tutti si erano alzati in piedi battendo le mani e quando ritornammo in camerino continuarono a battere le mani facendoci uscire di nuovo per fare di nuovo il saluto.
Mi stavo svestendo quando sentii bussare la porta, «Si avanti», dissi, aprii la porta ed era mia madre
«Sei stata fantastica, sono orgogliosa di te...mi pento di non averti mai vista ballare, di non averti mai capito, so che è questa è la tua vita, la tua passione e da oggi ti sosterrò in tutto», a metà discorso ero scoppiata a mangiare, finalmente mia madre aveva capito quanto significava ballare per me e averla al mio fianco era molto importante. Avevo bisogno del suo appoggio.
«Grazie, per me è davvero importante», abbracciandola, la porta si aprii ed entrarono tutti con lo champagne ma quando videro la scena si fermarono
«Oh scusate, ho interrotto qualcosa», chiese Andreas
«No, io vado...ti lascio divertirti con i tuoi amici, ci sentiamo», mi diedi un bacio sulla fronte e poi mi lasciò con i miei amici
«Mi dispiace aver interrotto un momento importante con tua madre», mi disse
«Fa niente...poi ti racconto», poi festeggiammo anche con Veronica e Giuliano
«Poi dobbiamo parlare», mi disse Veronica in privato, facendomi venire l'ansia
«Di cosa? Qualche anticipazione?», chiesi
«Preferisco non anticipare niente, ma è una cosa bella...o almeno dal mio punto di vista»
«Mi fido»
«Ragazzi siete stati fantastici, dovete continuare così perché faremo una tournée in giro per l'Italia», disse Giuliano, tutti applaudirono con qualche commento tipo 'che bello', 'non vedo l'ora'.

«É andato tutto bene, sei felice?», mi chiese Andreas quando mi ha riaccompagnó a casa
«Troppo..ma sono più felice per quella che mi ha detto mia madre», mi
«Che ti ha detto? Se posso saperlo»
«É fiera di me e che si è pentita di non avermi mai visto ballare»
«Non è mai troppo tardi»
«Già...Veronica ha detto che deve parlarmi»
«E non sai il perché?»
«No...però mi ha detto che é una cosa bella»
«Fammi sapere poi...ci vediamo domani», disse, lo baciai ed scesi dalla macchina e  andai a casa
«Sei stata fantastica, mi sono quasi emozionata», disse Olivia appena entrai in casa
«Esagerata, lo dici solo perché sei mia amica e mi vuoi bene»
«No, lo dico perché lo penso davvero..hai un talento impressionante»
«Grazie...che c'è da mangiare?», chiesi, andando in cucina apri il frigorifero e non c'era tanta scelta, presi il prosciutto e mi feci un panino, e poi andai verso la mia camera e mi rilassai sul letto.
Ero così felice. Era andato tutto bene.

***

«Eccomi, sono stata tutta la sera precedente a pensare a cosa potessi dirmi», dissi, dopo aver raggiunto Veronica in un bar non lontano dal teatro, rise
«É una cosa bella...dipende da quale punto di vista lo vedi»
«Basta con tutti questi misteri, e dimmi tutto»
«Okay, durante lo spettacolo c'erano due importante coreografi internazionali, e uno di loro è interessato a te...e ti ha messo in palio una borsa di studio per poter andare a fare un anno nella loro accademia»
«A me?»
«Non è tutto... questa Accademia si trova a Los Angeles»
«Los Angeles? È il sogno della mia vita».
Non ci credevo, Los Angeles era il sogno della mia vita e  poter andar a studiare ballo lì sarebbe una grandissima opportunità per la mia carriera.
Ma un anno fuori casa, lontano da Andreas, non sapevo se ci sarei riuscita
«Quanti tempo ho per pensarci?»,chiesi
«Beh tutto il tempo della turnee...ma tanto ti contatteranno e, perdonami se ho dato l'indirizzo email»
«E di che, se è per una buona opportunità», poi pagammo e uscimmo
«Beh ci vediamo stasera per la seconda serata», dissi
«Si... sei più tranquilla?»
«Si, l'ansia da prestazione ormai è passata»
«É sempre così quando é la prima di uno spettacolo», poi ci salutammo e tornai a casa
«Brutte notizie?», chiese Olivia appena rientro
«Ma che tutto il contrario, ho appena parlato con Veronica»
«E che ti ha detto?», le raccontai tutto facendomi promettere che non lo avrebbe detto a nessuno, soprattutto ad Andreas, perche glielo dirò quando sarà il momento e da soli
«É un opportunità davvero da non perdere, non ti capiterà mai più nella vita»
«Lo so ma adesso che sto con Andreas, dopo tutto quello che abbiamo passato»
«Si, ma è un anno...e passa in fretta, e poi sono sicura che lui sarà felice per te»
«Forse hai ragione»
«Quanto tempo hai per pensarci?»
«Tutta la tournée...poi mi contatteranno loro»
«Cosi hai tutto il tempo per dirlo ad Andreas»
«Si, ma quando troverò il coraggio di dirglielo?-»
«Arriverà»
«Sempre se non lo scopre da solo»
«In quel caso non la prenderà molto bene, meglio che venga a saperlo da te»
«Lo so», mi squillò il telefono ed era proprio Andreas,  risposi
*Ehi amore...tutto bene?*chiesi
*Si, volevo sapere solo com'era andata con Veronica*
*Ah tutto bene, si è solo congratulata con me per com'è andata lo spettacolo*, avevo deciso di rimanere sul vago
*Te lo avevo detto che non era niente di cui preoccuparti*
*Già*
*Sento che però mi stai nascondendo qualcosa*
*No, tutto apposto* , quanto odiavo mentirgli ma devo avevo bisogno di tempo per trovare il modo di dirglielo senza che la prese male
*Okay, ci vediamo stasera, ti amo*
*Si...ti amo anch'io*, salutai e poi riattaccai
«Odio mentirgli» dissi dopo aver chiuso la chiamata
«Non è mentire, é omettere parte della verità»
«É lo stesso, non mi piace comunque...dobbiamo essere sinceri tra  di  no»
«Beh allora diglielo»
«Devo trovare il modo più giusto, senza che ci rimane male»
«Non ti capisco proprio...hai paura di dirgli la verità ma odi mentirgli,fai pace con te stessa prima»
«Grazie sei davvero un'amica, pensavo fossi dalla mia parte», stavo andando verso la mia camera
«Io sono dalla tua parte, ma lui deve saperlo da te...e non da qualcun'altro»
«Lo so ma adesso no...e ora vado a lavarmi e poi devo uscire ed incontrarmi con Andreas», vado in camera mia e poi in bagno.

Nel pomeriggio mi vidi con Andreas, andammo a prendere un gelato al centro e poi andammo a teatro per fare la replica dello spettacolo.
Rispetto alla prima serata ero meno emozionata, ma comunque quell'adrenalina prima di salire sul palco c'era sempre.
Anche se avevo tante cose nella testa, da Los Angeles, a come dirlo ad Andreas e non solo anche a mia madre, riuscii comunque a lasciare tutto da parte e a concentrarmi solamente sullo spettacolo.

Non Ho Mai Saputo Fingere [Andreas Muller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora