Capitolo 19

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«Ehi Andreas», mi sentii smuovere il braccio, apri piano gli occhi e cercai di focalizzare dove mi trovassi. Vidi Azzurra distesa e mi ricordai subito, mi svegliai per bene
«Hai passato tutta la notte qua?», mi chiese Veronica
«Si...volevo starle vicino. Anche per colpa mia se si trova in questo stato»
«Sai che non è vero...dai su adesso ci sto un po io con lei, tu vai a fare colazione e a sistemarti», mi disse
«Si...grazie», lanciai un ultimo sguardo ad Azzurra e poi uscì dalla stanza e mi diressi verso il bar dell'ospedale.
Mentre ero intento a fare colazione, vidi arrivare Alessio e Virginia, mi videro e mi raggiunsero
«Ehi amico...come sta?», mi chiese Alessio
«Ha passato la notte»
«Quello che non sta bene sei tu, hai una faccia»
«Lo so, sono inguardabile»
«Solo un po...a proposito Giuliano mi ha chiamato e mi ha chiesto di andare tutti a teatro nel pomeriggio»
«Vuole fare le prove nonostante Azzurra sia in coma?»
«Non penso sia per le le prove...credo per pregare per lei», disse Virginia
«Ah bell'idea, ci vediamo là», pagai il caffè e il cornetto, mentre loro andarono verso la camera di Azzurra io tornai a casa per farmi un doccia e riposare bene.

Azzurra's pov
Mi trovavo in un posto completamente bianco, quasi surreale. Ero da sola.
Non sapevo se ero viva o morta.
«Ehi c'è qualcuno?», urlai. Non ricevetti nessuna risposta ma sentii solamente l'eco delle mie parole. «C'è qualcuno?», ripetei
«La smetti di urlare? Mi hai quasi rotto un timpano», disse una voce, mi girai di scatto ma non vidi nessuno
«Chi sei?», chiesi
«Ancora urli...sono sopra di te», alzai la testa e vidi un piccolo angioletto
«Chi sei? Dove mi trovo? Sono morta?», chiesi
«Quante domande...non sei morta...sei nel limbo tra la vita e la morte»
«E come faccio a tornare?»
«Dipende da te, basta volerlo»
«Ma non so come fare»
«Chiudi gli occhi...», feci come mi disse e poco dopo mi trovai in una stanza d'ospedale, sedute affianco al letto c'erano Olivia e mia madre che parlavano tra di loro.
«Mamma...», dissi con voce flebile togliendomi l'apparecchio che avevo sulla bocca, lei si volse verso di me alzandosi
«Amore, ero così preoccupata», disse accarezzandomi
«Che cos'è successo?»
«Hai avuto un incidente...Olivia, vai ad avvertire un dottore che si è svegliata», lei ubbidii e uscì dalla stanza rientrando poco dopo in compagnia di un medico
«Vi devo chiedere la cortesia di uscire», le disse il medico, loro non obbiettarono nulla e uscirono dalla stanza rimanendo solo io e lui
«Bene...vediamo un po», ed iniziò a fare i suoi controlli.

Andreas's pov
*Andreas, dove sei?*, mi chiese Olivia mentre uscivo di casa
*Sono appena uscito da casa...sto venendo all'ospedale, è successo qualcosa?*
*Si è svegliata*, a quella notizia ero davvero felice, non vidi l'ora di andare a trovarla
*Davvero? Dammi dieci minuti e sono lì*, poi riattaccai ma mentre stavo per salire in macchina mi squillò di nuovo il telefono *Andreas,si sa qualcosa?* mi chiese Virginia
*Si è svegliata*, raggiante
*Davvero? Sono felice...stai andando là?*
*Si*
*Ci vediamo lì, allora*
*Va bene*, riattaccai e salii in macchina e partii verso l'ospedale.
Il viaggio da casa mia all'ospedale in tempi normali era poco, di circa dieci minuti, ma con i lavori stradali che mi costrinsero a fare un'altra strada, allungando di parecchio e prendendo quasi tutti i semafori che trovai tutti rossi, era di più. Inoltre nel parcheggio dell'ospedale non trovai nemmeno un posto ed ero stato costretto a parcheggiare fuori, e a farmela piedi.
«Allora?», chiesi
«È ancora dentro da più di mezz'ora», mi rispose Olivia, e poco dopo uscì proprio il dottore, gli andammo tutti vicino
«Sta bene, si è ripresa alla grande...ovviamente non ricorda nulla di quello che le è successo...cercate di non farla agitare ma deve stare tranquilla», ci riferì
«Menomale»
«Se volete potete entrare...ma massimo tre persone», e poi va via
«Entrate prima voi, io non ci riesco adesso», dissi
«Sicuro?», mi chiese Virginia
«Si», e cosi loro entrarono nella sua stanza mentre io andai a farmi un giro per la terrazza.

Azzurra's pov
Dopo che il dottore mi aveva visitato, uscì dalla stanza e poco dopo entrarono mia madre accompagnata da Virginia e Olivia.
Speravo di vederlo entrare, ma rimasi quasi delusa quando non lo vidi, ma feci finta di nulla davanti agli altri.
«Ci hai fatto preoccupare sai», mi fece Virginia
«Non mi era intenzione...ma solo mi ricordassi cosa mi è successo»
«Ma davvero non ricordi nulla?», mi chiese Olivia
«Si...mi ricordo che stavi al mare, poi mi sveglio qua...tutta la parte in mezzo non me la ricordo...come se me l'avessero cancellato»
«Dai forse è meglio cosi, magari è una cosa brutta»
«Credo che l'unica persona che può aiutarmi sia Andreas», si guardarono tra di loro
«Vabbe adesso non ci pensare, e cosi cambiarono argomento raccontandomi le ultime novità.
Erano state con me una buona mezz'ora, e dopo di che uscirono per lasciarmi riposare, ma mi ero appena messa sdraiata quando sentii aprire la porta, mi girai e vidi entrare Andreas, il mio cuore incominciò a battere. Non era lo stesso Andreas, aveva la barba sfatta, aria stanca.
«Ciao», dissi
«Ciao, come stai?»
«Diciamo se potessi mangiare qualcosa di commestibile di un brodino, starei bene», sorrise e si avvicinò prendendomi la mano, «Mi sono preoccupato assai, temevo di perderti», mi disse
«Sono ancora qua...sai che cosa mi è successo?»
«Davvero non ricordi nulla?»
«Si...sto cercando di ricordare, ma è come se avessi un vuoto...stavamo insieme vero?», annuii
«Poi ho ricevuto una chiamata da Elena e ho risposto, e tu te ne sei andata, ti ho chiamata al telefono abbiamo cominciato a parlare fino a quando non è caduta la linea...», mentre Andreas mi raccontava, delle immagini cominciarono a mostrarsi nella mia testa.
«E poi è successo l'incidente», ad un tratto, la porta si apri ed entrò Elena
«Ciao...non pensavo che saresti venuta»
«Ho saputo che ti sei ripresa», mi disse
«...e cercavo Andreas, e ho immaginato che ti avrei trovato qua, visto che gli importa più di te che di me»
«Ero solo venuto a sapere come stava», gli rispose Andreas, «Che cosa volevi?»
«Dobbiamo andare a vedere le bomboniere, ti ricordi?», gli chiese poi Elena
«Ah si»
«Vai pure, io sono stanca e voglio riposare», dissi
«Sentito? Andiamo su»
«Allora ci vediamo», annuii e  poi uscirono dalla stanza lasciandomi sola, stavo per mettermi a dormire quando sentii aprire di nuovo la porta ed era la mia infermiera con la cena
«Non ho fame», dissi
«Deve mangiare qualcosa, deve rimettersi in forza», lasciandomi il vassoio sul comodino, «Lo vengo a prendere tra venti minuti, mangia qualcosa»
«Va bene», uscii ma non avevo fame per niente e, bevvi solo un bicchiere d'acqua e poi mi misi a dormire.

Non Ho Mai Saputo Fingere [Andreas Muller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora