Capitolo 9

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«Dai ti sbrighi, il treno mica aspetta noi», mi urlò Andreas mentre stavo salutando il mio fidanzato
«Arrivo...ti chiamo appena sono in hotel», disse poi ad Alessio
«Mi raccomando attenta con lui»
«Sono difendermi»,  mi baciò e mi lasciò andare
«Era ora,dai andiamo se no perdiamo il treno», disse Andreas
«Mancheranno sicuramente 20 minuti»
«No ti sbagli...ne mancano solo 10 minuti, e Veronica già sta sopra», arrivammo al treno direzione Verona, salimmo e raggiungemmo Veronica nella carrozza
«È colpa sua se stiamo in ritardo», disse Andreas
«Ritardo? Mancano ancora cinque minuti»
«Vedi... potevo stare altri due minuti con il mio fidanzato», dissi sedendomi al mio posto, di fronte a Veronica
«Sul serio ti metti vicino a me?», chiesi ad Andreas, che si era seduto al posto al mio fianco
«E dove vuoi che mi metto? Dall'altra parte del treno?»
«Come idea pero non è male»
«Fanculo», e si mise affianco a me sfiorandomi il braccio e il mio cuore cominciò a battere, maledetto.

Arrivammo a Verona alle 12 e mezza, una volta usciti dalla stazione chiamammo un taxi che ci portò al nostro hotel, che ci aveva prenotato l'organizzatore della festa
«Sono Andreas Muller...non so ci dovrebbero essere delle stanze per noi, le ha prenotate un certo Linton», disse al tipo della reception
«Ah si, questa è la chiave-, gliela diede
«E per me?», chiesi
«Era una singola, è tutto occupato mi dispiace», questa non ci voleva, quando anche Veronica aveva preso la sua chiave
«Io ho una stanza a parte, ci vediamo giù a pranzo», ci disse
«Se sopravvivo», esclamai andando verso la stanza, «Almeno spero che i letti siano singoli...» dissi mentre apriva la porta e scoprimmo che c'erano un solo letto matrimoniale
«Merda, come ci organizziamo? Io dormo sulla poltrona», dissi
«No, sono un gentiluomo ci dormo io sulla poltrona...tu dormi sul letto»
«Okay», mi squillò il telefono
«Già ti chiama? Ma non finisce mai i minuti?!», esclamò Andreas
«Zitto», usci sul bancone e risposi al telefono
*Ehi, ti avrei chiamato io*
*Mi mancavi...sei arrivata?*
*Si, sono in hotel*
*Sei sola in stanza?*
*No*
*Sei stanza con Andreas?*, si stava alterando
*Purtroppo si...ma solo perché le stanze singole erano finite,tranquillo ci siamo messi d'accordo*
*Digli che se ti fa qualcosa, lo ammazzo*
*Lo ammazzo prima io,stai tranquillo*
«Azzurra, dobbiamo andare a pranzo..mi ha appena chiamato Veronica, ci sta aspettando giù», mi disse Andreas affianciandosi alla finestra
«Si arrivo», salutai Alessio e poi andammo a pranzo.

«Oggi pomeriggio abbiamo le prove», ci comunicò Veronica a pranzo
«Fino a che ora?», chiesi
«Le cinque e mezza»
«Allora dopo andiamo a visitare la città? Voglio vedere il balcone di Giulietta», vidi Andreas che alzò gli occhi al cielo «Si, ti da fastidio puoi anche non venire»
«No, ma tutte là volete andare...è solo un balcone», non gli risposi, presi il vassoio e andai a buttarlo, poi me ne ritornai in camera e poco dopo mi raggiunse Andreas
«Dai scusami non volevo reagire in quel modo, e se vuoi andare a vedere il balcone di Giulietta ti accompagno volentieri», mi disse
«Grazie,ma non devi...posso andarci da sola…»
«Lo faccio volentieri»
«Okay».

***

Dopo aver fatto le prove, andammo a visitare la città
«Ragazzi, io purtroppo devo rimanere qua ma voi andate pure», disse Veronica
«Ah peccato», dissi
«Ci rivediamo in albergo più tardi», e poi andammo via verso il balcone di Giulietta, prima però vedemmo un muro dove c'erano scritte delle frase d'amore, le lessi alcune
«Scriviamo anche noi una frase?», chiesi
«Ma lo fanno gli innamorati ste cose»
«No, anche per quelli che credono nell'amore», tirai fuori una penna che ho sempre con me, per ogni urgenza, e cominciai a scrivere
Era cosi stronzo, ma non potevo farci nulla mi aveva rapito il cuore.
«Che carina, hai scritto una dedica per Alessio»
«Non è per lui, sei tu lo stronzo di cui parlo...andiamo» , dissi
«Ti ho rapito il cuore?», mi chiese seguendomi, non gli risposi e andai a vedere la statua di Giulietta
«Dicono che se tocchi la tetta sinistra, i tuoi desideri si realizzano», mi disse, poggiai la mano in contemporanea sua, con il risultato che le nostre mani si erano sfiorate, ci guardammo negli occhi per un bel po ma a rompere quell'armonia tra noi fu il mio telefono che iniziò a squillare, controllare ed era Alessio, vidi Andreas che sbuffa
Ma questo non deve studiare», esclama
«Sarà in pausa», mi allontanai da lui per rispondere
*Ehi, mi manchi tantissimo..che stai facendo?*
*Sto visitando Verona, ed è stupenda*
*Mi sarebbe piaciuto portarti*
*Beh ci sono tanti posti che desidero vedere*
*Ti ci porterò...ma sei con mio fratello vero?*
*Si*
*Visto che sono tre volte che lo chiamo ma non mi risponde, me lo passi*
*Okay...ma è successo qualcosa?*
*Niente di preoccupante*
*Te lo passo*, andai da Andreas
«Alessio vuole parlare con te, dice che ti chiama ma non rispondi», dissi, sbuffa ma risponde
*Pronto*, non sentii tutta la chiamata, quando me lo ridà pensavo fosse ancora in linea ma aveva già riagganciato
«Potevi passarmelo», dissi
«Era caduta la linea»
«Che voleva?»
«Mia madre sta venendo a Verona per la festa, perché ha saputo che mi esibisco»
«Che carina...e non sei contento?»
«No...sono settimane che non ci parlo»
«Beh sarà il momento perfetto per fare pace...ad averla io una madre che accetta la mia passione e mi viene vedere esibire»
«Non ti ha mai visto ballare tua madre?»
«No, odia la danza...pensa che sia solo una perdita di tempo, infatti quando ho deciso di andare a Roma all'accademia il nostro rapporto non è più lo stesso»
Mi dispiace, vedrai che se ti vede ballare cambia idea»
«Ci spero...non è mai venuta ad una mio saggio di danza da bambina, c'erano tutte le mamme tranne la mia», parlare di questo mi rendeva triste e mi fece piangere, Andreas mi abbracciò
«Anch'io ci ho messo un po a convincere mia madre per questa passione ma adesso mi appoggia su tutto,vedrai che si risolverà tutto»
«Lo spero, a volte mi manca parlare con lei...dai adesso basta, non voglio piangere proprio qua, torniamo in hotel Veronica ci starà aspettando», dissi asciugandomi le lacrime
«Si», e ci incamminammo verso l'hotel.

«É stato bello?», ci chiese Veronica
«Si»
«Domani sera sarete i primi ad esibirvi», ci comunicò
«Ma perché? Almeno secondi dai»
«Viene sorteggiata la coppia e siete usciti voi...aprite le danze»
«Preferivo chiuderle...ho fame,quando si mangia?»
«Se vuoi anche adesso»
Bene, andiamo , e cosi mi diressi verso la zona ristorazione
«Stasera volete fare qualcosa?»,ci chiese
«Verona è bella di notte, sarebbe un peccato non vederla», disse Andreas
«Infatti non me la voglio perdere»,cercando un posto per sederci e mangiare.

Dopocena ci cambiammo e uscimmo tutti e tre insieme nella bella Verona di notte.

Non Ho Mai Saputo Fingere [Andreas Muller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora